Lettera di Giuseppe Serazzi (Peppino) a Franca da Ghemme (NO)

  • Didascalia: L’immagine riproduce la prima pagina della trascrizione a macchina della lettera di Giuseppe Serazzi all’amata Franca, scritta alla macchia, prima della cattura.
    Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario.
  • Proprietà della foto: Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri
    Collocazione archivistica: Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 9 fasc. 23
  • Testo dell'immagine:
    [Pagina 1]

    Cara Franca,

    Appena ora posso rispondere alla tua lettera
    che tanto mi ha fatto piacere,ti ringrazio tanto delle foto,
    ti scrivo in un momento che quei cani nazifascisti non
    mi rompono la testa coi loro colpi.
    Come forse sai, qui stanno facendo il più grande rastrella=
    mento che finora non sia mai stato fatto, sono già 5 divisio=
    ni che battono e tutte le ore ne arrivano: cannoni, autoblin=
    de, una cosa, cara Franca, che tira i nervi a un punto... in tre
    giorni sono stato accerchiato 4 volte, noi in 110, loro un
    miliaio, di notte in barca abbiamo atraversato il Lago d’Or=
    ta, da quelle parti siamo fuggiti per miracolo a Invorio, a
    raccontare tutto ci vuole un libro (ora siamo rimasti in 20)
    ma non per questo pieghiamo si va fino all’ultimo, di muni=
    zioni non ne abbiamo quasi più, ma fin quando avremo un solo
    colpo non ci prenderanno.
    Qui siamo vicino a Ghemme ma stanotte dobbiamo pure andar=
    cene di qui, dobbiamo atraversare la Sesia, e tutti i ponti
    sono controllati,stanotte si lavora di baionetta contro le
    sentinelle fasciste.
    Ora che siamo agli estremi penso molto alla morte, non mi
    fa paura, solo desidererei se ciò dovesse accadere, una pa=
    lottola in fronte che non mi facia sofrir tanto e dirti
    ancora una volta che ti volio tanto bene, e che tu ricorda
    qualche volta di me, perché io penso sempre a te la tua let=
    tera la porto sempre con me e tutti i giorni la leggo.
    In sette giorni si e no -3- pasti a base di cavoli racolti
    nei prati e un pò di pane dato dai contadini che si incon=
    trano, (lavarsi) ci pensa il celo per la nostra pulizia,
    (letto i boschi) 3 mesi che non mi cambio, i panni stanno
    in piedi da soli, i pidocchi poi non ne parliamo.
    Non ho vergogna a dire queste cose e la verità siamo par=
    tigiani e tutto ciò non ci spaventa, ma se avrò la fortuna
    di ritornare a casa qualcuno me la pagherà, volio vedere
    come hanno il cuore questi fascisti, sono belve contro gli
    innocenti fucilano, rubano, e quando li prendi loro piango=
    no, sono agnelli questi cani.
    Scusa un pò se ti racconto tutto questo è per scaricarmi
    un pò il cuore.
    Cara Franca, ti prego di voler salutare tutti gli amici e
    i vicini di casa e digli che la paura i partigiani non
    sanno cosa sia, i nostri caduti sappiamo vendicarli com=
    battendo e non incendiando e masacrando paesi e che forse

Questa lettera è composta da 2 pagine.
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