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Bruno Tuscano (Bruno)



PRESENTAZIONE

La foto, scattata nel settembre del 1943, ritrae Bruno Tuscano. Di anni 24. Nato il 20 marzo 1920 a Palizzi Marina (RC). Residente a Reggio Calabria. Studente iscritto alla facoltà di Giurisprudenza dell’università di Messina, nell’agosto del 1942 viene chiamato alle armi ed inviato a Ceva (CN) per frequentare il corso per allievi ufficiali del Regio Esercito italiano. All’annuncio dell’armistizio si trova in provincia di Piacenza, dove viene arrestato dai tedeschi. Riuscito a fuggire dopo pochi giorni (il 13 settembre), ritorna in Piemonte e trova impiego presso l’Ufficio Accertamenti Agricoli di Sale Langhe (CN). Nell’inverno successivo chiede e ottiene un posto all’interno del gabinetto di Prefettura di Cuneo, a capo del quale è stato appena messo Paolo Quarantotto, ex-federale di Reggio Calabria e suo conoscente. Il suo nuovo ruolo tuttavia mal si concilia con le convinzioni antifasciste che vanno crescendo in lui. Collegatosi coi partigiani della Valle di Lanzo già nella primavera del ’44, Tuscano entra ufficialmente nelle fila della 2ª divisione Garibaldi nel giugno successivo. Nominato capo di stato maggiore della 19ª brigata "Paolo Bracini", prende parte a numerose azioni, ma a causa dei pesanti rastrellamenti di settembre è costretto a riparare in Francia per un breve periodo. Rientrato in Italia all’inizio di ottobre, assiste impotente al disfacimento della sua divisione, vessata dalle continue retate nazifasciste. Insieme a Walter Alessi decide allora di unirsi alle formazioni Giustizia e Libertà, costituendo e comandando la colonna alpina GL "Renzo Giua". Grazie alle sue conoscenze e alle sue capacità, Tuscano riesce a coordinare i collegamenti tra le varie bande azioniste delle basse valli piemontesi e ad allacciare stretti rapporti con le forze alleate, da cui riceve numerosi rifornimenti. Il 23 gennaio 1943, mentre si trova con il suo reparto nella zona di Vonzo (fraz. di Chialamberto, TO) è sorpreso da un rastrellamento effettuato dai paracadutisti del battaglione Nembo (appartenente all’esercito della Repubblica sociale italiana). Arrestato e condotto alla Casa Littoria di San Maurizio Canavese (TO), viene sottoposto a un duro interrogatorio, in cui si fa carico di ogni accusa e responsabilità. I suoi uomini vengono così scagionati e risparmiati (pur rimanendo in carcere); lui invece verrà fucilato il giorno successivo (24 gennaio) davanti alla Chiesa Vecchia del paese. Il 3 marzo del 2005 alla memoria di Bruno Tuscano è stata conferita la medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione: "Giovane di elevate qualità umane e morali, durante la guerra di liberazione, aderiva con appassionato impegno alla colonna di Giustizia e Libertà - Renzo Giua. Al comando di questa formazione, dopo quattro giorni di assedio, nei pressi di S. Maurizio Canavese (Torino), con generosità d’animo e fierissimo contegno, consegnandosi mortalmente al fuoco nemico, ottenne di salvare i suoi uomini, dando viva e coerente testimonianza di abnegazione e di elette virtù civiche. Pleclaro esempio di amor patrio e di spirito di sacrificio." La data del decreto è 3 marzo 2005.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 24 anni
Genere Maschio
Stato civileCelibe
Data di nascita 20/3/1920
Luogo di nascita Palizzi Marina
Provincia di nascita Reggio Calabria
Residenza Reggio Calabria

Data di morte: 24/1/1945
Luogo di morte: San Maurizio Canavese
Comune di morte: San Maurizio Canavese
Provincia di morte: Torino
Regione di morte:Piemonte

Titolo di studioStudi universitari. Iscritto alla facoltà di Giurisprudenza
Categoria professionaleEsercito, marina, aereonautica e altri corpi armati dello stato e di enti pubblici (esclusi gli ufficiali)
Professione Allievo ufficiale del Regio Esercito italiano
Appartenenza alle Forze armateEsercito
GradoSergente

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Nome di battaglia: Bruno
Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: 1/6/1944 - settembre 1944
Tipo di reparto: Brigata
Nome del reparto: Brigata Paolo Braccini 19a, della 2ª Div. Garibaldi
Grado conseguito: Ufficiale e Capo di Stato Maggiore
Seconda formazione nella Resistenza: autunno 1944 - 23/1/1945
Tipo di reparto: Colonna
Nome del reparto: Colonna alpina GL Renzo Giua
Grado conseguito: Comandante
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Fascista
Descrizione della circostanza della morte: Il 23 gennaio 1943 è catturato con il suo reparto in una rastrellamento effettuato dai paracadutisti del battaglione Nembo (della RSI). Condotto alla Casa littoria di San Maurizio Canavese, è interrogato e torturato. Riuscito a scagionare i suoi uomini, che così hanno salva la vita, verrà fucilato il giorno successivo.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Il 24 gennaio 1945 è fucilato senza processo davanti alla Chiesa Vecchia di San Maurizio Canavese.
Riconoscimenti:civile: Medaglia d'oro assegnata in data 22/3/2005

BIBLIOGRAFIA

  • AA. VV. (a cura di) Le formazioni GL nella Resistenza. Documenti, Milano, Franco Angeli, 1985, pp. 215 e 410
  • Franco Brunetta La Calabria nella guerra di liberazione. Bruno Tuscano, eroe della resistenza in "Sud Contemporaneo" A. III, n. 1, Cittanova, Istituto Ugo Arcuri per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea in provincia di Reggio Calabria, 2002, pp. 13-20

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

» Leggi
Lettera a genitori, scritta in data 24-01-1945
Località di stesura: San Maurizio Canavese (TO)
Stato del documento: autografo


La lettera è conservata presso: Carte private di Francesco Tuscano,


» Leggi
Lettera a cugini Minniti, scritta in data 24-01-1945
Località di stesura: San Maurizio Canavese (TO)
Stato del documento: autografo


La lettera è conservata presso: Carte private di Francesco Tuscano,


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