Lettera di Edmondo Fondi al Fratello da Carceri giudiziarie di Roma

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Testo:

[Fronte]

Carissimo fratello, come avrai appreso sono
15 giorni che la polizia Repubblicana di via
Genova venne arrestarmi a casa di mio
cognato mentre mi preparavo a partire
per Velletri alla ricerca dei nostri famigliari
rimasti colpiti dal bombardamento aereo
del 22 febbraio. Avete saputo qualche cosa
di loro? e di Adele e Wanda? Non avendole
potuto portare nessun soccorso a non aver
loro notizia mi sento di stringere l’anima!
Ho scritto tre lettere a mia moglie da
quando sono qui dentro ma non so nulla
di lei, chi sa come vive dopo il nostro arresto.
E’ inutile che ti trascrivo come si
vive male qui dentro, la fame è tanta
da fare spavento, si dorme su un lurido paglia=
riccio per terra, fra pulce, pitocchi e cimice
che sono le più schifose e tormentose, si
è completamente allo scuro, senza asciu=
gamano, senza lenzuoli, dal giorno che mi hanno
arrestato che dormo vestito. Come già ho scritto

[Retro]

a mia moglie e al Direttore della
Società che provvedessero a farmi avere il
pranzo abbondante tutti i giorni e la
biancheria spesso. Per il pranzo potete ordi=
narlo alla trattoria Fiorelli che è in via Veneto,
il Direttore Porri può pensare lui a
parlare con il sig. Fiorelli e mandare il
pranzo per il ragazzo dell’Ufficio, per
ciò che spendete vi rimborserò io quando
uscirò, oppure fatevi rimborsare da mia
moglie. Quello che ti raccomando di voler=
ti interessare presto a mandarmi da man=
giare, altrimenti faccio la fine
del Conte Ugolino. Non dimenticare di
mandarmi anche le sigarette o il tabacco
per farle con le cartine e uno spazzolino per
i denti. State tutti tranquilli, non
state in pensiero per me, fate
animo a mia moglie, con la
speranza di riabbracciarvi presto a tutti
vi bacio con grande affetto tuo aff.mo
fratello Edmondo
Scrivetemi dandomi notizie dei nostri
famigliari di Velletri
L’immagine riproduce la prima facciata della lettera di Edmondo Fondi al fratello Amedeo. Il documento è scritto a penna, sui due lati di un foglio a righe su cui sono impressi i timbri "Carceri giudiziarie di Roma" e "Visto p. censura".
L’immagine riproduce la prima facciata della lettera di Edmondo Fondi al fratello Amedeo. Il documento è scritto a penna, sui due lati di un foglio a righe su cui sono impressi i timbri "Carceri giudiziarie di Roma" e "Visto p. censura".
L’immagine riproduce la seconda facciata della lettera di Edmondo Fondi al fratello Amedeo. Il documento è scritto a penna, sui due lati di un foglio a righe.
L’immagine riproduce la seconda facciata della lettera di Edmondo Fondi al fratello Amedeo. Il documento è scritto a penna, sui due lati di un foglio a righe.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a Fratello,
Località di stesura: Carceri giudiziarie di Roma
Stato del documento: autografo


La lettera è conservata presso: Archivio di Stato di Roma, Palazzo della Sapienza - Corso del Rinascimento, 40 - 00186 Roma
tel. 06 6819081 - fax 06 6864123
e-mail: as-rm.direttore@beniculturali.it
web: http://www.archivi.beniculturali.it/ASRM/

Collocazione archivistica:
Fondo Carcere giudiziario Regina Coeli - Detenuti politici, b. 8/345

Note al documento:
Questa lettera, così come anche altre di Edmondo Fondi, "... furono bloccate dalla censura e non arrivarono a destinazione." (Mario Avagliano - Gabriele Le Moli, Muoio innocente. Lettere di caduti della Resistenza a Roma, Milano, Mursia, 1999, p. 85).