Lettera di Edmondo Fondi al Fratello da Carceri giudiziarie di Roma

  • Didascalia: L’immagine riproduce la prima facciata della lettera di Edmondo Fondi al fratello Amedeo. Il documento è scritto a penna, sui due lati di un foglio a righe su cui sono impressi i timbri "Carceri giudiziarie di Roma" e "Visto p. censura".
    Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario.
  • Proprietà della foto: Archivio di Stato di Roma
    Collocazione archivistica: Fondo Carcere giudiziario Regina Coeli - Detenuti politici, b. 8/345
  • Testo dell'immagine:
    [Fronte]

    Carissimo fratello, come avrai appreso sono
    15 giorni che la polizia Repubblicana di via
    Genova venne arrestarmi a casa di mio
    cognato mentre mi preparavo a partire
    per Velletri alla ricerca dei nostri famigliari
    rimasti colpiti dal bombardamento aereo
    del 22 febbraio. Avete saputo qualche cosa
    di loro? e di Adele e Wanda? Non avendole
    potuto portare nessun soccorso a non aver
    loro notizia mi sento di stringere l’anima!
    Ho scritto tre lettere a mia moglie da
    quando sono qui dentro ma non so nulla
    di lei, chi sa come vive dopo il nostro arresto.
    E’ inutile che ti trascrivo come si
    vive male qui dentro, la fame è tanta
    da fare spavento, si dorme su un lurido paglia=
    riccio per terra, fra pulce, pitocchi e cimice
    che sono le più schifose e tormentose, si
    è completamente allo scuro, senza asciu=
    gamano, senza lenzuoli, dal giorno che mi hanno
    arrestato che dormo vestito. Come già ho scritto