Lettera di Giulio Levi alla fidanzata scritta in data 3-05-1944 da Fossoli

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Testo:

3/5/44
Mia cara amica,
ho ricevuto le tue due lettere. Sono arrivate tardi ma molto gradite. Mi è dispiaciuto sapere che seguiti a passare guai e che la vita è difficile anche costì. Ma bisogna avere pazienza. Ti lamenti perché io scrivo raramente ma credimi, mi è molto difficile avendo il tempo contato. Tuttavia cercherò di scriverti al più presto possibile. Qui la mia vita in questo piccolo paesetto è sempre uguale e monotona ma spero abbia fine presto. Infatti pare che mio marito abbia intenzione di trasferirsi e vorrebbe portarmi con sé mentre io avrei fatto proponimento di seguire tutto un altro itinerario. Cerco assolutamente di convincerlo ma finora invano. Speriamo che riesca a spuntarla. In ogni caso ti farò sapere dove andrò.
Scusami se seguito con la matita ma non ho più inchiostro e non mi va di andare a comprarlo. Fino a che punto sono diventata pigra!?!
Ho appreso dall’ultima tua che hai avuto notizie di Mario, ma non ho ben capito il tono con cui me lo hai detto. In quanto al fatto di Memmo non essere troppo puntigliosa. Non ne vale la pena. Se tu avessi passato tutto ciò che ho passato io e avessi visto la metà di quello che ho veduto, il resto perderebbe molta della sua importanza, vedresti la vita sotto un altro aspetto e proveresti un grande desiderio di essere in pace con tutti per godere un poco di tranquillità. Ma quando si ha un marito come il mio non si può conoscere né pace né tranquillità. Speriamo venga presto la separazione. Ma le pratiche sono lunghe e difficili e non ho nemmeno denaro del mio per potere semplificare. Mi hanno fatto piacere le notizie della piccola Giuliana. Di Fernando avete più saputo nulla? Ho scritto parecchie volte a sua sorella ma finora non ho mai ricevuto alcuna risposta. Ora chiudo questa mia perché ho un mucchio di cose da fare. Cercherò di esaudire il tuo desiderio e di scriverti presto. Salutami i tuoi.
Ti abbraccia la tua amica
Giulia
L’immagine riproduce il fronte del messaggio clandestino inviato da Giulio Levi alla fidanzata. Nello scrivere un messaggio clandestino alla propria fidanzata, Giulio Levi prende alcune precauzioni: cela la propria identità sotto lo pseudonimo di "Giulia" e utilizza la metafora del marito per indicare l'apparato politico-militare tedesco. L'originale della lettera dovrebbe essere conservato presso l'Archivio di Stato di Roma.
L’immagine riproduce il fronte del messaggio clandestino inviato da Giulio Levi alla fidanzata. Nello scrivere un messaggio clandestino alla propria fidanzata, Giulio Levi prende alcune precauzioni: cela la propria identità sotto lo pseudonimo di
L’immagine riproduce il retro del messaggio clandestino inviato da Giulio Levi alla fidanzata. Nello scrivere un messaggio clandestino alla propria fidanzata, Giulio Levi prende alcune precauzioni: cela la propria identità sotto lo pseudonimo di "Giulia" e utilizza la metafora del marito per indicare l'apparato politico-militare tedesco. L'originale della lettera dovrebbe essere conservato presso l'Archivio di Stato di Roma.
L’immagine riproduce il retro del messaggio clandestino inviato da Giulio Levi alla fidanzata. Nello scrivere un messaggio clandestino alla propria fidanzata, Giulio Levi prende alcune precauzioni: cela la propria identità sotto lo pseudonimo di

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a fidanzata, scritta in data 03-05-1944
Località di stesura: Fossoli
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: copia digitale

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945

Note al documento:
Nello scrivere un messaggio clandestino alla propria fidanzata, Giulio Levi prende alcune precauzioni: cela la propria identità sotto lo pseudonimo di "Giulia" e utilizza la metafora del marito per indicare l'apparato politico-militare tedesco. L'originale della lettera dovrebbe essere conservato presso l'Archivio di Stato di Roma.