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Luigi Castellani



PRESENTAZIONE

Nessuna foto per ora disponibile Di anni 40. Nato il 19 maggio 1904 a Roma ed ivi residente. Sposato. Di professione impiegato, è usciere capo del gabinetto del Ministro degli Interni. Iscritto alla scuola d’arte del comune di Roma, diventa anche un eccellente xilografo. Di idee socialiste, in virtù della sua posizione al ministero viene a conoscenza delle leggi razziali prima ancora che esse siano promulgate, riuscendo in tal modo ad avvertire e salvare un gran numero di ebrei. Dopo l’8 settembre si collega con le Brigate Matteotti, fungendo da informatore in seno al Viminale. Arrestato dai tedeschi il 4 aprile 1944 mentre cerca di mettere in salvo il cognato Luigi Ceci (ricercato dai fascisti), Luigi Castellani è imprigionato nel 3º braccio del penitenziario romano di Regina Coeli fino al 23 maggio successivo, data del suo trasferimento alle carceri di Via Tasso. La sera del 3 giugno 1944, quando le prime forze Alleate stanno già entrando a Roma, una lunga colonna di autocarri tedeschi fugge dalla città dirigendosi a nord, lungo la via Cassia. Su uno di questi mezzi è stato caricato anche Castellani, assieme ad altri 13 detenuti delle carceri di Via Tasso che i nazisti hanno deciso di portare con loro. La mattina seguente però, giunti più o meno nei pressi di La Storta (Roma), il camion si ferma ed i prigionieri vengono fatti smontare. Qui, in aperta campagna, Alfeo Brandimarte, Bruno Buozzi, Piero Dodi, Eugenio Arrighi, Saverio Tunetti, Lino Eramo, Enrico Sorrentino, Vincenzo Conversi, Edmondo Di Pillo, Borian Frejdrik (di nazionalità polacca), Luigi Castellani, Libero De Angelis, Alberto Pennacchi, e il capitano inglese John Armstrong sono allineati e fucilati. I loro corpi saranno recuperati dalle forze alleate dopo la liberazione di Roma.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 40 anni
Genere Maschio
Stato civileConiugato
Data di nascita 19/5/1904
Luogo di nascita Roma
Residenza Roma

Data di morte: 4/6/1944
Luogo di morte: La Storta
Comune di morte: Roma
Regione di morte:Lazio

Titolo di studioLicenza media superiore. Iscritto alla scuola d’arte del comune di Roma
Categoria professionaleUfficiali, impiegati pubblici e privati, pensionati
Professione Impiegato Usciere capo del gabinetto del Ministro dell'Interno.

Appartenenza politicaSocialista

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Prima formazione nella Resistenza: autunno 1943 - 4/4/1944
Tipo di reparto: Brigata
Nome del reparto: Brigata Matteotti (a Roma)
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Nazista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Sorpreso dai tedeschi il 4 aprile 1944 mentre cerca di mettere in salvo il cognato Luigi Ceci (ricercato dai fascisti), Luigi Castellani è imprigionato nel 3° braccio del penitenziario romano di Regina Coeli. Trasferito nelle carceri di Via Tasso il 23 maggio, vi rimane fino al 4 giugno, quando l’arrivo degli alleati costringe i nazisti a fuggire da Roma. Castellani è tra i 14 prigionieri che i tedeschi decidono di portar via con loro, salvo poi fucilarli all’altezza di La Storta, alcuni chilometri fuori città.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione La sera del 3 giugno 1944, mentre le prime forze Alleate stanno già entrando a Roma, una lunga colonna di autocarri tedeschi abbandona la città, fuggendo verso nord, lungo la via Cassia. Su uno di questi mezzi ci sono 14 detenuti delle carceri di Via Tasso, che i nazisti hanno deciso di portare con loro. La mattina seguente però, giunti più o meno nei pressi di La Storta, il camion si ferma ed i prigionieri vengono fatti smontare. Qui, in aperta campagna, Bruno Buozzi, Piero Dodi, Eugenio Arrighi, Saverio Tunetti, Lino Eramo, Enrico Sorrentino, Vincenzo Conversi, Edmondo Di Pillo, Borian Frejdrik (di nazionalità polacca), Luigi Castellani, Libero De Angelis, Alberto Pennacchi, Alfeo Maria Brandimarte e il capitano inglese John Armstrong (questi i loro nomi) sono allineati e fucilati. I loro corpi saranno recuperati dalle forze alleate dopo la liberazione di Roma.
Collegamenti:Strage di La Storta , comune di Roma . 4/6/1944
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Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Alfeo Maria Brandimarte |

BIBLIOGRAFIA

  • Mario Avagliano - Gabriele Le Moli Muoio innocente. Lettere di caduti della Resistenza a Roma, Milano, Mursia, 1999, pp. 54-59
  • Ferdinando Cordova Alcune lettere inedite di un condannato a morte della Resistenza romana in "Historica (supplemento)" n. 1, gennaio 1974

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a Moglie,
Località di stesura: Carcere di Regina Coeli, Roma
Stato del documento: copia

Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945

Collocazione bibliografica:
Ferdinando Cordova Alcune lettere inedite di un condannato a morte della Resistenza romana in Historica (supplemento) n. 1, gennaio 1974

Note al documento:
A pag. 55 del volume "Muoio innocente. Lettere di caduti della Resistenza a Roma" (curato da Mario Avagliano e Gabriele Le Moli, Milano, Mursia, 1999) una nota spiega che "Durante la permanenza a Regina Coeli, Castellani comunicava con la moglie scrivendo i messaggi su sottilissimi fogli di carta seta giapponese (gli stessi che utilizzava per le xilografie) che, appallottolati, inseriva nel collo delle camicie sporche al posto delle stecche.

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