- Didascalia: L’immagine riproduce la quarta pagina della trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Leone Ginzburg alla moglie Natalia. Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario.
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Proprietà della foto: Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri
Collocazione archivistica: Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 6 fasc. 12 - Testo dell'immagine:
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fidando nella luce della mia lampadina, la qua-
le invece stassera è particolarmente fioca,ol-
tre ad essere altissima.Ciò continuerò a scri-
vere alla cieca, senza la speranza di rilegge-
re. Con tutto il tommaseo che ho tra le mani,
sorge spontaneo il raffronto con la pagina di
diario di lui che diventa cieco. Io, per fortu-
na, sono cieco solo fino a domattina. Ciao,amo-
re mio, tenerezza mia. Fra pochi giorni sarà
il sesto anniversario del nostro matrimonio.
Come e dove mi troverò quel giorno ? Di che umo-
re sarai tu allora ? Ho ripensato, in questi
ultimi tempi, alla nostra vita comune. L’unico
nostro nemico (ho concluso) era la mia paura.
Le volte che io, per qualche ragione, ero as-
salito dalla paura, concentravo talmente tutte
le mie facoltà a vincerla e a non venir meno
al mio dovere, che non rimaneva nessun’altra
forma di vitalità in me. Non è così ? Se e quan-
do ci ritroveremo, io sarò liberato dalla pau-
ra, e neppure queste zone opache esisteranno
più nella nostra vita comune. Come ti voglio
bene, cara. Se ti perdessi, morirei volentieri.
Questa lettera è composta da 5 pagine.
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