- Didascalia: L’immagine riproduce il fronte del messaggio clandestino inviato da Giulio Levi alla fidanzata. Nello scrivere un messaggio clandestino alla propria fidanzata, Giulio Levi prende alcune precauzioni: cela la propria identità sotto lo pseudonimo di "Giulia" e utilizza la metafora del marito per indicare l'apparato politico-militare tedesco. L'originale della lettera dovrebbe essere conservato presso l'Archivio di Stato di Roma.Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario.
-
Proprietà della foto: Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri
Collocazione archivistica: Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945 - Testo dell'immagine:
3/5/44
Mia cara amica,
ho ricevuto le tue due lettere. Sono arrivate tardi ma molto gradite. Mi è dispiaciuto sapere che seguiti a passare guai e che la vita è difficile anche costì. Ma bisogna avere pazienza. Ti lamenti perché io scrivo raramente ma credimi, mi è molto difficile avendo il tempo contato. Tuttavia cercherò di scriverti al più presto possibile. Qui la mia vita in questo piccolo paesetto è sempre uguale e monotona ma spero abbia fine presto. Infatti pare che mio marito abbia intenzione di trasferirsi e vorrebbe portarmi con sé mentre io avrei fatto proponimento di seguire tutto un altro itinerario. Cerco assolutamente di convincerlo ma finora invano. Speriamo che riesca a spuntarla. In ogni caso ti farò sapere dove andrò.
Scusami se seguito con la matita ma non ho più inchiostro e non mi va di andare a comprarlo. Fino a che punto sono diventata pigra!?!