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Luigi Mascherpa



PRESENTAZIONE

Nessuna foto per ora disponibile Di anni 51. Nato il 16 aprile 1893 a Genova. Sposato. Diplomato all’accademia navale di Livorno nel 1911, nel 1914 è nominato guardiamarina, quindi promosso sottotenente di vascello. Pilota di idrovolanti durante la prima guerra mondiale, viene decorato con la medaglia d’argento al valore militare per i suoi meriti sul campo di battaglia. Imbarcato al termine del conflitto sull’incrociatore San Giorgio con il grado di tenente di vascello, nel 1926 è promosso capitano di corvetta, con l’incarico di comandante del battaglione San Marco. Nel 1931 diventa capitano di fregata e sottocapo di stato maggiore del comando Marina della base di Pola (nell’attuale Croazia). Ottenuto il grado capitano di vascello nel 1936, all’entrata in guerra dell’Italia è inviato a combattere nel mar Egeo, dove, nell’aprile del 1942, gli viene affidato il comando della base navale dell’isola di Lero. Dopo l’armistizio e la nomina a contrammiraglio, esegue gli ordini del governo Badoglio e con i suoi uomini difende il proprio avamposto dai continui attacchi tedeschi. Esaurite le munizioni, nel novembre 1943 è costretto ad arrendersi, dopo circa due mesi di assedio quasi ininterrotto. Catturato dai nazisti il giorno 16, Mascherpa viene dapprima internato in Germania, quindi consegnato alle autorità della R.S.I. (Repubblica sociale italiana) assieme all’ammiraglio Inigo Campioni, governatore delle isole dell’Egeo e comandante di tutte le forze armate operanti in quel settore. Incarcerati a Verona, nell’aprile successivo i due ufficiali vengono trasferiti a Parma, dove vengono processati e condannati a morte dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato, il 22 maggio 1944. Quella stessa sera, le sorelle di Campioni e di Toffanin (l’avvocato di Mascherpa) si recano sul Lago di Garda per presentare la domanda di grazia a Mussolini in persona, che però la respinge. La sentenza viene eseguita alle ore 5,15 del 24 maggio, al poligono di tiro cittadino, mediante fucilazione. Davanti al plotone d’esecuzione, i due ammiragli chiedono ed ottengono di restare in piedi e di non essere bendati. Con decreto del 13 gennaio 1945, alla memoria di Luigi Mascherpa è stata concessa la medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione: "Ufficiale Ammiraglio di eccezionali doti morali e militari, assumeva, in circostanze estremamente difficili, il comando di una importante base navale nell’Egeo. Attaccato da schiaccianti forze aeree e navali tedesche, manteneva salda, in oltre cinquanta giorni di durissima e sanguinosa lotta, la compagine difensiva dell’isola. Dopo una strenua ed epica resistenza protrattasi oltre ogni umana possibilità, ormai privo di munizioni e con gli effettivi decimati, era costretto a desistere dalla lotta. Catturato dal nemico e condannato a morte da un tribunale di parte asservito ai tedeschi, coronava fieramente col sacrificio della vita una esistenza nobilmente spesa al servizio della Patria. — Zona di operazioni, settembre 1943 - maggio 1944." Dopo la liberazione, a Parma e a Colorno (PR), sono state poste delle lapidi per ricordare il sacrificio dei due martiri.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 51 anni
Genere Maschio
Stato civileConiugato
Data di nascita 16/4/1893
Luogo di nascita Genova

Data di morte: 24/5/1944
Luogo di morte: Poligono di Tiro . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Parma
Regione di morte:Emilia Romagna

Categoria professionaleUfficiali, impiegati pubblici e privati, pensionati
Professione Ufficiale della regia marina Contrammiraglio e Comandante della base navale di Lero (Egeo).
Appartenenza alle Forze armateMarina
GradoContrammiraglio e Comandante della base navale di Lero (Egeo)
Località di servizioIsola di Lero

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Tipologia del condannato:Internato militare
Condizione al momento della morte: Internato
Agente della condanna: Sentenza di un tribunale. Tribunale speciale per la difesa dello Stato di Parma. - Sentenza emessa in data 22/5/1944.
Esecuzione:Fascista
Circostanza della morte: Eccidio
Descrizione della circostanza della morte: All’annuncio dell’armistizio dell’8 settembre 1943, prepara la difesa di Lero e delle Isole dell’Egeo contro l’offensiva tedesca. Nonostante i bombardamenti, riesce a resistere fino al 14 novembre, giorno in cui è costretto alla resa anche a causa del sopraggiunto esaurimento delle munizioni. Catturato dai nazisti, è internato in territorio tedesco, prima di essere consegnato alle autorità della RSI ed incarcerato a Verona. Nell’aprile 1944 è trasferito a Parma, dove viene processato assieme all’ammiraglio Campioni.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Dopo essere stati rinchiusi nei campi di concentramento germanici, gli ammiragli Inigo Campioni e Luigi Mascherpa furono consegnati dalle autorità tedesche a quelle della RSI affinché fossero processati. Il 22 maggio 1944 fu convocato a Parma il Tribunale speciale per la difesa dello Stato che condannò a morte i due ammiragli. La sentenza fu eseguita il 24 maggio alle ore 5.15 presso il poligono di tiro della città tramite fucilazione al petto.
Riconoscimenti:militare: Medaglia d'oro assegnata in data 13/1/1945
Collegamenti:Eccidio di Poligono di Tiro, comune di Parma (Parma). 24/5/1944
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Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Inigo Campioni |

BIBLIOGRAFIA

  • Mascherpa, Luigi in "Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza", Milano, La Pietra, 1976, vol. III, pp. 586-587
  • Le radici e le ali: 1943/45-1993/95: memoria e storia nelle celebrazioni del cinquantennale della Resistenza e della Guerra di liberazione, Roma, 1996, p. 458
  • Giuseppe Cavalli Il calvario di due ammiragli, Parma, Officina Grafica Fresching, 1965
  • Bianca Ceva 5 anni di storia italiana 1940-1945, Milano, Edizioni di Comunità, 1964, pp. 218, 220-223
  • Enzo Collotti - Renato Sandri - Frediano Sassi (a cura di) Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2001, vol. I pp. 181, 182
  • Mimmo Franzinelli (a cura di) Ultime lettere dei condannati a morte e di deportati della Resistenza. 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, p. 103
  • Angelo Antonio Fumarola Essi non sono morti: le medaglie d’oro della guerra di liberazione, Roma, Magi-Spinetti, [1945?], pp. 219-223
  • Franco Gimelli - Paolo Battifora (a cura di) Dizionario della Resistenza in Liguria, Genova, De Ferrari, 2008 , p. 221
  • Istituto storico della Resistenza per la Provincia di Parma I caduti della Resistenza di Parma 1921-1945, Parma, Tipo lito nuova Step, 1970, p. 43
  • Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, p. 192
  • Giusto Perretta Un accenno con intelletto d’amore, Como, Istituto comasco per la storia del movimento di liberazione, 1990, pp. 24, 25, 26 e 36
  • Gianni Rocca Fucilate gli ammiragli, Milano, Mondadori, 1987
  • COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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    Lettera a Frida,
    Stato del documento: copia


    Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina

    La lettera è conservata presso:
    Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

    Indirizzo web:
    http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

    Collocazione archivistica:
    Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 8 fasc. 16


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