- Didascalia: L’immagine riproduce la prima facciata dell’ultima lettera di Emilio Scaglia alla madre, scritta dalle carceri giudiziarie di Roma, di cui è leggibile il timbro, in alto a destra. Il documento è scritto a penna su un foglio di carta a righe.Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario.
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Proprietà della foto: Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea
Collocazione archivistica: Carte Bruno Codenotti, busta 3 - Testo dell'immagine:
[Fronte]
Cara ed amata mamma
Ti scrivo mentre davanti a me o ancora
poche ore di vita. Mamma perdonami è
un grande dolore che ti do, ma e il
dovere che mi chiama. Vado morendo
contento che un giorno ti rivedro las=
sù in alto e da lassù preghero il
Sacro Cuore perché abbia a consolarti.
Raggiungo il mio caro papa che mi
attende. E’ il mio ultimo scritto. Ma
non ti accasciare, perdona il figlio
che a una sorte brutta. I miei fratelli
mi vendicheranno e lo voglio da loro,
muoio con ingiustizia. E a Roma
riposeranno le mie ossa. Questa
citta e stata quella delle mie sofferen=
ze e la mia tomba. Da lassù io ti
guarderò e ti guiderò. La mano mi
trema e non so più ciò che dico.
Ti chiedo ancora perdono. Muoio
con due rancori: uno di aver dato