Lettera di Sergio Papi a Tutti da Campo di addestramento di Munsingen

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Testo:

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Carissimi tutti
Da tempo mi preparavo al passo più avventuroso della mia vita.
Finalmente oggi la decisione è subentrata in me, decisione di raggiun-
gere voi che siete le mie uniche gioie, la mia casa, decisione di
finirla, una volta per sempre, con questa impossibile vita.
Ho meditato a lungo; probabilità di riuscita ve ne sono, vi
sono pure molte difficoltà. D’altra parte, il continuare a vivere con
questa gente, in un paese che non è il mio, mi hanno oggi deciso.
Trecento chilometri mi separano dall’Italia, le Alpi si ergono minac-
ciose. Ho tuttavia in me la fiducia in Dio che non vorrà abbandonarmi,
fiducia nelle mie forze che non mi tradiranno. Se l’impresa riesce sa-
rò nuovamente e per sempre tra voi, se fallisse sicuramente è la mia fi-
ne.
Ma è la fine anche di ogni sofferenza, d’ogni delusione. Penso
oggi che tutta l’umanità soffre, che non sarei il primo e neppure l’ul-
timo a morire in questa guerra.
C’è in me una volontà fermissima e contemporaneamente una fidu-
ciosa e serena rassegnazione.
Tutto è predestinato. O la riuscita, o l’insuccesso. E poi cre-
do che se anche fallissi, avrebbe finalmente inizio per me il riposo e-
terno.
A voi amati genitori, a voi che mi educaste, che mi allevas-
ste sempre nella forma migliore, il mio grazie. La vostra opera, la vos-
tra missione meritano da parte mia la più profonda riconoscenza.
Vi ho procurato quasi sempre dolori, fu la mia giovane età, la
mia inesperienza della vita. Oggi vi chiedo perdono per questi dolori.
Non sono mai stato cattivo d’animo, un giorno se il destino lo vorrà,
potrò dimostrarvelo. Oggi ancora forse vi darò dolore con la mia riso-
luzione, sarebbe l’ultimo e questa volta però per tornare da voi.
L a mia famiglia, la mia casa, il mio paese mi chiamano; non
debbo e non posso rimanere sordo alle vostre chiamate. Ed ogni qual-
volta sorgeranno pericoli ed ostacoli io sentirò la tua voce o mamma,
la tua preghiera a Dio per me. E sarò forte, vedrai mamma che sarò io
a narrarti la strada percorsa per giungere a te, e non altri ti diranno e
della mia partenza. Perché oggi sono sicuro di riuscire. Ma se il des-
tino invece mi avesse preparato altra sorte, non importa, io non impre-
cherei mai, non maledirò mai questo istante risolutivo perché ora io pro-
vo la più dolce delle gioie. So di amare voi tutti di un amore infi-
nito, puro. Se la vita tende ad un fine, ebbene io l’ho raggiunto,
sapeste quanto sono felice. Felice perché per tornare a voi, a voi
che rappresentate la mia felicità io mi avventuro fiducioso e sereno in
questo viaggio, e questa volta non per allontanarmi dalla mia casa ben-
sì per rimanervi.
A te mamma in particolare la mia venerazione; tutti hai fatto
pei tuoi figli! Nulla hai tralasciato. E ti rivedo quando mi seguivi a

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scuola per accertarti della mia presenza in classe, povera mamma, quan-
to ero ingrato allora! Allora non comprendevo quel gesto, oggi ti adoro
vivi sempre pei tuoi ragazzi che ti amano.
A te papà prima di ogni altra cosa scusami che non ti ho subito
capito. Mi sembravi severo ed eri buonissimo, mi sembravi taciturno con
me ed invece ti costava sacrificio esserlo per rimproverarmi le cattive a-
zioni. Sei il semplice uomo; grazie papà caro, per ogni lavoro per ogni
sacrificio, anche tu sappi che hai onestamente lavorato per il bene dei tuoi
figli. Spiega alla mamma questo mio gesto e dille che era destinato come
era destinata la fine buona o cattiva che sia .
Non ho parole per farmi da te perdonare dei miei passati errori
e per dirti quanto sia forte l’amore che ti porto, basta saperti che tuo
figlio da lontano ti dice: Bravo papà sii sempre contento di te.
A te Piero affido papà e mamma, sii sempre loro di aiuto, spe-
cialmente domani quando la vecchiaia arriverà anche per loro. E’ quel-
lo il momento e l’occasione per dimostrare loro l’affetto e per compensar-
li dei sacrifici che ebbero a sostenere per noi.
Tu sei giovane, ma già maturo, la vita sarà difficile e dura come
quella di ogni altro uomo dopo questa guerra. Affrontala sereno e fiducioso
lotta per trovarti un posto nel mondo, sarà poi il tuo posto. Sii tenace
Alla fine della guerra ci sarà lavoro per tutti, per ricostruire. Ma ti
raccomando ancora la mamma e il papà, sii buono e rispettoso con loro
Vorrei che tu pure li amassi come io in questo istante.
Coraggio Pietro la vita è tua.
Ricordami a Nino, a Don Giuseppe e di loro che sempre li ricordo
con lo stesso entusiasmo e la stessa fede.
A tutti ancora il mio più puro e sincero bacio.
Vostro Sergio.
L’immagine riproduce la prima pagina della trascrizione a macchina della lettera scritta da Sergio Papi ai familiari, prima di fuggire dal campo di addestramento di Munsingen.
L’immagine riproduce la prima pagina della trascrizione a macchina della lettera scritta da Sergio Papi ai familiari, prima di fuggire dal campo di addestramento di Munsingen.
L’immagine riproduce la seconda pagina della trascrizione a macchina della lettera scritta da Sergio Papi ai familiari, prima di fuggire dal campo di addestramento di Munsingen.
L’immagine riproduce la seconda pagina della trascrizione a macchina della lettera scritta da Sergio Papi ai familiari, prima di fuggire dal campo di addestramento di Munsingen.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a Tutti,
Località di stesura: Campo di addestramento di Munsingen
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 7 fasc. 13