Lettera di Elidor Canonico alla madre, al padre e alla sorella scritta in data 10-10-1944

  • Didascalia: L’immagine riproduce la trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Elidor Canonico ai genitori e alla sorella. Il documento è opera della Commissione provinciale di censura 65 R.
    Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario.
  • Proprietà della foto: Archivio storico regionale della Valle d'Aosta
  • Testo dell'immagine:

    Mitt. Canonico Elidor -Via Cielo 10 – Paradiso

    dest. Famiglia Canonico Alberto
    Via Porte Pretoriane 2 – Aosta -

    data timbro postale 10-10-44
    lingua: italiana

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    Scritta il 10-10-44

    Cara mamma e Babbo e sorelle,

    oggi trovandomi in situazioni
    brutte, sono scappato dalla mia compagnia io e cinque miei
    compagni, volevamo raggiungere i Partigiani per poi venire
    in Piemonte e infine a casa con voi.
    Ma purtroppo, nel passare in mezzo ai tedeschi,
    siamo stati scoperti e così allora abbiamo dovuto far fuoco
    per difenderci, ma noi eravamo in soli cinquementre gli
    altri erano in un numero ben più grosso del nostro. Abbiamo
    fatto molte vittime del loro ma alfine siamo caduto pure noi;
    solo per l’Italia di Badoglio.
    Se ci riusciva il colpo a quest’ora forse potrei
    essere fra di voi, invece ora mi trovo in purgatorio che
    sconto i miei peccati che ho fatto quando mi trovavo al
    mondo, finita la mia pena andrò in paradiso.
    E così spero che quando verrete voi vi troverò
    ancora, adesso spero di trovare la sorella.
    Non piangete per me e state pure tranquilli, come
    se io fossi conx voi, avrete il fratello Doviglio che vi
    farà compagnia, mi raccomando non piangete. Io sono morto e
    il destino a voluto così come ha voluto con la sorella,
    ancora una volta state tranquilli.
    Non piangete per me.
    Ho avuto un brutto scontro ma spero che adesso
    l’Italia sia libera e che voi vivete meglio che una volta.
    Ci rivedremo in cielo.Quando sono morto sono
    morto tranquillo pensando a voi di tutto quello che avere
    fatto per me, vi ringrazio di vivo cuore.
    Altro non ho da dirvi.
    Termino salutandovi tanto e baciandovi.
    Il vostro adorato figlio Doro.
    Questo che vi consegna questa lettera è un mio amico che è
    riuscito a scappare. Tanti tanti baci a tutti il vostro fi-
    glio Doro – arrivederci in Paradiso – Doro.

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    Comm/ne Prov.le di Censura 65 R
    p.c.c. Il Presidente
    -dr. Italo Granato-