Lettera di Guido Rattoppatore al patrigno Guido Damiani scritta in data 7-03-1944 da Forte Bravetta (Roma)

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Testo:

Rattoppatore Guido, fu Raffaele, nato a Lione (Francia) il 1913. Fu condannato alla fucilazione e immediatamente prima dell’esecuzione, avvenuta dal Forte Bravetta il 7 marzo 1944, mi affidò l’incarico di riferire al suo patrigno, Guido Damiani, tutta la sua riconoscenza con tanti bacioni per la benevolenza e le cure paterne prodigategli durante gli anni che passò con lui.

Sacerdote Soranno Antonio
L’immagine riproduce la trascrizione della lettera del sacerdote Antonio Soranno, in cui egli annotò l’ultimo messaggio indirizzato da Guido Rattoppatore al patrigno Guido Damiani pochi istanti prima della fucilazione e che il condannato non fu in grado di scrivere in prima persona a causa della mutilazione delle dita della mano destra subita durante le torture in via Tasso.
L’immagine riproduce la trascrizione della lettera del sacerdote Antonio Soranno, in cui egli annotò l’ultimo messaggio indirizzato da Guido Rattoppatore al patrigno Guido Damiani pochi istanti prima della fucilazione e che il condannato non fu in grado di scrivere in prima persona a causa della mutilazione delle dita della mano destra subita durante le torture in via Tasso.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a patrigno Guido Damiani, scritta in data 07-03-1944
Località di stesura: Forte Bravetta (Roma)
Stato del documento: copia

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945

Note al documento:
Questa lettera contiene le ultime parole che Guido Rattoppatore indirizzò al patrigno Guido Damiani pochi istanti prima della fucilazione e che non fu in grado di scrivere in prima persona a causa della mutilazione delle dita della mano destra subita durante le torture in via Tasso. Il sacerdote Antonio Soranno, che raccolse questo messaggio verbale, lo annotò nella lettera qui trascritta.