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Pompeo Bergamaschi (Sereno)



PRESENTAZIONE

La foto ritrae Pompeo Bergamaschi. L’archivio Insmli ne conserva una copia digitale nel Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e deportati della Resistenza  1943-1945. Di anni 19. Nato il 21 settembre 1925 a Poggio Rusco (Mantova); residente a Torino. Di professione operaio. Nell’autunno del 1943 si unisce ai partigiani della Val di Susa, entrando nelle fila delle formazioni garibaldine comandate da Carlo Carli. Il 25 marzo 1944 è sorpreso nella sua abitazione dagli agenti dell’Ufficio politico investigativo (UPI) di Torino ed arrestato. Rinchiuso in un primo momento in Via Asti, viene poi trasferito alle Carceri Nuove. Le torture e le percosse a cui è sottoposto ne minano la salute già precaria, tanto da costringerlo al ricovero nell’infermeria del penitenziario. Il tenente colonnello medico che lo visita ne certifica la malattia, ma nonostante questo Bergamaschi è condotto ugualmente dinanzi al Tribunale speciale per essere giudicato. La condanna a morte gli viene letta mentre egli assiste al processo steso su di una barella. L’avvocato difensore presenta immediatamente domanda di grazia, che però viene respinta in un comunicato del ministro della Giustizia Pisenti, datato 20 ottobre 1944. Tre giorni dopo, nel pomeriggio del 23 ottobre, Pompeo Bergamaschi è prelevato dalla prigione e trasportato al poligono di tiro nazionale del Martinetto, dove viene fucilato alla schiena da un plotone fascista. Secondo il verbale d’esecuzione, le sue ultime parole prima di morire sono "Viva l’Italia".

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 19 anni
Genere Maschio
Stato civileCelibe
Data di nascita 21/9/1925
Luogo di nascita Poggio Rusco
Provincia di nascita Mantova

Data di morte: 23/10/1944
Luogo di morte: Poligono di tiro del Martinetto
Comune di morte: Torino
Regione di morte:Piemonte

Categoria professionaleOperai
Professione Operaio

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Nome di battaglia: Sereno
Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: 2/10/1943 - 31/12/1943
Tipo di reparto: Formazione
Nome del reparto: Formazione Garibaldi della Valle Susa (comandata da Carlo Carli)
Seconda formazione nella Resistenza: 1/1/1944 - 23/10/1944
Tipo di reparto: Brigata
Nome del reparto: Brigata Garibaldi 42ª
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Sentenza di un tribunale. Tribunale speciale di Torino - Sentenza emessa in data 14/10/1944.
Esecuzione:Fascista
Descrizione della circostanza della morte: Arrestato dai fascisti il 25 marzo 1944, mentre si trova nella sua abitazione di Torino, è condotto alle Carceri Nuove, dove le sue già precarie condizioni di salute si aggravano per le torture e le botte. Il Tribunale speciale lo condanna a morte il 14 ottobre, malgrado Bergamaschi presenzi al processo su di una barella. La sentenza è eseguita al Poligono del Martinetto, il 23 ottobre.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Il 23 ottobre 1944 Pompeo Bergamaschi è condotto al Poligono del Martinetto di Torino e fucilato dai militi della X Mas sulla propria barella.

BIBLIOGRAFIA

  • Le radici e le ali: 1943/45-1993/95: memoria e storia nelle celebrazioni del cinquantennale della Resistenza e della Guerra di liberazione, Roma, 1996, p. 124
  • Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, p. 35

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a Compagni di lotta, scritta in data 14-10-1944
Località di stesura: Torino
Stato del documento: autografo

La lettera è conservata presso:
Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea - Torino

Indirizzo web:
http://www.istoreto.it/

Collocazione archivistica:
Miscellanea Fondi


INFORMAZIONI REPERIBILI IN ALTRE BANCHE DATI