- L'archivio contiene 1 lettera di Luigi Marsano
PRESENTAZIONE
Di anni 27. Nato il 16 marzo 1916 a Genova ed ivi residente. Di professione operaio, con qualifica di saldatore elettrico, assunto presso la Società "Thermos" di Genova. Appartenente alla cellula comunista del quartiere del Molo fin dal 1941, dopo l’armistizio entra a far parte del CLN aziendale del Porto, occupandosi principalmente del recupero di armi, del collegamento tra le varie formazioni e della diffusione della stampa clandestina. Il 4 gennaio 1944 però, mentre si trova in un abitazione di Piazza del Carmine per prelevare alcuni medicinali destinati ai partigiani savonesi, viene sorpreso ed arrestato dai nazifascisti. Trattenuto alla Casa dello Studente per 8 giorni, è costretto a subire ripetuti interrogatori e torture, fino al trasferimento nel 4º braccio del carcere di Marassi. Nel tardo pomeriggio del 13 gennaio, un ufficiale tedesco muore in un agguato tesogli da alcuni gappisti in via XX settembre. Per rappresaglia, quella sera stessa Luigi Marsano viene processato dal Tribunale militare speciale assieme ad altri 9 detenuti politici: Dino Bellucci, Giovanni Bertora, Guido Carpi, Giovanni Giacalone, Romeo Guglielmetti, Amedeo Lattanzi, Guido Mirolli, Guido Pinna e Giovanni Veronelli. Carpi e Pinna, entrambi combattenti mutilati durante la guerra del 1915-’18, sono condannati a 20 anni di reclusione. Per Marsano e gli altri 7 invece viene decretata la pena di morte. Tradotti dalle SS e dalla Miliza fascista a Forte San Martino per essere immediatamente giustiziati, la loro esecuzione viene in un primo momento sospesa, a causa del fermo rifiuto di eseguire la sentenza opposto dai carabinieri del plotone e dal loro comandante, il tenente di complemento Giuseppe Avezzano Comes. Alle 5 del mattino del 14 gennaio tuttavia, dopo aver messo agli arresti Comes ed i suoi uomini, sono gli stessi militi delle SS e della Milizia fascista a fare fuoco sugli 8 condannati.