Lettera di Luigi Castellani alla Moglie da Carcere di Regina Coeli, Roma

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Testo:

Dina mia cara,
Tu non puoi immaginare quanto le tue parole mi confortino. Sono l’unica gioia. Parlami sempre così. Dimmi tutto di tutto. Solo così mi sembra di esserti anche più vicino.
Non ti dar pensiero per il mangiare ciò che mi mandi va benissimo è anche troppo. sebbene a fargli onore attualmente siamo in quattro... Comunque non solo è sufficiente ma sembra anche un lusso. Del resto per me potrei farne anche a meno, purché non manchino mai le sigarette... se poi dovessero mancare anche quelle pazienza.
Asciugamani per ora non mandarmene ne ho ancora due puliti. Dei foruncoli sono guarito per la scabbia ancora nessuna cura.
Mandami sempre i giornali.
Il sapone sta per finire.
Avrei bisogno di un po’ di polvere insetticida poiché ci sono in giro anche i pidocchi ora. Quando potrai mandarla compra la Mom.
Vorrei che mi mandassi quei libretti piccoli che sono sulla etagére: Imitazione di Cristo – Foscolo – con un altro piccolo libretto "De Profundis" di O. Wilde – lo troverai tra i libri dello scrittoio.
Aspetto con una certa ansia l’Avvocato. Ringrazia Flora.
Ti prego di telefonare a questo n. 56’612 risponde Celli. Dirai che Roberto Persico (il nipote) trovasi qui a Reg. Coeli che avvertano la mamma e gli facciano portare possibilmente anche per giovedì biancheria, sigarette, vitto. Grazie per lui che sta qui con me (ragazzo di 18 anni).
Io aspetto e tu sola sei capace di darmi forza e fede...
Quando potrò avere la gioia di riabbracciarti il tuo Giggi lo troverai mutato... tanto tanto mutato.
Sono tanto tanto contento che Carlo abbia preso servizio e voglio risparmiargli qualsiasi raccomandazione. Saprà essere uomo. Mio caro Carlo ricordati soltanto di essere rispettoso, obbediente con i superiori, cordiale con tutti.
Al piccolo Orietto do tanti bacetti e mi raccomando alle sue preghiere così io prego per lui e per tutti noi.
Bravo!
Vi abbraccio forte forte.
Giggi
L’immagine riproduce il testo dell’ultima lettera scritta da Luigi Castellani alla moglie, prima della sua esecuzione.
L’immagine riproduce il testo dell’ultima lettera scritta da Luigi Castellani alla moglie, prima della sua esecuzione.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a Moglie,
Località di stesura: Carcere di Regina Coeli, Roma
Stato del documento: copia

Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945

Collocazione bibliografica:
Ferdinando Cordova Alcune lettere inedite di un condannato a morte della Resistenza romana in Historica (supplemento) n. 1, gennaio 1974

Note al documento:
A pag. 55 del volume "Muoio innocente. Lettere di caduti della Resistenza a Roma" (curato da Mario Avagliano e Gabriele Le Moli, Milano, Mursia, 1999) una nota spiega che "Durante la permanenza a Regina Coeli, Castellani comunicava con la moglie scrivendo i messaggi su sottilissimi fogli di carta seta giapponese (gli stessi che utilizzava per le xilografie) che, appallottolati, inseriva nel collo delle camicie sporche al posto delle stecche.