>> Torna alla biografia di Antonio Brancati
Testo: [Fronte] Carissimi Genitori Non so se mi sarà possibile potervi rivedere, per la qual cosa vi scrivo questa lettera. Sono stato condannato a morte per non essermi associato a coloro che vogliono distruggere completamente l’Italia. Vi giuro di non aver commessa nessuna colpa se non quella di aver voluto più bene di costoro all’Italia, nostra amabile e martoriata Patria. Voi potete dire questo sempre a voce alta dinn= nanzi a tutti: se muoio, muoio innocente. Vi prego di perdonarmi se qualche volta vi ho fatto arrabbiare, vi ho disobbedito, ero allora un ragazzo. Pregate solo sempre per me il buon Iddio. Non prendetevi parecchi pensieri, fate del bene ai poveri per la salvezza della mia povera anima. Vi ringrazio per quanto avere fatto per me e per la mia educa= zione. Speriamo che Iddio vi dia giusta ricompensa. Baciate per me tutti i miei fratelli Felice, Costantino, Luigi, Vincenzo e Alberto e la mia cara fidanzata. Non affliggetevi e fatevi coraggio, ci sarà chi mi vendicherà. Ricompensate e ricordatevi finché vivrete di quei Signori Matteini per il bene che mi hanno fatto, per l’amore di madre che hanno avuto nei miei riguardi. Io vi ho sempre [Retro] pensato in tutti i momenti della Giornata. Dispiace tanto che non ci rivedremo in questa terra, ma ci rivedremo lassù, in un luogo più bello, più giusto e più santo. Ricordatevi sempre di me. Un forte bacione Antonio Sappiate che il vostro Antonio penserà sempre a voi anche dopo morto e che vi guarderà dal cielo. |
COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA
Lettera a genitori,
Località di stesura: Maiano Lavacchio, in provincia di Grosseto
Stato del documento: autografo
La lettera è conservata presso: Carte private di Antonio Brancati,
Collocazione bibliografica:
Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di), Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, pp. 59-60.
Note al documento:
Il documento era precedentemente pubblicato (fino all'11 marzo 2014) sottoforma di trascrizione a macchina, tratta dal Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea (conservato presso l'archivio INSMLI). L'autografo è stato inviato all'Istituto Nazionale in copia digitale da Salvatore Brancati, nipote di Antonio, in data 10 marzo 2014. Lo stesso Salvatore Brancati riferisce che: ''La lettera ci pervenne tramite il commissario di P.S. Sebastiano Scalone, collega e conoscente di mio nonno Giovanni, maresciallo di P.S. e papà di zio Antonio. Il comm. Scalone fu, purtroppo, uno degli autori della strage e fu in seguito condannato. Ebbe consegnata la lettera da mio zio, pochi momenti prima della fucilazione, e non so come ce la fece avere.''
Il documento era precedentemente pubblicato (fino all'11 marzo 2014) sottoforma di trascrizione a macchina, tratta dal Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea (conservato presso l'archivio INSMLI). L'autografo è stato inviato all'Istituto Nazionale in copia digitale da Salvatore Brancati, nipote di Antonio, in data 10 marzo 2014. Lo stesso Salvatore Brancati riferisce che: ''La lettera ci pervenne tramite il commissario di P.S. Sebastiano Scalone, collega e conoscente di mio nonno Giovanni, maresciallo di P.S. e papà di zio Antonio. Il comm. Scalone fu, purtroppo, uno degli autori della strage e fu in seguito condannato. Ebbe consegnata la lettera da mio zio, pochi momenti prima della fucilazione, e non so come ce la fece avere.''