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Amedeo Lattanzi



PRESENTAZIONE

Nessuna foto per ora disponibile Di anni 54. Nato il 2 giugno 1889 a Fermo (Ascoli Piceno). Residente a Genova. Sposato. Di professione giornalaio. Iscritto al circolo socialista "Alba proletaria", nel 1921 entra nel Partito comunista italiano. A causa delle sue idee antifasciste, viene ripetutamente perseguitato dal regime, fino ad essere messo sotto inchiesta ufficiale nel 1938. Dopo l’armistizio aderisce al movimento di liberazione genovese, occupandosi del recupero di armi, del collegamento tra le varie formazioni partigiane in città e, tramite l’edicola di cui è il titolare, dello smistamento e della diffusione di stampa clandestina, volantini e manifesti. Tradito da una delazione, viene arrestato da elementi delle SS e della Squadra politica il 4 gennaio 1944, mentre si trova in Piazza De Ferrari. Trattenuto alla Casa dello Studente per 4 giorni, viene interrogato e torturato più volte, prima del trasferimento al 4º braccio del carcere di Marassi. Nel tardo pomeriggio del 13 gennaio, un ufficiale tedesco muore in un agguato tesogli da alcuni gappisti in via XX settembre. Per rappresaglia, quella sera stessa Amedeo Lattanzi viene processato dal Tribunale militare speciale assieme ad altri 9 detenuti politici: Dino Bellucci, Giovanni Bertora, Guidi Carpi, Giovanni Giacalone, Romeo Guglielmetti, Luigi Marsano, Guido Mirolli, Guido Pinna e Giovanni Veronelli. Carpi e Pinna, entrambi combattenti mutilati durante la guerra del 1915-’18, sono condannati a 20 anni di reclusione. Per Lattanzi e gli altri 7 invece viene decretata la pena di morte. Tradotti dalle SS e dalla Miliza fascista a Forte San Martino per essere immediatamente giustiziati, la loro esecuzione viene in un primo momento sospesa, a causa del fermo rifiuto di eseguire la sentenza opposto dai carabinieri del plotone e dal loro comandante, il tenente di complemento Giuseppe Avezzano Comes. Alle 5 del mattino del 14 gennaio tuttavia, dopo aver messo agli arresti Comes ed i suoi uomini, sono gli stessi militi delle SS e della Milizia fascista a fare fuoco sugli 8 condannati.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 54 anni
Genere Maschio
Stato civileConiugato
Data di nascita 2/6/1889
Luogo di nascita Fermo
Provincia di nascita Ascoli Piceno

Data di morte: 14/1/1944
Luogo di morte: Forte San Martino
Comune di morte: Genova
Regione di morte:Liguria

Categoria professionalePersone di servizio e di fatica
Professione Giornalaio

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Tipologia del condannato:Partigiano
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Sentenza di un tribunale. Tribunale militare straordinario di Genova - Sentenza emessa in data 13/1/1944.
Esecuzione:Nazifascista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Attivo nella propaganda antifascista e collegato ai partigiani, Amedeo Lattanzi è tradito da una delazione ed arrestato dai nazifascisti il 4 gennaio 1944, a Genova. Alla Casa dello Studente, sua prima prigione, è interrogato e torturato. Poi viene trasferito alla 4a sezione del Carcere di Marassi. Il 13 gennaio viene processato e condannato a morte. La sentenza è eseguita il mattino seguente, a Forte San Martino.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Per rappresaglia all’attentato gappista di via XX settembre, in cui perde la vita un ufficiale tedesco, la sera del 13 gennaio 1944 il Tribunale militare speciale condanna a morte Dino Bellucci, Giovanni Bertora, Giovanni Giacalone, Romeo Guglielmetti, Amedeo Lattanzi, Luigi Marsano, Guido Mirolli e Giovanni Veronelli, tutti detenuti politici nel Carcere di Marassi. Tradotti dalle SS e dalla Miliza fascista a Forte San Martino per essere immediatamente giustiziati, la loro esecuzione viene in un primo momento sospesa, a causa del fermo rifiuto di eseguire la sentenza opposto dai carabinieri del plotone e dal loro comandante, il tenente di complemento Giuseppe Avezzano Comes. Alle 5 del mattino del 14 gennaio tuttavia, sono gli stessi militi delle SS e della Milizia fascista a fare fuoco sugli 8 condannati.
Collegamenti:Strage di Forte San Martino, comune di Genova (Genova). 14/1/1944
Visualizzazione ingrandita della mappa
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Luigi Marsano |

BIBLIOGRAFIA

  • L’eccidio al Forte di San Martino in "Patria indipendente" n. 1, 20 gennaio 2005, pp. 39 e 41
  • Quegli 8 del Forte di San Martino in "Patria indipendente" n. 3, 19 marzo 2006, inserto IV
  • Forte di San Martino: 63º anniversario dell’eccidio in "Patria indipendente" N. 3, 11 marzo 2007, inserto 06, XIX/XII
  • Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, p. 163

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a Moglie, figli e parenti,
Località di stesura: Genova
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 8 fasc. 15

Note al documento:
La lettera non ha data, ma essendo stata scritta tra la condanna a morte e la fucilazione, è facile supporre che Amedeo Lattanzi l'abbia composta nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 1944.

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