Lettera di Edmondo Fondi alla Moglie scritta in data 24-03-1944 da Carceri giudiziarie di Roma

  • Didascalia: L’immagine riproduce la seconda facciata della lettera di Edmondo Fondi alla moglie, scritta il giorno stesso della sua esecuzione. Il documento è scritto a penna, sui due lati di un foglio a righe su cui sono impressi i timbri "Carceri giudiziarie di Roma" e "Visto p. censura".
    Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario.
  • Proprietà della foto: Archivio di Stato di Roma
    Collocazione archivistica: Fondo Carcere giudiziario Regina Coeli - Detenuti politici, b. 8/345
  • Testo dell'immagine:
    [Retro]

    à sottoposto la visita medica mi segnò per una
    visita dallo specialista che tutt’ora attendo che venga.
    Se vieni al colloquio non impressionarti nel
    vedermi con la barba bianca come S. Giuseppe.
    La scatoletta della garza che mi hai mandato
    per curarmi l’orecchio, non è quella ma
    bensì quella con la garza a rotolino.
    Come fai per il negozio? Al prossimo colloquio
    spero poterti consegnare le tesserine delle
    sigarette. Ti scrivo mentre un bel
    raggio di sole illumina il presente foglio,
    che ho sulle ginocchia mentre sto seduto
    sul pagliariccio. Non so se questo scritto
    faccia la fine delle altre mie lettere
    che non so dove le hanno mandate
    a finire. Quello che mi raccomando
    è di stare tranquilla e con la
    speranza di riabbracciarti presto ti saluto e
    bacio unitamente a Lilla e miei
    cari famigliari, saluti a Olivia e chi
    domanda di me
    tuo aff.mo
    Mondo