Lettera di Gerardo De Angelis ai Figli da Carcere di Regina Coeli, Roma

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Testo:

Cara Vittoria mia... figlia mia adorata.
Quando leggerai questo mio scritto tuo padre non c’è più. In previsione del tragico momento avevo sempre pensato di scriverti a lungo! Non l’ho fatto perché mi sono illuso che non finisse così tragicamente la mia vita. Non ti dico nulla e ti dico tutto. A te tutta la nostra povera famiglia. Sii savia buona onesta. Abbi coraggio soprattutto nella disgrazia e nell’avvenire nell’affrontare la vita. Abbi per tuo padre un ricordo rammentandomi nelle tue preghiere. Non odiar nessuno, abbi amore e comprensione per tutti e qui ti ricordo Lella e suo figlio. Ti stringo forte forte e me e ti benedico. Dino tuo padre.
Cara Liliana quello che ho detto a Vittoria è detto anche a te. Tu mi sei stata particolarmente cara, ti penso e ti ricordo come l’ultima volta che ci siamo visti. Ti stringesti a me forse presaga di quanto stava [per] avvenire. Cara la mia Lili sento di amarvi ora in un istante
quanto non vi ho amato fino ad oggi. A te affido particolarmente Ninni, povera e innocente creatura, che eredita un peccato che non è suo. Voglili bene e fa qualche cosa per lui che vuole vivere. Ti lascio con questa amarezza. Stringetevi a me forte forte mio grande amore vai a pregare per il babbo tuo.
A Tilde – E’ doloroso, straziante lasciarci così tragicamente! Era destino. Il passo sarà fatto con tutta quella serenità che Iddio mi donerà. Cerca di stringerti alle tue sorelle, l’avvenire per te forse sarà ben diverso, loro penseranno anche a te. Vogliatevi bene, comprendetevi, difendetevi ed amatevi col sapervi sopportare. Tu mi sei sempre stata tanto cara ed affezionata e son sicuro che ricorderai le ultime raccomandazioni di tuo padre. Ti bacio tanto e ti benedico. Tuo babbo Dino.
Ed ora a te, figlio mio adorato, sei ancora troppo piccolo per soffermarti a pensare e considerare questa sciagura che ti ha colpito. A te posso dire, lo ricorderai, [che] affronto l’avverso destino senza aver fatto nulla di male. Deploro due cose: la prima nel veder la nostra cara terra ridotta uno scempio tutte le razze che vi sono nel mondo, la seconda di essere giudicato da coloro per i quali non nutro nessun sentimento. Ricorda solo questo e non aver rancore per nessuno e sii buono e sappi esser degno del sacrificio di tuo padre Dino

Muovetevi venite a
parlare con Comandante

Fate qualche
cosa!!!

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a Figli,
Località di stesura: Carcere di Regina Coeli, Roma
Stato del documento: copia



Collocazione bibliografica:
Mimmo Franzinelli (a cura di), Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della resistenza 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, p. 125

Note al documento:
In base alla nota archivistica del volume "Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della resistenza 1943-1945" curato da Mimmo Franzinelli (Milano, Mondadori, 2005), la lettera autografa dovrebbe essere nelle "Carte familiari Modestino De Angelis". A pag. 124 del medesimo libro è spiegato che: "Il messaggio è scritto a matita sui due lati di un pezzo di carta dai margini irregolari, più volte ripiegato [...] Le ultime due frasi sono tracciate di traverso, sul lembo esterno del foglietto.