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Alfeo Maria Brandimarte



PRESENTAZIONE

La foto ritrae Alfeo Maria Brandimarte in uniforme militare. E’ conservata nell’archivio Insmli sottoforma di copia digitale Di anni 38. Nato il 31 gennaio 1906 a Loreto (Ancona). Sposato. Ufficiale di Marina con il grado di Maggiore delle Armi Navali. Nel 1928, a soli 22 anni, si laurea in Ingegneria industriale meccanica, sezione elettronica, al Politecnico di Torino. Nel 1929 frequenta il corso per Allievo Ufficiale di complemento a Moncalieri (Torino) e presta servizio nel 92º Reggimento Fanteria. Nominato sottotenente il 1º agosto 1929, il 17 luglio dell’anno successivo è trasferito alla Regia Marina con il grado di Tenente in servizio permanente effettivo. Circa tre anni dopo, il 17 aprile 1933, è promosso Capitano ed incaricato della cattedra di elettrotecnica ai corsi superiori di specializzazione per gli ufficiali delle armi navali all’Accademia di Livorno. Inviato in Somalia nel 1935, in qualità di direttore dei Servizi di Telecomunicazione, nel 1937 è trasferito ad Addis Abeba per ripristinare il funzionamento di una stazione radio distrutta. Lo stesso anno è richiamato in patria, a Livorno, e nominato Vicedirettore dell’Istituto Elettrotecnico dell’Accademia, dove riprende ad insegnare. Nel 1940 chiede ed ottiene di essere esentato dal servizio permanente effettivo, ma viene comunque trattenuto in servizio di complemento fino al settembre del 1941. Promosso Maggiore delle Armi Navali, ottiene il congedo definitivo perché nel frattempo ha assunto la direzione di un’azienda che opera nel settore bellico. Dopo l’armistizio entra nelle fila del Fronte militare clandestino di Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo. Grazie alle sua abilità si occupa principalmente di tenere i contatti radio con gli Alleati. Inoltre, a capo della sua banda, effettua numerosi sabotaggi e scorrerie nei depositi tedeschi. *Tradito da una delazione, è catturato dalle SS il 23 maggio 1944 ed incarcerato in Via Tasso (cella n.3). La sera del 3 giugno 1944, mentre le prime forze Alleate stanno già entrando a Roma, una lunga colonna di autocarri tedeschi fugge dalla città dirigendosi a nord, lungo la via Cassia. Su uno di questi mezzi è stato caricato anche Brandimarte, assieme ad altri 13 detenuti delle carceri di Via Tasso che i nazisti hanno deciso di portare con loro. La mattina seguente però, giunti più o meno nei pressi di La Storta (Roma), il camion si ferma ed i prigionieri vengono fatti smontare. Qui, in aperta campagna, Alfeo Brandimarte, Bruno Buozzi, Piero Dodi, Eugenio Arrighi, Saverio Tunetti, Lino Eramo, Enrico Sorrentino, Vincenzo Conversi, Edmondo Di Pillo, Borian Frejdrik (di nazionalità polacca), Luigi Castellani, Libero De Angelis, Alberto Pennacchi, e il capitano inglese John Armstrong sono allineati e fucilati. I loro corpi saranno recuperati dalle forze alleate dopo la liberazione di Roma. Il 15 febbraio 1945 gli è stata conferita la Medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione: "Ufficiale superiore delle Armi Navali di eccezionali doti morali e tecniche, pervaso da profondo amor Patrio, iniziava sin dai primi giorni dopo l’armistizio la sua coraggiosa opera nel fronte clandestino di resistenza. Superando immani difficoltà, riusciva, con scarsi mezzi da lui stesso abilmente apprestati, ad effettuare vari collegamenti r.t. con le autorità nazionali ed alleate dell’Italia liberata. Durante nove mesi la sua fattiva opera veniva svolta con coraggio e abnegazione malgrado ripetutamente ricercato dalle Autorità germaniche. Arrestato in seguito a delazione, subiva atroci sevizie e perdeva la sua vita dedicata al bene della Patria nella località di La Storta, il 3 giugno, barbaramente trucidato dai tedeschi. - La Storta, 3 giugno 1944".

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 38 anni
Genere Maschio
Stato civileConiugato
Data di nascita 31/1/1906
Luogo di nascita Loreto
Provincia di nascita Ancona

Data di morte: 4/6/1944
Luogo di morte: La Storta
Comune di morte: Roma
Regione di morte:Lazio

Titolo di studioLaurea. Laurea in Ingegneria meccanica
Categoria professionaleUfficiali, impiegati pubblici e privati, pensionati
Professione Ufficiale della regia marina Maggiore delle armi navali.
Appartenenza alle Forze armateMarina
GradoMaggiore delle armi navali
Località di servizioSomalia, Eritrea ed Etiopia

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: settembre 1943 - 4/6/1944
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Fascista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Tradito da una delazione, è catturato dalle SS il 23 maggio 1944. Incarcerato in via Tasso (cella n.3), vi rimane fino al 4 giugno, quando l'arrivo degli alleati costringe i nazisti a fuggire da Roma. Brandimarte è tra i 14 prigionieri che i tedeschi decidono di portar via con loro, salvo poi fucilarli all'altezza di La Storta, alcuni chilometri fuori città.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione La sera del 3 giugno 1944, mentre le prime forze Alleate stanno già entrando a Roma, una lunga colonna di autocarri tedeschi abbandona la città, fuggendo verso nord, lungo la via Cassia. Su uno di questi mezzi ci sono 14 detenuti delle carceri di Via Tasso, che i nazisti hanno deciso di portare con loro. La mattina seguente però, giunti più o meno nei pressi di La Storta, il camion si ferma ed i prigionieri vengono fatti smontare. Qui, in aperta campagna, Bruno Buozzi, Piero Dodi, Eugenio Arrighi, Saverio Tunetti, Lino Eramo, Enrico Sorrentino, Vincenzo Conversi, Edmondo Di Pillo, Borian Frejdrik (di nazionalità polacca), Luigi Castellani, Libero De Angelis, Alberto Pennacchi, Alfeo Maria Brandimarte e il capitano inglese John Armstrong (questi i loro nomi) sono allineati e fucilati. I loro corpi saranno recuperati dalle forze alleate dopo la liberazione di Roma.
Riconoscimenti:militare: Medaglia d'oro assegnata in data 15/2/1945
Collegamenti:Strage di La Storta , comune di Roma . 4/6/1944
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Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Luigi Castellani |

BIBLIOGRAFIA

  • Mario Avagliano - Gabriele Le Moli Muoio innocente. Lettere di caduti della Resistenza a Roma, Milano, Mursia, 1999, pp. 49-50
  • Angelo Antonio Fumarola Essi non sono morti: le medaglie d’oro della guerra di liberazione, Roma, Magi-Spinetti, [1945?], pp. 72-77
  • Eugenia Latini (a cura di) I martiri di Forte Bravetta / Prefazione di Giovanni Gigliozzi, Roma, A.N.F.I.M., 2006, p. 21
  • Ivana Musiani Il cammino della libertà: i martiri a La Storta: 4 giugno 1944, Roma, A.N.F.I.M., 1996

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera scritta in data 03-06-1944
Località di stesura: Cella n. 3 delle carceri di via Tasso, Roma
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: foto da originale

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945

Note al documento:
Si tratta di un graffito inciso nel muro della cella n.3 delle carceri di Via Tasso, a Roma. Alfeo Maria Brandimarte ha lasciato il messaggio presumibilmente al momento di abbandonare la prigione, trascinato via dai tedeschi in fuga.

INFORMAZIONI REPERIBILI IN ALTRE BANCHE DATI