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Ernesto D'Andrea



PRESENTAZIONE

La foto ritre Ernesto D’Andrea. Se ne conserva una copia digitale presso l’Archivio Insmli. Di anni 30. Nato il 10 dicembre 1913 a Musile di Piave (Venezia); residente sempre in provincia di Venezia, a San Donà di Piave. Militante comunista. Operaio in una fabbrica di Porto Marghera, dopo l’armistizio vi organizza e comanda il primo GAP (Gruppo di azione patriottica), che compie sabotaggi all’interno dello stabilimento, oltre a numerose altre azioni ed incursioni contro i fascisti. Arrestato, è rinchiuso in una cella delle carceri veneziane di Santa Maria Maggiore, a disposizione del Tribunale speciale per eventuali rappresaglie. Il 27 luglio 1944 una bomba piazzata dai partigiani esplode e distrugge la sede del Comando provinciale della GNR di Venezia, in Ca’ Giustinian (nel centro cittadino). Per rappresaglia, il giorno successivo (28 luglio), alle ore 5 del mattino, Ernesto D’Andrea è fucilato sulle macerie del palazzo assieme ad Attilio Basso, Stefano Bertazzolo, Francesco Biancotto, Giovanni Felisati, Angelo Gressani, Enzo Gusso, Gustavo Levorin, Violante Momesso, Venceslao Nardean, Amedeo Peruch, Giovanni Tamai e Giovanni Tronco. Non è chiaro tuttora se la condanna e la scelta dei 13 prigionieri (per alcuni dei quali non erano state ancora trovate le prove di un’eventuale attività partigiana) siano state decise da un Tribunale oppure se si sia trattato del frutto di una semplice riunione tra il prefetto ed alcuni ufficiali italiani e tedeschi. Dopo la liberazione, Ernesto D’Andrea è stato riconosciuto come primo comandante del battaglione autonomo "13 Martiri di Ca’ Giustinian".

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 30 anni
Genere Maschio
Data di nascita 10/12/1913
Luogo di nascita Musile di Piave
Provincia di nascita Venezia
Residenza San Donà di Piave

Data di morte: 28/7/1944
Luogo di morte: Ca' Giustinian . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Venezia
Regione di morte:Veneto

Categoria professionaleOperai
Professione Operaio Operaio in una fabbrica di Porto Marghera (Venezia).

Appartenenza politicaComunista

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Tipologia del condannato:Partigiano
Tipo di reparto: Gruppo
Nome del reparto: Gruppo di Azione patriottica (GAP) di fabbrica (Porto Marghera, Venezia)
Grado conseguito: Comandante
Tipo di reparto: Battaglione
Nome del reparto: Battaglione 13 martiri di Ca' Giustinian, Brigata Piave
Grado conseguito: Comandante (riconosciuto dopo la guerra)
Condizione al momento della morte: Combattente
Disponibile per rappresaglie:
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Arrestato dai fascisti, è rinchiuso in una cella delle carceri di Santa Maria Maggiore di Venezia. A disposizione del Tribunale speciale per rappresaglia, è condannato ad essere fucilato a Ca' Giustinian in risposta ad un attentato partigiano.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Il 27 luglio 1944 una bomba piazzata dai partigiani esplode e distrugge la sede del Comando provinciale della GNR di Venezia, in Ca’ Giustinian (nel centro cittadino). Per rappresaglia, il giorno successivo (28 luglio), alle ore 5 del mattino, 13 prigionieri sono fucilati sulle macerie del palazzo, malgrado per alcuni di loro non fossero state ancora trovate le prove di un’eventuale attività partigiana. Questi i nomi dei caduti: Attilio Basso, Stefano Bertazzolo, Francesco Biancotto, Ernesto D’Andrea, Giovanni Felisati, Angelo Gressani, Enzo Gusso, Gustavo Levorin, Violante Momesso, Venceslao Nardean, Amedeo Peruch, Giovanni Tamai e Giovanni Tronco. Tuttora non è chiaro se la condanna sia stata emessa da un Tribunale o decisa nel corso di una riunione tra il prefetto ed alcuni ufficiali italiani e tedeschi.
Collegamenti:Strage di Ca’ Giustinian, comune di Venezia (Venezia). 28/7/1944
Visualizzazione ingrandita della mappa
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Attilio Basso | Violante Momesso | Venceslao Nardean | Amedeo Peruch | Giovanni Tronco |

BIBLIOGRAFIA

  • Morena Biason Un soffio di libertà. La Resistenza nel Basso Piave, Nuovadimensione. Anpi - sezione di San Donà di Piave. Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea, 2007, pp. 74, 110, 112, 121, 124, 170, 173, 175, 213, 291, 294, 362, 409
  • Enzo Collotti - Renato Sandri - Frediano Sassi (a cura di) Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2001, vol. II p. 372
  • Umberto Dinelli Rosso sulla laguna. La guerra partigiana in Venezia e provincia, Udine, Del Bianco, 1970
  • Mimmo Franzinelli Ultime lettere. Scritti di fucilati e deportati della Resistenza in "Italia contemporanea" n. 237, Milano, Carocci editore, dicembre 2004, p. 546
  • Giuseppe Gaddi L’eccidio di Ca’ Giustinian: 28 luglio 1944, 28 luglio 1954, Venezia, Tipografia commerciale, 1954, p. 11
  • Armando Gavagnin Vent’anni di Resistenza al fascismo. Ricordi e testimonianze, Venezia, Comune di Venezia, 1979, p. 469
  • Giorgio Pisanò Storia della guerra civile in Italia 1943-1945, Milano, Edizioni Val Padana, 1974, vol. I, pp. 472-474
  • Giuseppe Turcato - Agostino Zanon Dal Bo (a cura di) 1943-1945. Venezia nella Resistenza: testimonianze, Venezia, Comune di Venezia, 1976, p. 53

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a Tutti,
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: copia digitale

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945

Note al documento:
L'originale dovrebbe essere conservato nelle carte familiari di Umberto Dinelli.

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