Lettera di Pier Luigi Mazzoletti alla Moglie scritta in data 2-10-1944 da Gradisca d'Isonzo

  • Didascalia: L’immagine riproduce la fotocopia della settima facciata dell’ultima lettera scritta da Pier Luigi Mazzoletti alla moglie Rina, il giorno stesso della sua esecuzione.
    Nel documento sono presenti alcuni punti illeggibili, cancellati dalla censura, come lo stesso autore precisa nel terz’ultimo foglio. L’originale è conservato nelle carte familiari Anna Mazzoletti (Alzate Brianza, Como).
    Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario.
  • Proprietà della foto: Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri
    Collocazione archivistica: Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945
  • Testo dell'immagine:
    [Pagina 7]

    Rina mia bella e buona; quando leggerai
    queste ultime mie righe rivolgi un pensiero
    buono a me, che ti ho voluto tanto bene.
    Ti lascio il mio testamento; morirò fiero senza
    aver versato una lagrima da quando sono stato
    condannato – il 13.9- fino ad oggi - [parole censurate]
    [riga censurata]
    [riga censurata]
    [riga censurata]
    Baciamo tanto Mirella, tanto buona, cara ed
    intelligente; dal sacrificio di suo padre tragga
    buona volontà per studiare e riuscire e per aiu=
    tarti nella tua greve opera; dille che la bacio con
    tutto il trasporto e le auguro ogni bene nella sua
    vita.
    Baciami tanto Anna Maria, raccomandale
    di fare per me ogni sforzo per diventare sempre
    più attiva, ordinata e che il mio affetto le sia
    sempre di guida per migliorarsi e per esserti
    pure di aiuto.
    Baciamo tanto tanto Giorgio – il quale
    desidererei potesse diventare ingegnere: avrei voluto
    essere la sua guida, ma il destino non volle.
    Era la mia speranza: sia la tua. Accompagnalo
    con tutto l’affetto che gli porti. Parlagli spesso
    di me. A lui lascio i miei libri.
    Salutami spesso il nostro primo Giorgio;
    egli è il più fortunato dei nostri perché
    non assiste a questa ingiusta fine del
    loro genitore.

Questa lettera è composta da 8 pagine.
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