Lettera di Luigi Ciol (Resistere) ai familiari scritta in data 14-03-1945 da Udine

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Testo:

Dalle mie prigioni vi scrivo.
Carissimi famigliari, vengo a voi con queste mie, ultime pa-
role, facendovi sapere che sono condannato a morte, ma non dispe-
ratevi per me. Speriamo che tutto vada bene, se non va bene va
male. Cara mamma se anche muoio io ti restano lo stesso altri
quattro leoni, niente da fare così è il destino, io e Gino Nosella,
i più disgraziati dei condannati a morte.
Luigi detto Boschin parte per la Germania, vi faccio sapere
che insieme a noi due è anche il cugino Benito di Cordovado, an-
che lui condannato a morte. Speriamo che tutto vada bene, ma
siamo che aspettiamo momento per momento e siamo in trenta-
sette condannati a morte.
Un saluto ai parenti e paesani.
Una idea è una idea e nessuno la rompe. A morte il fascismo
e viva la libertà dei popoli. Un saluto a Natale Tomba e a sua
moglie Gigia e ai padroni.
Se il destino e sfortuna mi rapì, vi chiedo perdono a tutti,
papà mamma e fratelli. Girare attorno qua e là per la prigione
e a dirsi che siamo condannati a morte, ma ormai è così e viva
la libertà dei popoli.
E’ così l’ultimo saluto che vi faccio.
Bacioni ai nonni che preghino per me tanto e vi ba-
cio tutti.
Vostro
Luigi
L’immagine riproduce la trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Luigi Ciol ai familiari, scritta il giorno del suo processo.
L’immagine riproduce la trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Luigi Ciol ai familiari, scritta il giorno del suo processo.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a familiari, scritta in data 14-03-1945
Località di stesura: Udine
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 7 fasc. 14

Note al documento:
Nella trascrizione non c'è data, ma presumibilmente l'autografo è stato scritto da Luigi Ciol il 14 marzo 1945, data della sua condanna a morte.