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Eusebio Giambone (Franco)



PRESENTAZIONE

La foto ritrae (come scritto anche in basso) Eusebio Giambone, di profilo. Di anni 40. Nato il 1º maggio 1903 a Camagna Monferrato, in provincia di Alessandria. Sposato e padre di due figli. Si trasferisce con la famiglia a Torino quando è ancora un bambino e qui, terminati gli studi, inizia a lavorare come tornitore. Unitosi al movimento della Gioventù socialista, partecipa attivamente all’occupazione delle fabbriche nel settembre del 1920. Entrato in contatto con Gramsci, nel gennaio del 1921 aderisce al Partito comunista d’Italia appena formatosi. Dopo l’avvento del fascismo, si oppone allo squadrismo ma viene più volte aggredito e percosso, nonché condannato a nove mesi di carcere. Costretto ad espatriare in Francia nel dicembre del 1922, all’inizio dell’anno successivo si stabilisce a Lione, dove già si trova il fratello Vitale. Nel 1926 il III congresso del Pcd’I si tiene proprio nel locale che egli ha aperto con la moglie Louise e, nel novembre dello stesso anno, la sua casa diventa sede dell’ufficio politico del partito, dopo la messa al bando da parte della legislazione fascista. Membro dell’Unione popolare italiana, Eusebio Giambone si occupa di assistere e supportare gli esuli antifascisti nella zona del Rodano, prima di trasferirsi a Parigi nel dicembre del 1937. Vi rimane per circa due anni, prima di essere arrestato e rinchiuso nel campo di concentramento di Vernet, nei pressi di Tolosa, nei primi mesi del 1940. Con l’occupazione tedesca e l’instaurarsi del governo di Vichy, è deciso che gli antifascisti italiani detenuti Oltralpe vengano rimpatriati. Giambone è così consegnato alle autorità fasciste che, dopo un breve periodo di carcerazione a Torino, lo inviano al confino a Castel Baronia (in provincia di Avellino). Liberato in seguito alla caduta di Mussolini, dopo l’8 settembre raggiunge Torino per unirsi al movimento di liberazione. Organizzatore dell’opposizione al nazifascismo all’interno delle fabbriche della città, è presto nominato Rappresentante del Partito comunista in seno al 1º Comando militare regionale piemontese (CMRP). Il 31 marzo 1944, proprio durante una riunione clandestina nella sacrestia della chiesa di San Giovanni (a Torino), Giambone e gli altri componenti del CMRP sono sorpresi ed arrestati da alcuni elementi della Federazione dei Fasci Repubblicani. Immediatamente incarcerati, sia lui che i suoi compagni vengono processati il 2 e il 3 aprile dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato, che li condanna a morte. Il 5 aprile 1944 Euesebio Giambone, Franco Balbis, Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Braccini, Errico Giachino, Massimo Montano e Giuseppe Perotti sono condotti al poligono di tiro nazionale del Martinetto, e fucilati da un plotone composto da militi della GNR (Guardia nazionale repubblicana). Insignito della Medaglia d’Oro al valor militare alla memoria con la seguente motivazione: "Modesto operaio, animato da purissima fede, accorreva all’appello della Patria oppressa. Infaticabile organizzatore e combattente audace sapeva trasfondere ai compagni di lotta lo stesso entusiasmo che lo animava per la causa alla quale aveva dedicato tutto se stesso. Catturato dal nemico, processato e condannato a morte, affrontava impavido il plotone di esecuzione e nel cadere sotto la raffica del piombo nemico lanciava, con l’offerta della sua vita, l’estrema invocazione alla Patria. Luminosa figura di combattente della libertà. Torino, 5 aprile 1944. ". La data del decreto è in corso di verifica.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 40 anni
Genere Maschio
Stato civileConiugato
Data di nascita 1/5/1903
Luogo di nascita Camagna Monferrato
Provincia di nascita Alessandria
Residenza Torino

Data di morte: 5/4/1944
Luogo di morte: Poligono di tiro del Martinetto . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Torino
Regione di morte:Piemonte

Categoria professionaleOperai

Appartenenza politicaComunista

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Nome di battaglia: Franco
Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: 9/9/1943 - 5/4/1944
Tipo di reparto: Comitato
Nome del reparto: Comitato militare regionale piemontese (CMRP)
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Sentenza di un tribunale. Tribunale speciale per la difesa dello Stato di Torino - Sentenza emessa in data 3/4/1944.
Esecuzione:Fascista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Arrestato il 31 marzo 1944 con gli altri membri del CMRP, mentre si trovano tutti ad una riunione clandestina nella sacrestia della chiesa di San Giovanni a Torino, Eusebio Giambone viene processato il 2 e il 3 aprile. Condannato a morte, la sentenza è eseguita il giorno 5, al Poligono di tiro del Martinetto. Con lui ci sono anche i gli altri 7 compagni del CMRP.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Nei giorni 2 e 3 aprile 1944, il Tribunale speciale per la difesa dello Stato processa e condanna a morte i membri del Comando militare regionale piemontese (CMRP), catturati il 31 marzo durante una riunione clandestina nella sacrestia della chiesa di San Giovanni, a Torino. Il giorno 5 aprile Franco Balbis, Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Braccini, Errico Giachino, Eusebio Giambone, Massimo Montano e Giuseppe Perotti vengono portati al poligono di tiro del Martinetto e fucilati da un plotone di militi della GNR.
Riconoscimenti:militare: Medaglia d'oro
Collegamenti:Strage di Poligono di tiro del Martinetto, comune di Torino. 5/4/1944
Visualizzazione ingrandita della mappa
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Franco Balbis | Quinto Bevilacqua | Giulio Biglieri | Paolo Braccini | Errico Giachino | Massimo Montano | Giuseppe Paolo Perotti |

BIBLIOGRAFIA

  • Partigiani di fronte alla morte [Lettere di Giuseppe Perotti, Eusebio Giambone, Paolo Braccini, Peppino Pelosi] in "Il movimento di liberazione" fasc. 2, Milano, Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, 1949, pp. 3-15
  • Gloria ai Martiri del Martinetto! in "L'Unità (Edizione piemontese)" A. 29, N. 83, Torino, 5 Aprile 1952, p. 2
  • Le radici e le ali: 1943/45-1993/95: memoria e storia nelle celebrazioni del cinquantennale della Resistenza e della Guerra di liberazione, Roma, 1996, p. 367
  • Nicola Adducci - Luciano Boccalatte - Giuliana Minute Che il silenzio non sia silenzio. Memoria civica dei caduti della Resistenza a Torino, Torino, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea, 2003, pp. 164-165
  • Bianca Ceva 5 anni di storia italiana 1940-1945, Milano, Edizioni di Comunità, 1964, p. 263
  • Enzo Collotti - Renato Sandri - Frediano Sassi (a cura di) Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2001, vol. I p. 504, vol. II pp. 552, 553
  • Michele Fumagallo L’antifascismo dimenticato in "Il Manifesto" 15 dicembre 2005, 2005
  • Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, pp. 140-144
  • Giovanni Marino - Paolo Speranza (a cura di) I confinati antifascisti in Irpinia: ricordo di Eusebio Giambone, Avellino, CGIL FISAC, stampa 2005
  • Giampaolo Pansa "Viva l’Italia libera!". Storia e documenti del primo Comitato militare del C.L.N. regionale piemontese, Torino, Città di Torino. Istituto piemontese per la storia della resistenza e della società contemporanea, 2004
  • Antonino Repaci - Carlenrico Navone Dio e popolo: antologia del Risorgimento e della Resistenza, Torino, Bottega d'Erasmo, 1961, p. 536
  • COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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    Lettera a Figlia,
    Località di stesura: Carcere giudiziario di Torino
    Stato del documento: autografo

    La lettera è conservata presso:
    Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea

    Indirizzo web:
    http://www.istoreto.it/

    Collocazione archivistica:
    Cmrp. Martiri del Martinetto. Ultime lettere

    Note al documento:
    Fino al 20 settembre 2018 questa lettera era pubblicata sotto forma di trascrizione dattiloscritta, conservata presso l'Archivio dell'Istituto nazionale Ferruccio Parri (ex-INSMLI), nel Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea.

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    Lettera a Moglie, scritta in data 03-04-1944
    Località di stesura: Carcere giudiziario di Torino
    Stato del documento: copia


    Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina

    La lettera è conservata presso:
    Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

    Indirizzo web:
    http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

    Collocazione archivistica:
    Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 6 fasc. 12

    Note al documento:
    Nella prima pagina, in alto, vi sono alcuni brevi cenni biografici su Eusebio Giambone, cancellati con quattro righe oblique, tracciate a mano con una penna nera. Nel corso della trascrizione, vi sono in alcuni punti correzioni o note (anch'esse a mano in penna nera o blu). Nell'angolo di ogni foglio, in alto a sinistra, è scritto (ancora a mano, in penna blu) il cognome "Giambone" ed un numero progressivo da 1 a 7.

    INFORMAZIONI REPERIBILI IN ALTRE BANCHE DATI