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Teresio Olivelli



PRESENTAZIONE

L’immagine riproduce un primo piano di Teresio Olivelli ed è tratta da Anna Maria Ori - Carla Bianchi Iacono - Metella Montanari, Uomini nomi memoria: Fossoli 12 luglio 1944, Carpi, Nuovagrafica, 2004, p. 132. 
Di anni 29, professore universitario, celibe. Nato il 7 gennaio 1916 a Bellagio (Como) e residente a Mortara (Pavia). Cresciuto in una famiglia di profonda fede cattolica, nel corso degli studi universitari aderì al fascismo pensando di poterne modificare gli aspetti che secondo lui erano negativi tramite il Cristianesimo. Nel 1939 partecipò ai Littoriali della cultura di Trieste vincendoli con una dissertazione sul razzismo. Laureatosi in Giurisprudenza l’anno precedente, divenne nel 1939 assistente di Diritto amministrativo all’Università di Torino. Nel 1940 fu segretario del Servizio studi dell’Istituto Nazionale di Cultura Fascista a Roma fino a quando partì volontario per la guerra. Combatté nel 13º Reggimento artiglieria alpina della Divisione "Julia" con il grado di sottotenente. Dopodiché partecipò alle operazioni sul fronte russo. Questa esperienza lo cambiò radicalmente. Rientrato il 20 marzo 1943, a soli 27 anni fu assunto come rettore dal Collegio universitario "Ghislieri" di Pavia. Richiamato alle armi nel luglio successivo, dopo l’8 settembre 1943 fu catturato dai tedeschi e deportato in Germania. Dopo otto tentativi di fuga, riuscì finalmente a raggiungere l’Italia e ad entrare in contatto con il movimento clandestino. Incaricato di organizzare i contatti tra la provincia di Brescia, Cremona e il CLN di Milano, si dedicò soprattutto alla propaganda in ambienti cattolici grazie anche all’aiuto di Carlo Bianchi con cui fondò il foglio clandestino "Il Ribelle". Il 27 aprile 1944 fu arrestato, insieme a costui in piazza San Babila a Milano, da militi dell’UPI avvisati della loro attività antifascista da un delatore. Immediatamente incarcerato nelle prigioni di San Vittore, fu sottoposto a duri interrogatori perché considerato un disertore. Vi rimase fino al 9 giugno quando fu inviato a Fossoli come internato politico. Qui ebbe modo di aiutare molti suoi compagni grazie alla sua conoscenza del tedesco. La sera dell’11 luglio anche il suo nome comparì nell’elenco di coloro che sarebbero stati fucilati il giorno dopo. Agli internati fu detto che avrebbero invece dovuto partire per nuova destinazione. La mattina del 12 luglio Olivelli non rispose all’appello. Rimase nascosto nel campo fino all’inizio di agosto quando fu scoperto in seguito allo sgombero di Fossoli. Tradotto a Bolzano, il 5 settembre fu deportato a Flossenburg. Il 1º ottobre fu destinato al sottocampo di Hersbrück dove morì il 12 gennaio 1945 in seguito alle percosse di una guardiano polacco per aver aiutato un prigioniero ebreo. Nell’aprile 1953 gli fu conferita la Medaglia d’Oro al Valor militare alla memoria.

Autore della presentazione: Enrica Cavina

DATI ANAGRAFICI

Età 29 anni
Genere Maschio
Stato civileCelibe
Data di nascita 7/1/1916
Luogo di nascita Bellagio
Provincia di nascita Como
Residenza Pavia

Data di morte: 12/1/1945
Nazione di morte: Germania
Luogo di morte: Sottocampo di Hersbruk

Titolo di studioLaurea. Laurea in Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Pavia.
Categoria professionaleCulto, professioni e arti liberali
Professione Insegnante Docente universitario.
Appartenenza alle Forze armateEsercito
Arma Artiglieria
Reparto tiburio 13° Reggimento artiglieria alpina della Divisione
Gradosottotenente

Appartenenza politicaDemocristiano

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Tipologia del condannato:Deportato
Prima formazione nella Resistenza: inverno 1943 - 12/1/1945
Tipo di reparto: Comitato
Nome del reparto: Comitato di liberazione nazionale (Cln) di Milano
Luogo della deportazione: Campo di Flossenburg, poi sottocampo di Hersbruk
Condizione al momento della morte: Deportato
Descrizione della circostanza della morte: Arrestato il 27 aprile 1944 in piazza S. Babila, Milano, insieme e Carlo Bianchi, fu rinchiuso a San Vittore. Il 9 giugno fu trasferito a Fossoli e, pur essendo tra i selezionati per la strage di Cibeno, riesce a fuggire. Il 5 agosto fu inviato a Bolzano e il 1° ottobre fu deportato al sottocampo di Hersbruk. Morì il 12 gennaio 1945, percosso da un guardiano polacco.
Riconoscimenti:militare: Medaglia d'oro assegnata in data aprile 1953

BIBLIOGRAFIA

  • In memoria di Teresio Olivelli in "Il Ribelle" A. II, N° 6 (26), Brescia, 16 giugno 1945
  • Mario Avagliano - Marco Palmieri Voci dai lager. Diari e lettere di deportati politici italiani 1943-1945, Torino, Einaudi, 2012, p. 214
  • Alberto Caracciolo Teresio Olivelli, Brescia, La Scuola, 1975
  • Giuseppe Cavalli Il calvario di due ammiragli. Ricordi di un compagno di carcere, Parma, Tipografia Fava, 1995 (IV ed.), Tavola XLI
  • Bianca Ceva 5 anni di storia italiana 1940-1945, Milano, Edizioni di Comunità, 1964, pp. 88 ss., 193, 280
  • Luigi Dughera Teresio Olivelli, Milano, Edizioni Paoline, 1950
  • Nazareno Fabbretti Teresio Olivelli ribelle per amore, Milano, Edizioni Paoline, 1982
  • Mimmo Franzinelli (a cura di) Ultime lettere dei condannati a morte e di deportati della Resistenza. 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, pp. 275-276.
  • Giulio Guderzo L’altra guerra, Bologna, Il Mulino, 2002, pp. 80, 90, 279
  • Giampiero Landi Teresio Olivelli. Un progetto di vita, Milano, Massimo, 1983
  • Valeria Morelli I deportati italiani nei campi di sterminio: 1943-1945, Milano, Scuole grafiche pav. Artigianelli, 1965, p. 276
  • Anna Maria Ori - Carla Bianchi Iacono - Metella Montanari Uomini nomi memoria: Fossoli 12 luglio 1944, Carpi, Nuovagrafica, 2004, pp. 132-134.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a genitori, scritta in data 08-10-1944
Località di stesura: Hersbrück
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: copia digitale

La lettera è conservata presso:
Istituto pavese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea - Pavia

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/pavia

Collocazione archivistica:
Fondo Aned, cartella personale


INFORMAZIONI REPERIBILI IN ALTRE BANCHE DATI