Lettera di Enrico Marsili (Dandolo) ai genitori scritta in data 8-09-1944 da Crescentino

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Testo:

Carissimo papà, carissima mamma, quando voi leggerete questa mia, io non sarò più. Voi non avreste giammai pensato che il Vostro Enrico vi sarebbe stato rapito così presto. Non piangete sulla mia morte: il Signore ha voluto così e Lui, Lui solo è il padrone dell’anima mia. Vi prego di salutare i Professori, e dite a tutti che Lassù, nel Cielo, dove spero Iddio vorrà accogliermi, pregherò per Loro.

Aff.mo Enrico
L’immagine riproduce il testo dell’ultima lettera scritta da Enrico Marasili ai genitori, fedele a come è stato pubblicato a pag. 49 del volume di Arnaldo Colombo "La Resistenza all’ombra di Sant’Eusebio" (Vercelli, Litocopy, 1981).
L’immagine riproduce il testo dell’ultima lettera scritta da Enrico Marasili ai genitori, fedele a come è stato pubblicato a pag. 49 del volume di Arnaldo Colombo "La Resistenza all’ombra di Sant’Eusebio" (Vercelli, Litocopy, 1981).

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a genitori, scritta in data 08-09-1944
Località di stesura: Crescentino
Stato del documento: copia



Collocazione bibliografica:
Arnaldo Colombo, La Resistenza all'ombra di Sant'Eusebio, Vercelli, Litocopy, 1981, p. 49.

Note al documento:
Dell'ultimo messaggio di Enrico Marsili sono state fino ad ora rinvenute tre versioni. Di seguito riproduciamo: - la versione diffusa da un’amica di Enrico, Franca Rubatto, cui la famiglia del morituro ha donato copia della lettera. Il testo seguente è edito in Marilena Vittone, E le chiamavano rappresaglie, «l'impegno: rivista di storia contemporanea», a. XXIII, n. 1, giugno 2003 «Carissimo papà, carissima mamma, quando voi leggerete questa mia ultima, io non sarò più. Il dolore che già fin d'ora sento in me per questa mia separazione dolorosa, voi potete immaginarlo. Voi forse non avreste mai pensato che il vostro Enrico vi sarebbe stato rapito così presto [...] Non piangete sulla mia morte; il Signore ha voluto così. Lui solo è il padrone dell'anima mia. Lui può tutto perciò sperate, prendete con rassegnazione questo dolore che vi manda per provare la vostra fede [...] Non voglio dilungarmi di più, sicuro di aver ottenuto da Dio il perdono delle mie colpe. Vi prego di salutare tanto i miei Professori, compagni, parenti, amici; non dimenticate in special modo il teologo Quaglia, il canonico Bosso e tutti gli amici di Azione cattolica e dite che lassù nel cielo dove spero Iddio voglia accogliermi, mi ricorderò e pregherò per loro. A voi cari genitori, alla cara Ida [sorella] vi sia conforto il sapermi felice. Bacioni, vostro affezionatissimo figlio Enrico»; - la versione diffusa dal segretario della sezione del Partito d’Azione di Montecatini, congiunto di Enrico, pubblicata nell’articolo: Enrico Marsili, Volterra libera, a. II, n. 25, 23 giugno 1945 «Quando voi leggerete questa mia ultima lettera io non sarò più. Il dolore che già fin d'ora sento in me per questa mia separazione, voi potete immaginarlo. Con le lagrime agli occhi e con il pentimento nel cuore eccomi ora a impetrare il vostro perdono per i miei falli che nel breve soggiorno accanto a voi ho commesso. … a voi cari genitori e alla cara Ida sia conforto il sapermi felice».