- Didascalia: L’immagine riproduce la prima pagina della lettera scritta a mano da Umberto Ricci in carcere il 23 agosto 1944.
Il documento è scritto in 2 pagine fronte-retro a matita su carta a quadretti.Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario. -
Proprietà della foto: Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea in Ravenna e provincia
Collocazione archivistica: Fondo 28ª brigata Garibaldi - Testo dell'immagine:
[Fronte]
Carceri di Ravenna Mattino 23 – 8 – 44
Ai miei genitori e amici
Quando questa vi sarà recapitata (se lo sarà) io sarò
for già passato fra i molti
Ora io so, cara mamma che avrai provato molto
dolore, tu mi amavi moltissimo anche perché
ero il tuo demonio, il figlio che ti faceva
arrabbiare ma che ti dava pure tante soddisfazio-
ni.Vedi mamma; io non ho, nulla da rimpro-
verarmi, io ho seguito la mia strada, per una
idea che detto senza mascheramenti val
la pena di viverla, di combatterla, di
morirne. Nell’Idea, muoio.
Ora ciò che più mi sorprende è la mia calma. Non avrei
mai creduto che di fronte alla morte certa riuscissi ha
ragionare ancora così deve certamente essere il mio
forte ideale che mi sorregge. È dalla sera del 17 o 18
che sono nelle sue mani. Se dovessi raccontare specifi
camente tutte le forme di torture usatomi,
durerei 6 mesi a scrivere. L’altro ieri in ultima
analisi mi hanno iniettato 4 punture che mi hanno
reso nella semi-incoscienza. Queste punture non
ánno fatto altro che diminuirmi la vista, di cui
ancora ne risento. Un’altra cosa che mi sorprende è
la mia forte costituzione fisica, nonostante alla grave
malattia in corso; ha resistito eroicamente. Ora mi
tengono qui perché si rimargino e si sgonfino tutte
le ferite che hò per il corpo! Indi mi presen
teranno alla presenza del pubblico appeso ad un
pezzo di corda. "Io ho l’onore di rinnovare qui
ha Ravenna l’impiccagione". Per ora non ho
nessuna paura della morte; quando penso che sono
già morti Gigi, Arrigo, gli amici intimi senza
contare tutti quelli che come me son morti per un’idea
politica; la morte non la temo! Vorrei tanto una