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Calogero Marrone



PRESENTAZIONE

La foto ritrae Calogero Marrone. Di anni 55. Nato il 12 maggio 1889 a Favara, in provincia di Agrigento. Sposato e padre di quattro figli. Dopo il diploma al liceo classico, frequenta il corso di teologia presso il seminario San Francesco, ma lo abbandona dopo meno di un anno. Impiegato presso il comune di nascita, nel 1916 è chiamato alle armi e combatte in Trentino, nelle fila della 44ª compagnia del III reggimento del Genio telegrafisti. Decorato con una croce di guerra alla fine del conflitto, è congedato nel 1919 con il grado di sergente. Ripreso il suo impiego, nel 1924 viene arrestato per essersi rifiutato di iscriversi al P.N.F. (Partito nazionale fascista), ma viene liberato e reintegrato dopo pochi mesi. Nel 1931 partecipa ad un concorso indetto dal comune di Varese per un posto come applicato di segreteria. Promosso applicato principale con funzioni di dirigente dell’Ufficio anagrafe nel 1934, nel ’37 ne diventa il responsabile. Dopo l’8 settembre si collega ai partigiani del Gruppo 5 Giornate del San Martino ed in virtù della sua posizione lavorativa si prodiga per fornire documenti falsi ad ebrei e antifascisti ricercati, che riescono così a sfuggire alle autorità nazifasciste. Scoperto da un delatore, il suo nome viene segnalato al podestà di Varese che, anche a causa delle pressioni del Comando germanico della Guardia di frontiera, decide di sospenderlo dal servizio il 31 dicembre 1943. Costretto a rimanere in città fino a che non sono ultimati gli accertamenti a suo carico, il pomeriggio del 7 gennaio Marrone viene arrestato nella sua abitazione da due elementi della polizia tedesca, con l’accusa di aver fabbricato e consegnato documenti contraffatti a ricercati ebrei. Rinchiuso nel carcere varesino dei "Miogni", il 25 gennaio è trasferito nel penitenziario di San Donnino, a Como; quindi, il 20 luglio successivo, nel VIº raggio di San Vittore, a Milano. Deportato al campo di concentramento di Bolzano il 20 settembre, circa due settimane dopo (5 ottobre) è inviato in Germania, nel lager di Dachau, dove si spegne il 15 febbraio 1945. Nel 1994 la Comunità ebraica, l’Anpi e il Comune di Varese hanno posto una lapide in ricordo di Calogero Marrone davanti alla porta del suo vecchio studio. Nel 2005 invece, sempre a Varese, gli è stata intitolata una piazza. Nello stesso anno, lo Yad Vashem ha avviato la pratica per il riconoscimento di "Giusto tra le Nazioni".

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 55 anni
Genere Maschio
Stato civileConiugato
Data di nascita 12/5/1889
Luogo di nascita Favara
Provincia di nascita Agrigento

Data di morte: 15/2/1945
Nazione di morte: Germania
Luogo di morte: Lager di Dachau

Titolo di studioLicenza media superiore. Diplomato al Liceo classico. Iscritto al corso di teologia presso il seminario San Francesco di Favara.
Categoria professionaleUfficiali, impiegati pubblici e privati, pensionati
Professione Impiegato Assunto presso gli uffici del comune di Varese dapprima come applicato di segreteria, quindi come responsabile dell'Ufficio anagrafe.

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Tipologia del condannato:Deportato
Prima formazione nella Resistenza: autunno 1943 - gennaio 1944
Tipo di reparto: Gruppo
Nome del reparto: Gruppo 5 Giornate del San Martino
Motivo della deportazione: Attività cospirativa e fornitura di documenti falsi a cittadini ebrei
Luogo della deportazione: Lager di Bolzano e poi Lager di Dachau
Condizione al momento della morte: Deportato
Descrizione della circostanza della morte: Impiegato comunale attivo nel fornire documenti falsi ad ebrei ed antifascisti per facilitarne l'espatrio, Calogero Marrone viene scoperto da un delatore e sospeso dal suo incarico all'Ufficio anagrafe del comune di Varese il 31 dicembre 1943, su pressione del Comando germanico della Guardia di Frontiera. Arrestato il 7 gennaio 1944 dalla polizia tedesca, viene incarcerato a Varese. Trasferito nel penitenziario di Como il 25 gennaio, il 20 luglio è rinchiuso in una cella di San Vittore, a Milano. Deportato al campo di concentramento di Bolzano il 20 settembre, circa due settimane dopo (5 ottobre) è inviato in Germania, nel lager di Dachau, dove si spegne il 15 febbraio successivo.
Riconoscimenti:Yad Vashem: Giusto tra le Nazioni

BIBLIOGRAFIA

  • Mario Avagliano - Marco Palmieri Voci dai lager. Diari e lettere di deportati politici italiani 1943-1945, Torino, Einaudi, 2012, p. 29
  • Claudio Del Frate Lo Schindler di Varese diventa un "Giusto tra le Nazioni" in "Corriere della sera (edizione Lombardia)", 20 febbraio 2005
  • Franco Giannantoni - Ibio Paolucci Un eroe dimenticato. Calogero Marrone, Varese, Edizioni Arterigere, 2002
  • Franco Giannantoni - Ibio Paolucci La bicicletta nella Resistenza: storie partigiane, Varese, Arterigere, 2008, p. 132
  • Dario Venegoni Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano, Milano, Fondazione Memoria della Deportazione, 2004, p. 247

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

» Leggi
Lettera a familiari, scritta in data 05-10-1944
Località di stesura: Lager di Bolzano
Stato del documento: autografo


La lettera è conservata presso: Carte private di Domenico Marrone, Varese

Note al documento:
In data precedente all'8 luglio 2008 era stata pubblicata nel database la lettera che Calogero Marrone aveva scritto ai familiari il 23 settembre 1944. Ulteriori ricerche, e la preziosa consulenza di Franco Giannantoni, ci hanno permesso di conoscere le sue lettere successive e, quindi, di pubblicare l'ultima lettera nota, scritta in data 5 ottobre 1944. L'ultima lettera consta di due fogli, scritti su entrambe le facciate e sono state probabilmente composte in un momento diverso. Tuttavia i due fogli sono giunti alla famiglia insieme ed insieme sono conservati. La parte “Informa la signora Anna Del Vitto di Inarzo-Casale Litta di avvisare la sorella Dina che il/Dott. Pisciotta è rimasto in campo/e quindi può scrivere. Ti prego di non/dimenticarlo” riportata al termine della seconda pagina, si trova in realtà scritta lungo il bordo a sinistra e nell'angolo in alto della prima. Anche il paragrafo immediatamente successivo “Ore 12: siamo/sempre in attesa/di partire” è scritto nella prima pagina, sotto la data.

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