Lettera di Emanuele Tiliacos (Tenente X) a i suoi cari scritta in data 8-07-1944 da Buhl (Svizzera)

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Testo:

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Ed ora un po’ di storia più recente.
Quale ufficiale, e soprattutto quale uomo, mi
sentivo assolutamente diminuito e degno
di disprezzo (e di questo parecchi svizzeri non han fatto
economia!) se non avesi dato un mio pur minimo
contributo alla lotta che milioni e milioni
di uomini combattono per la libertà e la giusti=
zia! Questo riposare tranquillo in Isvizzera
mentre tutti soffrono e si battono per un
mondo migliore mi era assolutamente impossi=
bile a sopportare. Non potevo e soprattutto non vole=
vo restare spettatore in questo conflitto ed affac=
ciarmi poi a reclamare qualcosa! Ho cercato
il supremo onore di battermi contro i tedeschi
e di liberare l’Italia. Anche se sono morto
sono ben felice di aver potuto offrire qualcosa in
nome della libertà e dell’Italia. Non crediate

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che dimentichi di essere un greco! Tutt’altro: è il
mio più grande orgoglio, ma oggi la causa della
Grecia e dell’Italia si identificano e quello che si
compie per l’una si compie anche per l’altra. Se
si affretta la liberazione dell’Italia, si affretta
l’ora della libertà per la Grecia! Siate dunque sem=
pre fieri ed orgogliosi della mia fine e non com=
piangetemi. Ho preso la mia strada in piena
coscienza e non mi lamento mai qualsiasi
cosa dovesse succedere. Voi pure mostratevi forti
in quest’ora e ricordatemi sempre. Io non ho mai
cessato di avervi nel mio ciore, e pregherò sempre
per voi. Oggi dopo quattro mesi di lavorio è giunto
finalmente l’ordine di partenza. Da oggi quindi
sono compreso tra i partigiani e non appartengo
più a me stesso. Sono diventato il tenente
X agli ordini del Comitato Nazionale di
Liberazione. Punto d’incontro con i partigiani
già operanti è la Valtellina. Spero che Dio mi
dia la forza e il coraggio per compiere degnamente
la mia missione.
Addio carissima mamma e papà, addio Mani
Nico -Giorgio Elena e perdonatemi tutti
se qualche volta vi ho fatto soffrire. A te special=
mente cara mamma chiedo perdono di tutto
e per te sarà il mio ultimo pensiero. Perdonate=
mi soprattutto questo ultimo dolore che vi do, ma
portatelo sempre con fierezza. Parto Io parto con
gioia e sp con la speranza di potervi tutti riabbraccia=
re il giorno finale. Ricordatemi a tutti i parenti
ed amici e salutateli per mio conto. Affido questa
lettera al dottor Zanetti Guido di Bologna con l’inca=
rico di spedirla un mese dopo il mio rientro in Italia.
Se volete avere qualche mia notizia chiedetene al Ten.
Tranfaglia Franco – Lungo Gelso 37 Napoli – che parte con
me. Addio ancora o meglio arrivederci, e mille
e mille baci a tutti. Sempre vostro Emanuele
L’immagine riproduce la fotocopia della terza facciata della lettera di Emanuele Tiliacos ai suoi cari. Qui, come si nota dalle due righe di interruzione tracciate nella parte alta dell’immagine, finisce la lettera vera e propria e comincia il suo testamento spirituale.
L’immagine riproduce la fotocopia della terza facciata della lettera di Emanuele Tiliacos ai suoi cari. Qui, come si nota dalle due righe di interruzione tracciate nella parte alta dell’immagine, finisce la lettera vera e propria e comincia il suo testamento spirituale.
L’immagine riproduce la fotocopia della quarta facciata della lettera di Emanuele Tiliacos ai suoi cari, la seconda del suo testamento spirituale.
L’immagine riproduce la fotocopia della quarta facciata della lettera di Emanuele Tiliacos ai suoi cari, la seconda del suo testamento spirituale.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a i suoi cari, scritta in data 08-07-1944
Località di stesura: Buhl (Svizzera)
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: fotocopia cartacea

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945

Note al documento:
Il documento è suddiviso in due parti. La prima è una lettera di Emanuele Tiliacos ai suoi cari, in cui egli racconta le sue vicissitudini dall'8 settembre in poi; la seconda, qui pubblicata, è un vero e proprio testamento spirituale. L'originale è conservato presso le carte familiari di Nicoletta Tiliacos (Roma).