Lettera di Inigo Campioni alla Madre scritta in data 23-05-1944 da Carceri di Parma

  • Didascalia: L’immagine riproduce la trascrizione a macchina della lettera di Inigo Campioni alla madre, scritta la notte prima della sua fucilazione.
    Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario.
  • Proprietà della foto: Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri
    Collocazione archivistica: Fondo Campioni-Mascherpa, b. 1 fasc. 1
  • Testo dell'immagine:

    Notte fra il 22 e il 23 maggio 1944

    Mamma adorata;
    E’ il mio ultimo saluto nel quale c’è tutto il mio
    cuore e la mia anima. Ti lascio, ma per ritrovarci più tardi lassù
    riuniti per sempre. Questa racconsolante certezza ti dia la forza di
    continuare a vivere sino a che il buon Dio vorrà che torniamo
    accanto l’una all’altro, come mai purtroppo lo potemmo a lungo
    durante la vita. È il rimorso più vivo che sento oggi nell’intimo
    quello di aver dato troppo al mio dovere e tanto poco a voi.

    Io sono sereno e forte come mia hai visto qui l’ultima volta, dopo
    due anni di separazione; e molta forza mi viene appunto dal ricordo
    e dalla felice commozione di averti potuto allora abbracciare. La
    giustizia o, meglio, la condanna degli uomini non mi tocca, perché
    la mia coscienza non ha assolutamente nulla da rimproverarsi, e
    questo fa sì che io sia così meravigliosamente tranquillo e
    rassegnato ad una fine ingiusta e immeritata.

    Del mio nome siate sicuri che non dovrete mai vergognarvi, perché
    mai, lo giuro, sono venuto meno alle leggi dell’onore. Non ne voglio
    a coloro che in un tempo di così tragiche vicende mi hanno
    condannato; ma un giorno, sicuramente, la mia memoria tornerà in
    quella luce vera che mi circondò per tutta la vita, e che te,
    mamma, rendeva così fiera di questo tuo figlio. E quel il giorno sarà
    quello nel quale questa nostra povera Italia uscirà da questi
    tormenti, supplizi e rovine che non meritava.

    Il buon Dio non ha voluto concedermi di vedere quel giorno
    tanto ardentemente sperato; ma ci sarai tu, mamma adorata, a
    vederlo per me. L’unico tormento ed angoscia in queste ore nasce
    dal pensiero di tutte le tristezze e le pene dolorose che tu,
    Vittorina e Hilda avete avuto per mia colpa involontaria in
    questi ultimi mesi, e per quelle che ancora più avrete da questo
    momento al pensiero che me ne sono andato. Perdonatemi!

    Mamma adorata, io ti ringrazio di tutto il bene e la gioia che
    con la tua affettuosità mi hai dato nella vita. Di lassù io ti
    seguirò, ti sarò sempre accanto in spirito per darti forza e
    coraggio.

    Ti serro forte forte al mio cuore con una affettuosità che supera
    qualsiasi amore, ti stringo a me come quella mattina che ci vedemmo
    qui. Arrivederci, mamma buona, mamma adorata.
    Inigo tuo.