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Ada Michelstaedter



PRESENTAZIONE

La foto è un primo piano di Ada Michlstaedter. Se ne conserva copia digitale presso l’archivio Insmli. Di anni 54. Nata il 5 gennaio 1890 a Trieste; residente a Milano. Casalinga. Diplomata in pianoforte al conservatorio musicale di Trieste. Di famiglia ebraica, nel 1921 si converte al cattolicesimo e sposa Giuseppe Marchesini; due anni dopo, nel 1923, dà alla luce il figlio Fabio. Impiegato presso la Generali Assicurazioni di Trieste, il marito perde il posto nel 1942, come conseguenza delle leggi razziali (in quanto sposato ad una ebrea), ma trova subito un nuovo impiego presso la Breda di Milano. Trasferitisi nel capoluogo lombardo, i due coniugi si riuniscono a Fabio, studente al Politecnico, e prendono alloggio in un appartamento nei pressi dell’Università, al numero civico 57 di via Pacini,. E’ proprio qui che, il 15 febbraio 1944, irrompono alcuni agenti della questura, su ordine del Comando delle SS di Pola. Arrestata e tradotta nel penitenziario di San Vittore, Ada Michlstaedter viene ripetutamente interrogata riguardo al fratello, ricercato dai nazisti per la sua attività partigiana. Nei mesi successivi, il marito Giuseppe Marchesini si prodiga in tutti i modi per farla scarcerare, ma senza successo: la donna resta in stato di detenzione e, il 27 aprile, viene deportata al Campo di concentramento di Fossoli. Trasferita al Lager di Auschwitz il 1º agosto, giunge a destinazione il 6 dello stesso mese. Giudicata inabile al lavoro, viene uccisa nella camera a gas due giorni dopo.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 54 anni
Genere Femmina
Stato civileConiugata
Data di nascita 5/1/1890
Luogo di nascita Trieste
Residenza Milano

Data di morte: 8/8/1944
Nazione di morte: Polonia
Luogo di morte: Lager di Auschwitz

Categoria professionaleCondizioni non professionali
Professione Casalinga

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Tipologia del condannato:Deportato
Motivo della deportazione: Razziale
Luogo della deportazione: Fossoli, poi Auschwitz
Data della deportazione: 27/4/1944
Condizione al momento della morte: Deportato
Descrizione della circostanza della morte: Arrestata da alcuni elementi della questura di Milano, Ada Michlstaedter è incarcerata a San Vittore ed interrogata più volte dalle SS, che vogliono ottenere da lei informazioni sul fratello ricercato. Deportata a Fossoli il 27 aprile 1944, il 1° di agosto è inviata al Lager di Auschwitz, dove giunge il giorno 6 dello stesso mese. Qui, ritenuta inabile al lavoro, è uccisa nella camera a gas.

BIBLIOGRAFIA

  • Mario Avagliano - Marco Palmieri Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia. Diari e lettere 1938-1945, Torino, Einaudi, 2011, p. 323
  • Mimmo Franzinelli (a cura di) Ultime lettere dei condannati a morte e di deportati della Resistenza. 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, pp. 306-308
  • Ada Michlstaedter Marchesini - Dino Renato Nardelli (a cura di) Con l’animo sospeso. Lettere dal campo di Fossoli (27 aprile - 31 luglio 1944), Torino, EGA Editore, 2003
  • Liliana Picciotto Fargion Il libro della memoria. Gli Ebrei deportati dall’Italia (1943-1945), Milano, Mursia, 1991 (nuova ed. 2002), p. 415
  • Alba Valech Capozzi A. 24029, Siena, Società An. Poligrafica, 1946

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

» Leggi
Lettera a Marito, scritta in data 31-07-1944
Località di stesura: Campo di concentramento di Fossoli (Modena)
Stato del documento: autografo


La lettera è conservata presso: Archivio della Fondazione ex Campo Fossoli, presso l’Archivio Storico Comunale di Carpi, piazzale Re Astolfo, 1 c/o Palazzo Pio (ala Ex Carceri) - Carpi (Modena)
tel 059-649959 fax 059-649976
e-mail: archivio.storico@carpidiem.it
web: http://wawatosa.netribe.it/carpi/index.jsp

Collocazione archivistica:
busta Epistolario Marchesini 1944, fasc. 48

Note al documento:
L'ultima riga della lettera è scritta a rovescio, in fondo alla prima facciata. Si ringrazia sentitamente Giovanni Taurasi (Fondazione ex Campo Fossoli) che ci ha consentito la pubblicazione delle copie delle lettere di deportati, presenti nell’archivio della Fondazione; le famiglie tutte per averle rese disponibili alla pubblica consultazione e Lucia Armentano (Archivio Storico Comunale di Carpi) per il prezioso aiuto nella consultazione dei documenti.

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