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Gino Tommasi (Annibale)



PRESENTAZIONE

La foto ritrae Gino Tommasi. Sotto all’immagine è scritto: "MEDAGLIA D’ORO ALLA MEMORIA/Ten. Col. Artiglieria di complemento/TOMMASI GINO". Di anni 49. Nato il 19 settembre 1895 ad Ancona. Di professione ingegnere. Combattente della prima guerra mondiale, al termine del conflitto si laurea in ingegneria presso l’Università di Bologna. Di idee antifasciste, nel 1942 aderisce al partito comunista clandestino. Richiamato alle armi con il grado di tenente colonnello di complemento dell’artiglieria, è nominato responsabile del controllo dei combustibili nelle Marche. Dopo l’8 settembre organizza e comanda la formazione "Guardia nazionale", che dal gennaio 1944 diventa 5ª Brigata Garibaldi "Ancona". Entrato in contatto con il C.L.N. (Comitato di liberazione nazionale) delle Marche, in virtù delle sue capacità e della sua esperienza gli viene affidato l’incarico di coordinare l’attività militare partigiana in tutta la regione. Tradito da una delazione, è arrestato dai fascisti l’8 febbraio 1944, mentre si trova nella sua abitazione. Incarcerato prima a Macerata e poi a Forlì, subisce ripetuti interrogatori e torture. Consegnato ai tedeschi, è rinchiuso nel campo di concentramento di Fossoli, quindi deportato a Mauthausen, dove si spegne il 5 maggio 1945, poche ore prima della liberazione del lager. Alla sua memoria è stata conferita la medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione: "Tenente colonnello di artiglieria di complemento, fu tra i primi a partecipare alla lotta partigiana con instancabile attività e sprezzo del pericolo. Organizzò e comandò la Brigata garibaldina marchigiana. La sua forte personalità divenne il centro di attrazione per tutti coloro che sceglievano la via del dovere. Catturato dal nemico che vedeva in lui il simbolo della resistenza partigiana e sottoposto alle più atroci torture, serbava fieramente il silenzio, riuscendo altresì ad avvertire i compagni dell’incombente pericolo. Tra i deportati in Germania manteneva alto con l’esempio il nome d’Italia, finché la sua eroica vita fu troncata dagli inauditi stenti del campo di Mathausen. Marche, 1943-1944; Mathausen, 1944." La data del decreto è tuttora in fase di verifica.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 49 anni
Genere Maschio
Data di nascita 19/9/1895
Luogo di nascita Ancona

Data di morte: 5/5/1945
Nazione di morte: Austria
Luogo di morte: Lager di Mauthausen

Titolo di studioLaurea. Laurea in Ingegneria all'Università di Bologna
Categoria professionaleCulto, professioni e arti liberali
Professione Ingegnere
Appartenenza alle Forze armateEsercito
Arma Artiglieria
GradoTenente colonnello di complemento; responsabile del controllo dei combustibili nelle Marche

Appartenenza politicaComunista

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Nome di battaglia: Annibale
Tipologia del condannato:Partigiano e deportato
Prima formazione nella Resistenza: ottobre 1943 - dicembre 1943
Tipo di reparto: Formazione
Nome del reparto: Formazione Guardia Nazionale
Seconda formazione nella Resistenza: gennaio 1944 - 5/5/1945
Tipo di reparto: Brigata
Nome del reparto: Brigata Garibaldi Ancona 5ª
Motivo della deportazione: attività partigiana
Luogo della deportazione: Lager di Mauthausen
Condizione al momento della morte: Deportato
Descrizione della circostanza della morte: Tradito da una delazione, è arrestato dai fascisti l'8 febbraio 1944, sorpreso nel sonno mentre si trova nella sua abitazione per una breve sosta. Incarcerato a Macerata, subisce interrogatori e torture. Trasferito a Forlì, è ancora torturato e interrogato, fino a quando non è deportato a Mauthausen, dove si spegnerà il 5 maggio 1945, alla viglia della liberazione del lager.
Riconoscimenti:militare: Medaglia d'oro

BIBLIOGRAFIA

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COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a Compagni di lotta,
Stato del documento: autografo

La lettera è conservata presso:
Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche - Ancona

Indirizzo web:
http://www.storiamarche900.it

Collocazione archivistica:
Fondo La memorialistica e le carte private; serie Carteggi; busta 2, fascicolo F.

Note al documento:
La lettera è stata scritta nello spazio bianco dell'indice di un libro tascabile. Tommasi usa una specie di linguaggio in codice per farsi comprendere dai compagni (specialmente nella prima parte).

INFORMAZIONI REPERIBILI IN ALTRE BANCHE DATI