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Alessandro Bianconcini (Il Professore)



PRESENTAZIONE

La foto ritrae Alessandro Bianconcini in tre quarti. Di anni 33, insegnante di violoncello, coniugato. Nato il 7 agosto 1909 a Imola (Bologna) e ivi residente. Diplomatosi alla scuola musicale Baroncini della città, nel 1929 si iscrisse al Partito comunista. Impegnato in attività antifasciste, nel settembre 1935 dovette espatriare in Francia per evitare la persecuzione del regime. Entrato nel Fronte popolare e nel Soccorso rosso internazionale, nell’ottobre 1936 partecipò alla guerra di Spagna nelle fila antifranchiste della 12ª Brigata Garibaldi. Dopo essersi rimesso da una grave ferita, rientrò nell’aprile 1937 in Francia per proseguire le cure. Prima di essere tradotto in Italia nel luglio 1942 per essere rinchiuso nel carcere di Susa (Torino) prima e di San Giovanni in Monte (Bologna) poi, Alessandro fu arrestato due volte nella Parigi occupata da nazisti. In Italia subì torture e vessazioni fino a quando fu condannato a cinque anni di confino sull’isola di Ventotene (Latina) dove si ammalò gravemente. Vi rimase fino al 23 agosto 1943, nel frattempo si era sposato con Adelfa Rondelli. Rientrato a Imola si dedicò subito alla ricostituzione del PCI e, dopo l’8 settembre 1943, all’organizzazione delle prime formazioni partigiane locali. Il 9 gennaio 1944 fu arrestato da militi fascisti per l’uccisione del segretario federale Eugenio Facchini. Condotto a Bologna, il 26 gennaio fu condannato a morte con rito sommario insieme ad altri nove prigionieri politici. Fu fucilato al poligono di tiro di Bologna il 27 gennaio 1944.

Autore della presentazione: Enrica Cavina

DATI ANAGRAFICI

Età 34 anni
Genere Maschio
Stato civileConiugato
Data di nascita 7/8/1909
Luogo di nascita Imola
Provincia di nascita Bologna
Residenza Imola

Data di morte: 27/1/1944
Luogo di morte: Poligono di tiro di Borgo Panigale
Comune di morte: Bologna
Regione di morte:Emilia Romagna

Titolo di studioLicenza media superiore. diplomatosi alla scuola musicale Baroncini di Imola
Categoria professionaleCulto, professioni e arti liberali
Professione Professore di violoncello

Appartenenza politicaComunista

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Nome di battaglia: Il Professore
Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: 1/10/1943 - 27/1/1944
Tipo di reparto: Brigata
Nome del reparto: Brigata GAP 8ª
Grado conseguito: Comandante
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Sentenza di un tribunale. Tribunale speciale di Bologna - Sentenza emessa in data 26/1/1944.
Esecuzione:Fascista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Imprigionato il 9 gennaio 1944 alla Rocca Sforzesca di Imola dopo essere stato arrestato da militi fascisti, fu condotto a Bologna il 26 gennaio poche ore dopo l'uccisione, per mano partigiana, del segretario federale Eugenio Facchini. Fu processato con rito sommario e condannato a morte insieme ad altri nove prigionieri politici.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Il 26 gennaio 1944, come rappresaglia contro l’uccisione del segretario federale Eugenio Facchini, furono condannati a morte dieci prigionieri politici: Alessandro Bianconcini, Alfredo e Romeo Bartolini, Silvio Bonfigli, Cesare Budini, Ezio Cesarini, Sante Contoli, Francesco D’Agostino, Zosimo Marinelli e Luigi Missoni. Mentre Contoli e Missoni furono graziati, gli altri otto uomini furono fucilati al poligono di tiro di Borgo Panigale (Bologna) il 27 gennaio 1944. Il plotone d’esecuzione fu comandato dal commissario del fascio di Imola Guerrino Bettini che aveva richiesto al segretario della federazione fascista di Bologna l’«onore» di ordinare il fuoco.
Collegamenti:Strage di Poligono di tiro di Borgo Panigale, comune di Bologna (Bologna). 27/1/1944
Visualizzazione ingrandita della mappa
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Ezio Cesarini | Zosimo Marinelli |

BIBLIOGRAFIA

  • Antifascisti nel Casellario politico centrale, Roma, Quaderni dell'ANPPIA, 1993, vol. 3, p. 256.
  • AA. VV. La Spagna nel nostro cuore 1936-1939, Roma, Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti in Spagna, 1996, p. 83
  • Alessandro Albertazzi - Luigi Arbizzani - Nazario Sauro Onofri Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945). Dizionario biografico. Volume II, Bologna, Comune di bologna, 1985, p. 252
  • Enzo Collotti - Renato Sandri - Frediano Sessi (a cura di) Dizionario della resistenza. Luoghi, formazioni, protagonisti, Torino, Giulio Einaudi, 2001, pp. 210-211
  • Mimmo Franzinelli (a cura di) Ultime lettere dei condannati a morte e di deportati della Resistenza. 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, pp.95-96

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

» Leggi
Lettera a Moglie Adelfa Rondelli, scritta in data 26-01-1944
Località di stesura: Bologna
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: copia digitale

La lettera è conservata presso:
Cidra, Centro imolese documentazione Resistenza antifascista - Imola

Indirizzo web:
http://www.cidra.it

Collocazione archivistica:
Fondo Donatori Vari, b. 5, fasc. 3.

Collocazione bibliografica:
Mimmo Franzinelli (a cura di), Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, p. 98.

Note al documento:
La lettera fu inviata alla moglie tramite il cappellano di San Giovanni in Monte il 26/1/1944.

INFORMAZIONI REPERIBILI IN ALTRE BANCHE DATI