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Carletto Besana (Scoiattolo)



PRESENTAZIONE

Nessuna foto per ora disponibile Di anni 24. Nato il 31 luglio 1920 a Barzanò, in provincia di Lecco, ed ivi residente. Di professione operaio tessile. Orfano di padre, è l’ultimogenito di una famiglia numerosa. Arruolato negli alpini, dopo l’armistizio ed il conseguente sbandamento dell’esercito torna in Brianza con il fratello Guerino, soldato della Guardia alla Frontiera. Richiamati alle armi dai bandi di reclutamento della Rsi, entrambi rifiutano di obbedire ed entrano in clandestinità. Carletto si aggrega ai partigiani della Valsassina e dopo qualche mese inizia a svolgere mansioni di collegamento tra le formazioni partigiane del lecchese, rifornendole di viveri e di armi. La sua attività si intensifica col tempo, ed in particolar modo dopo essere entrato nell’organizzazione del conte Della Porta. Il 20 luglio 1944, mentre torna da una missione a Costa Masnaga, è ferito in un imboscata a San Feriolo, nei pressi di Barzanò. La convalescenza dura 18 giorni, terminati i quali Carletto e Guerino, ormai ricercati dalle autorità fasciste, sono costretti a spostarsi ad Introbio, dove si uniscono alla Brigata Rosselli. L’11 ottobre 1944 Guerino è gravemente ferito in un rastrellamento nella zona di Biandino. Soccorso dai compagni, è trasportato in una grotta. Qui, appena avuta la notizia, accorre anche Carletto, giusto in tempo per assistere all’agonia del fratello, che muore tra le sue braccia a tarda sera. Poco dopo sopraggiungono le SS italiane. Imprigionato a Casargo, Carletto è interrogato più volte, picchiato e torturato. Trasferito ad Introbio, è persino calato in un pozzo di acqua gelida, ma egli continua a non rispondere alle domande che vengono rivolte. Il 13 ottobre il tribunale misto tedesco e fascista lo condanna a morte. La sentenza è eseguita il pomeriggio del giorno 15, al cimitero di Introbio, da un plotone di SS italiane. Assieme a Carletto Besana vengono giustiziati anche Benedetto Bocchiola, Carlo Cendali, Francesco Guarnerio, Andrea Ronchi e Benito Rubini.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 24 anni
Genere Maschio
Data di nascita 31/7/1920
Luogo di nascita Barzanò
Provincia di nascita Lecco
Residenza Barzanò

Data di morte: 15/10/1944
Luogo di morte: Cimitero di Introbio . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Introbio
Provincia di morte: Lecco
Regione di morte:Lombardia

Titolo di studioLicenza elementare
Categoria professionaleOperai
Professione Operaio Operaio tessile.
Appartenenza alle Forze armateEsercito
Arma Fanteria, corpo degli Alpini
GradoSoldato

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Nome di battaglia: Scoiattolo
Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: settembre 1943 - 15/10/1944
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Sentenza di un tribunale. Tribunale misto tedesco e fascista - Sentenza emessa in data 13/10/1944.
Esecuzione:Nazifascista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Carletto Besana viene catturato dalle SS a Biandino, il 12 ottobre 1944. Viene scovato in una grotta, dove stringe tra le braccia il fratello Guerino, partigiano anch'egli, morto dopo un feroce scontro a fuoco coi nazifascisti. Il comando delle SS lo interroga, tra percosse e sevizie, prima a Casargo e poi a Introbio, dov'è addirittura calato in un pozzo dall'acqua gelida. Vista la sua reticenza, il 13 ottobre arriva la condanna a morte. La sentenza è eseguita il pomeriggio del 15 ottobre, al cimitero di Introbio.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Alle ore 15 del 15 ottobre 1944 presso il cimitero di Introbio (Lecco) le SS italiane fucilano Benedetto Bocchiola, Carletto Besana, Carlo Cendali, Francesco Guarnerio, Andrea Ronchi e Benito Rubini.
Collegamenti:Strage di Cimitero di Introbio, comune di Introbio (Lecco). 15/10/1944
Visualizzazione ingrandita della mappa
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Benedetto Bocchiola |

BIBLIOGRAFIA

  • Irene Crippa La vita per l’Italia: Brigata G. C. Puecher del raggruppamento divisioni patrioti Alfredo Di Dio, Milano, Stab. tip. Stefano Pinelli, 1945
  • Irene Crippa I fratelli Besana. Quelli che sono morti per noi in "Il Richiamo", Milano
  • Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, p. 38

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a Madre,
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 8 fasc. 15

Note al documento:
Benché siano assenti sia il luogo che la data di scrittura della lettera, è logico supporre che essa sia stata composta da Carletto Besana tra il giorno della sua cattura (11 ottobre 1944) e quello della sua esecuzione (15 ottobre 1944).

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