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Angelo Zanti (Amos)



PRESENTAZIONE

L’immagine riproduce un primo piano di Angelo Zanti. Di anni 48, falegname. Nato a Cavriago (Reggio Emilia) il 24 settembre 1896 da una famiglia di modeste condizioni, ancora sedicenne iniziò a propagandare gli ideali socialisti. Dopo aver combattuto la Prima guerra mondiale, riprese immediatamente la propria attività politica. Nel 1920 fu eletto consigliere comunale a Cavriago. L’anno successivo, in qualità di delegato al congresso di Livorno, fu tra i fondatori del Partito comunista d’Italia. Perseguitato politico durante il ventennio fascista, fu costretto a un lungo esilio all’estero dove comunque continuò ad operare per il partito. Estradato dal governo francese nel 1939, in seguito allo scoppio della guerra, fu rinchiuso nelle prigioni di S. Tommaso a Reggio Emilia dove rimase fino alla condanna a cinque anni di confino nell’isola di Ventotene. Caduto il fascismo, rientrò nella propria città. Dopo l’8 settembre 1943 partecipò attivamente alla Resistenza locale assumendo incarichi di collegamento tra il comando Nord-Emilia e altri comandi partigiani. Il mattino del 28 novembre 1944 (secondo altre fonti si trattò del 27 novembre), agenti dell’U.P.I. irruppero in una casa presso Rivalta in cui Zanti era rifugiato insieme ad altri partigiani. Lo catturarono e tramite le informazioni riportate su un suo taccuino riuscirono ad arrestare, nei giorni successivi, altri membri del Comando piazza: Luigi Ferrari, Adriano Oliva, Carlo Calvi, Gino Prandi e Paolo Davoli. Zanti venne ferocemente torturato a Villa Cucchi e l’8 gennaio 1945 processato e condannato con i compagni Calvi, Prandi e Ferrari dal Tribunale straordinario militare di guerra di Reggio Emilia. Mentre gli altri ottennero la grazia per volere del colonnello nazista Eugenio Dollmann, Zanti, dietro le insistenze dei fascisti, fu l’unico ad essere ucciso in quanto membro del Partito comunista italiano. Il 13 gennaio 1945 venne fucilato nel cortile della Caserma di Viale Antonio Allegri a Reggio. Nell’immediato dopoguerra gli fu conferita la medaglia d’argento al valore militare alla memoria.

Autore della presentazione: Enrica Cavina

DATI ANAGRAFICI

Età 48 anni
Genere Maschio
Stato civileConiugato
Data di nascita 24/9/1896
Luogo di nascita Cavriago
Provincia di nascita Reggio Emilia
Residenza Cavriago

Data di morte: 13/1/1945
Luogo di morte: Cortile della caserma "Zucchi"
Comune di morte: Reggio Emilia
Regione di morte:Emilia Romagna

Categoria professionaleOperai
Professione Falegname

Appartenenza politicaComunista

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Nome di battaglia: Amos
Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: 3/2/1944 - gennaio 1945
Tipo di reparto: Comando
Nome del reparto: Comando Piazza di Reggio Emilia
Grado conseguito: Ufficiale di collegamento
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Sentenza di un tribunale. Tribunale straordinario militare di guerra di Reggio Emilia - Sentenza emessa in data 8/1/1945.
Esecuzione:Fascista
Circostanza della morte: Omicidio
Descrizione della circostanza della morte: Il mattino del 28 novembre 1944, agenti dell'U.P.I. irruppero in una casa presso Rivalta in cui era rifugiato Angelo Zanti. Lo catturarono e tramite le informazioni riportate su un suo taccuino riuscirono ad arrestare, nei giorni successivi, altri membri del Comando piazza: Luigi Ferrari, Adriano Oliva, Carlo Calvi, Gino Prandi e Paolo Davoli. Zanti venne ferocemente torturato a Villa Cucchi e l'8 gennaio 1945 processato e condannato a morte con i compagni dal Tribunale straordinario militare di guerra di Reggio Emilia.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Condannato a morte con altri tre compagni, Calvi, Prandi e Ferrari, dal Tribunale straordinario militare di guerra di Reggio Emilia, mentre gli altri ottennero la grazia per volere del colonnello nazista Eugenio Dollmann, Zanti, dietro le insistenze dei fascisti, fu l'unico ad essere ucciso in quanto membro del Partito comunista italiano.
Riconoscimenti:militare: Medaglia d'argento

BIBLIOGRAFIA

  • Enzo Collotti - Renato Sandri - Frediano Sassi (a cura di) Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2001, vol. II pp. 127, 128
  • Remo Davoli Cavriago: nell’occasione del centenario dell’unità d’Italia, Cavriago, Amministrazione Comunale di Cavriago, 1960
  • Guerrino Franzini Storia della Resistenza reggiana, Reggio Emilia, Nuova Futurgraf, 1995 (quarta ed.), p. 25, p. 31, p. 117, p. 295, p. 403, p. 407, p. 412, p. 439, p. 495,
  • Mons. Prospero Simonelli Seguendo un processo in "Il Volontario della Libertà", 25 aprile 1946
  • Loretta Tiso Angelo Zanti (Amos), Reggio Emilia, Tipografia popolare, 1955.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a Gino Prandi, compagno di prigionia, scritta in data 13-01-1945
Località di stesura: Carceri di Reggio Emilia
Stato del documento: copia



Collocazione bibliografica:
Guerrino Franzini, Storia della Resistenza reggiana, Reggio Emilia, Nuova Futurgraf, 1995 (quarta ed.), p. 864.

Note al documento:
Guerrino Franzini, l’autore del volume Storia della Resistenza reggiana in cui sono riportati i messaggi dei condannati a morte di tale provincia, afferma che Zanti scrisse per certo, prima di morire, una lettera alla figlia che però non giunse mai a destinazione. In carcere, qualche ora prima della fucilazione, rivolse al suo compagno di prigionia Gino Prandi, le suddette parole.

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