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Andrea Luigi Paglieri



PRESENTAZIONE

La foto ritrae Andrea Luigi Paglieri, ed è tratta da un opuscolo commemorativo in sua memoria. Di anni 25. Nato il 17 novembre 1918 a Verona ed ivi residente. Laureato in Giurisprudenza, si iscrive e quasi completa gli studi anche alla facoltà di Scienze politiche. Arruolato nella cavalleria del Regio esercito italiano, nei primi anni di guerra si distingue al tal punto da essere decorato sul campo con medaglia d’argento al valore militare, croce di ferro di II classe e croce di guerra al valor militare. Sempre in virtù dei suoi meriti in battaglia, viene promosso tenente in S.P.E. (Servizio permanente effettivo). Dopo l’armistizio ed il conseguente sbandamento delle truppe italiane, si collega coi partigiani e diventa comandante di un battaglione della 20ª Brigata GL, dislocata nel Fossanese (Cuneo). Tradito da una delazione, viene catturato dalle Brigate Nere proprio a Fossano, all’inizio dell’agosto del 1944. Incarcerato a Savigliano (CN), subisce numerosi interrogatori e torture, finché, il 9 agosto 1944, viene condotto a Benevagienna (CN) e fucilato assieme a Biagio Barbero e Giuseppe Priola. Alla memoria di Andrea Luigi Paglieri è stata conferita la medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione: "Magnifico ufficiale, fedele alle leggi dell’onore, rifiutava sdegnosamente ogni collaborazione con gli oppressori della Patria e ancora convalescente accorreva volontariamente al suo reparto, opponendosi con le armi all’invasore. Catturato febbricitante dai nazifascisti arditamente evadeva dalla prigione ed organizzava bande partigiane distinguendosi tra i comandanti più audaci. Eletto comandante del Comando militare clandestino della città di Fossano, creava in esso un focolare di patriottica resistenza e restava al suo posto di responsabilità, che non volle abbandonare neppure al sopraggiungere di ingenti forze fasciste. Individuato, arrestato, martoriato con le più inu mane sevizie, rivendicava a sé come massimo titolo di merito e d’onore ogni responsabilità. Inutili riuscirono tutti i tentativi per salvarlo. Invano fu proposto uno scambio di prigionieri. Con la bocca squarciata dall’ira nemica per il suo orgoglioso comportamento, veniva trasportato al sacrificio e, a supremo ludibrio che fu per lui apogeo di gloria, fu fatto transitare per le vie della città e passare davanti alla sua casa al cospetto della madre implorante. Rincuorando i suoi due compagni di sacrificio, cadeva da Eroe sotto il piombo del plotone di esecuzione offrendo con le limpide parole: « Muoio di fronte alle mie montagne col cuore rivolto alla mia banda e all’Italia », la nobile vita per la liberazione della Patria. Fulgido esempio di altissimo amor patrio e di sovrumano spirito di sacrificio. Verona, 9 settembre 1943 - Fossa-no, 9 agosto 1944." La data del decreto è tuttora in fase di verifica. Dopo la liberazione, su iniziativa dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria (A.N.A.C.), il comune di Verona ha posto una targa in ricordo di Paglieri sul muro dell’edificio al numero civico 12 di Piazza Cittadella, dov’egli era nato.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 25 anni
Genere Maschio
Data di nascita 17/11/1918
Luogo di nascita Verona
Residenza Verona

Data di morte: 9/8/1944
Luogo di morte: Bene Vagienna
Comune di morte: Bene Vagienna
Provincia di morte: Cuneo
Regione di morte:Piemonte

Titolo di studioLaurea. Dottore in legge. Laureando in Scienze politiche.
Categoria professionaleUfficiali, impiegati pubblici e privati, pensionati
Professione Tenente di Cavalleria in S.P.E. (Servizio permanente effettivo)
Appartenenza alle Forze armateEsercito
Arma Cavalleria
GradoTenente in S.P.E. per merito di guerra

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Tipologia del condannato:Partigiano
Tipo di reparto: Brigata
Nome del reparto: Brigata GL 209
Grado conseguito: Comandante di battaglione
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Fascista
Circostanza della morte: Eccidio
Descrizione della circostanza della morte: Tradito da una delazione, è catturato dalle Brigate Nere all'inizio di agosto, nella zona di Fossano. Imprigionato a Savigliano, seviziato, viene infine trasferito a Benevagienna e fucilato, il 9 agosto 1944.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Il 9 agosto 1944 le Brigate Nere comandate da Pavolini fucilano a Bene Vagienna (Cuneo) i partigiani Biagio Barbero, Andrea Luigi Paglieri e Giuseppe Priola.
Riconoscimenti:militare: Medaglia d'oro
Collegamenti:Eccidio di Bene Vagienna, comune di Bene Vagienna (Cuneo). 9/8/1944
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Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere:

BIBLIOGRAFIA

  • Notiziario - Associazione Volontari della Libertà Verona A. I, N° 1, Verona
  • La Resistenza a Fossano, Fossano (CN), ANPI di Fossano, 1975, pp. 38-39 e 112
  • Istituto per la storia della Resistenza nelle Tre Venezie (a cura di) L’Universita di Padova per la Resistenza, Marsilio, 1964, pp. 24 e 42
  • Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, p. 226
  • Università degli studi di Padova Celebrazione del 20. anniversario della resistenza universitaria alla presenza del Presidente della Repubblica. Aula magna 8 febbraio 1964, Padova, Tip. del Seminario, 1964
  • COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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    Lettera a Madre,
    Stato del documento: copia


    Tipo di copia della lettera: foto da originale

    La lettera è conservata presso:
    Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

    Indirizzo web:
    http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

    Collocazione archivistica:
    Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 14, fasc. 57

    Note al documento:
    Copia fotografica della lettera si trova anche in un opuscolo commemorativo di Andrea Paglieri. A pag. 226 del volume "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana" (curato da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli) una nota del redattore spiega che sotto la riga censurata è scritto: "Sto scrivendo male perché ho le manette".

    INFORMAZIONI REPERIBILI IN ALTRE BANCHE DATI