Lettera di Giordano Cavestro (Mirko) ai Compagni di lotta scritta in data 4-05-1944 da Parma

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Testo:

[Fronte]

Cari compagni,
ora tocca a noi, andiamo a
raggiungere gli altri tre gloriosi camerati, caduti
per la gloria e la salvezza dell’Italia.
Voi sapete il compito che vi tocca.
Io muoio ma l’idea vivrà nel futuro,
luminosa, grande, bella. Siamo alla
fine di tutti i mali questi ultimi giorni
sono come gli ultimi giorni di vita
di un grosso mostro che vuol fare più

[Retro]
vittime che sia possibile.
Se vivrete, tocca a voi rifare questa
povera Italia che è così bella, che ha un
sole così caldo, le mamme così buone,
le ragazze così care.
La mia giovinezza è spezzata ma
sono sicuro che serviremo da esempio.
Sui nostri corpi si formerà il grande
Faro della Libertà.
Giordano Cavestro
L’immagine riproduce il messaggio manoscritto di Giordano Cavestro ai suoi compagni di lotta, scritto su un foglio strappato.
L’immagine riproduce il messaggio manoscritto di Giordano Cavestro ai suoi compagni di lotta, scritto su un foglio strappato.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a Compagni di lotta, scritta in data 04-05-1944
Località di stesura: Parma
Stato del documento: autografo

La lettera è conservata presso:
Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Parma - Parma

Indirizzo web:
http://biblioteche.comune.parma.it/BibParma/iperloc/resistenza.htm

Collocazione archivistica:
BUSTA 2 MI (miscellanea) 4 LE, fasc. MI-LE doc. 20, lettere

Note al documento:
Nell'ultima edizione del volume curato da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana" (ristampata da Einaudi editore nel 2003) il testo trascritto (pag. 78) differisce dall'autografo: alla terza riga "camerati" diventa "compagni"; poco più sotto "salvezza" e "gloria" sono invertite; verso la fine della prima facciata, dopo "mali" è stato aggiunto un punto ortografico che non dovrebbe esserci; in virtù di ciò, il "questi" successivo è scritto con l'iniziale maiuscola; subito dopo è stato omesso "ultimi" (prima di "giorni"); all'inizio della seconda facciata, invece, manca "che sia" tra "vittime" e "possibile"; alla quart'ultima e terzultima riga "serviremo" e "formerà" sono diventati "servirà" e farà". Pur mancando la data e il luogo di scrittura della lettera, è facile supporre che sia avvenuta a Parma poco prima dell’esecuzione di Giordano Cavestro.
Differenze dalla ricerca Malvezzi/Pirelli:
Alcune parole e frasi nel testo