
- Didascalia: L’immagine riproduce la fotocopia della prima facciata della lettera che Pietro Bastanzetti scrisse ai figli, il 29 marzo 1944. E’ l’ultimo messaggio da lui composto prima della deportazione a Gusen, dove si spense il 2 giugno 1944.Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario.
- Proprietà della foto: Carte private di Giancarlo Bastanzetti
- Testo dell'immagine:
[Fronte]
Bergamo 29/3/44
Ai miei cari figli,
non potete comprendere quanto mi sia
doloroso lasciarvi questo scritto prima di lasciare l’Italia
per recarmi in paese straniero, varcherò le Alpi e sarò
deportato in qualche località sconosciuta a lavorare presso
stranieri. Ricordatevelo vostro babbo vi è stato strappato,
incarcerato, e spedito come fosse una bestia e obbligato
a dar la sua opera in terra straniera, la vera tratta dei
bianchi. Se pur lontano mi sentirò sempre vicino a voi, mi
sembrerà di avervi ancora sulle mie ginocchia, accarezzarvi
e baciarvi. Siete ancora bambini, troppo bambini per
conoscere quanto sia grande la cattiveria degli uomini.
Verrà giorno in cui tutti vi racconterò, vi sembrerà una
favola, una brutta favola, purtroppo invece sarà una
cruda verità. La mamma e la nonna rimarranno
affettuose custodi di tanto amore, siate buoni ed
ubbidienti con esse che tanto vi amano e quando dal
loro ciglio vedete scendere qualche lacrima datele tutto
il conforto che potete, accarezzatele con le v/s manine
ed i v/s baci possano lenire tanto dolore. Tu
Giancarlo che sei più grandicello sia esempio al tuo