Lettera di Gianfranco Sarfatti (Gaddo) ai genitori scritta in data 13-08-1944 da Svizzera

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Testo:

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Svizzera, 13 agosto
Papà carissimo, Mammina carissima,
oggi ho fatto tutti i
preparativi e ho presi tutti gli accordi: soltanto ora ho
qualche momento di tranquillità prima che venga =
no altri due compagni coi quali passerò questa tranquilla notte
di vigilia.
Così non vi scrivo che due parole.
Sapete già che faccio quello che faccio non per capriccio
o per spirito di avventura: il mio modo di vivere e il
perché del mio vivere da molti mesi non cerca di essere
che un tuffarsi nell’umanità partecipando alla
sua vita, dura o lieta che sia.
Se non agissi così rinnegherei me stesso, rimarrei
privo di guida, avvilito, annientato: e quindi
rinnegherei anche voi stessi che mi avete dato vita
e educazione.
Forse non poche volte vi sono parso non comprensivo verso
le vostre ansie e i vostri tormenti; ma in realtà li
comprendevo pur bene. Anche ora li comprendo e li
vivo fino in fondo, ma non posso non seguitare per la
mia via: che è la via che voi mi avete sempre
insegnata. Pensate che mentre sembra che tutto il
mondo crolli e che le rovine debbano sommergere tutto,
i vostri figli, per vie diverse è vero, guardano al futuro e
alla ricostruzione futura dando a questa tutte le loro forze.
Voi soffrite: ma milioni di genitori sono stati e sono
tutt’ora in ansia; e questo non deve più essere.
E come io ho riconosciuto il vostro dolore nel dolore

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di tutti i padri e di tutte le madri sofferenti, voi dovete
riconoscere i vostri figli in tutti i bambini e in tutti i giovani
che sono nati in questo mondo travagliato.
Vi scongiuro di stare tranquilli il più possibile; di
lottare contro la tristezza; di essere fiduciosi, ché sarà cosa
breve; di controllare i vostri nervi; di curare il vostro fisico;
di serbarvi a me e ai miei fratelli, ché il ritornare
fra le vostre braccia sarà per me una delle più belle ricompense.
Adesso qualche dichiarazione (vi do la mia parola di
uomo e di figlio che non mento né esagero):
1º) E’ un’organizzazione seria, non una ragazzata o
un’organizzazione di scapestrati.
2º) Vado in una estesa regione completamente controllata
dai nostri. Gente che vien di lì ha detto che il vitto è
buono e sufficiente; l’alloggio è confortevole (si dorme
generalmente su materassi); l’equipaggiamento
è anch’esso buono. Insomma è qualche cosa di molto
vicino a un esercito regolare: e se non sarò
armato ed equipaggiato come un anglo-americano,
sarò certo più aiutato e nutrito di quanto non lo
siano stati i nostri soldati sulle Alpi o in Grecia.
3º) La questione razziale non mi porterà affatto
pregiudizio.
4º) Almeno per ora prevale l’azione di preparazione e di
addestramento specialmente per le reclute.
5º) Farò una parte del viaggio niente popò di meno che in
autocarro. Ho saputo che uno malato di ulcera
può seguire la dieta adatta.
Inoltre vado via con abbastanza roba: Michelino mi ha dato

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sacco da montagna e dei buonissimi indumenti di lana:
forse ho un po’ abusato ma non ho avuto scelta:
andare senza sarebbe stato un po’ disastroso.
Vi potete mettere d’accordo con la Mimma per ritirare la
mia roba dal campo. Vi sono dei libri della
biblioteca della Maison du Peuple da restituire.
Potete mediante sempre la Mimma
e i ragazzi Fiorentino
attualmente a Bretaye regolare la mia situazione
scolastica facendovi rilasciare diplomi e certificati
o roba del genere dalla Segreteria italiana e da
quella Svizzera.
Questa lettera vi verrà consegnata presto: penso
domani o domani l’altro: però attendete 4 o 5
giorni a renderla nota.
Mi pare non avere altro da scrivere; ho poi scritto
questa lettera in due riprese ed ora è tardi.
Mille bacioni dal vostro
Gianfranco

14 mattina
Ancora un abbraccio prima della partenza.
G
L’immagine riproduce la prima facciata della lettera di Gianfranco Sarfatti ai genitori, scritta il giorno prima di tornare in Italia per unirsi alle formazioni partigiane. Il documento è scritto in penna blu.
L’immagine riproduce la prima facciata della lettera di Gianfranco Sarfatti ai genitori, scritta il giorno prima di tornare in Italia per unirsi alle formazioni partigiane.
Il documento è scritto in penna blu.
L’immagine riproduce la seconda facciata della lettera di Gianfranco Sarfatti ai genitori, scritta il giorno prima di tornare in Italia per unirsi alle formazioni partigiane. Il documento è scritto in penna blu.
L’immagine riproduce la seconda facciata della lettera di Gianfranco Sarfatti ai genitori, scritta il giorno prima di tornare in Italia per unirsi alle formazioni partigiane.
Il documento è scritto in penna blu.
L’immagine riproduce la terza facciata della lettera di Gianfranco Sarfatti ai genitori, scritta il giorno prima di tornare in Italia per unirsi alle formazioni partigiane. Il documento è scritto in penna blu, eccezion fatta per le ultime tre righe, vergate a matita.
L’immagine riproduce la terza facciata della lettera di Gianfranco Sarfatti ai genitori, scritta il giorno prima di tornare in Italia per unirsi alle formazioni partigiane.
Il documento è scritto in penna blu, eccezion fatta per le ultime tre righe, vergate a matita.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a genitori, scritta in data 13-08-1944
Località di stesura: Svizzera
Stato del documento: autografo


La lettera è conservata presso: Carte private di Michele Sarfatti, Milano

Note al documento:
La lettera fu scritta da Gianfranco Sarfatti il giorno prima di partire per tornare in Italia ed aggregarsi ai partigiani. Le ultime righe ("14 mattina/Ancora un abbraccio prima della partenza./G") sono scritte a matita e non in penna come il resto della lettera.