Lettera di Giampaolo Grosso (Paolo) alla fidanzata scritta in data 17-06-1944

  • Didascalia: L’immagine riproduce la prima facciata della trascrizione a macchina della lettera scritta da Giampaolo Grosso alla fidanzata il 17 giugno 1944, che rappresenta anche il suo testamento spirituale.
    Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario.
  • Proprietà della foto: Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri
    Collocazione archivistica: Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 9 fasc. 23
  • Testo dell'immagine:
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    17 Giugno 1944

    Mia adorata,
    la bufera è passata come al solito, con molto baccano e
    nessun risultato che quello di averci fatto fare una vitaccia spa-
    ventosa. Quando fra non molto potrò stringerti forte, forte nelle
    mie braccia, avrò da contartene delle belle. Stamane, iniziando il
    9º venerdì, ho fatto il mio nuovo tributo a Dio che continua a pro-
    teggermi ed a proteggerci. Non so se domani potrà ripetere un credo
    che non faccia gran caso a questo. Tu dal canto tuo penserai e ve-
    drai che i buoni frutti continueranno abbondanti e che il Suo aiuto
    ci verrà ovunque. Non stare in pena per me e neppure in pensiero; ho
    la certezza che tutto andrà per il meglio. Tutt’al più, se ti capita
    di fare una scappata come l’altra volta, ma non più a lungo, chè
    non potrei starti vicino e puoi immaginare il perchè. Il Signor G.
    forse ti potrà dire qualche cosa di più. Qui i danni li hanno sentiti
    la popolazione, chè hanno dato fuoco dappertutto. La casa di Introzzo
    è stata rispettata, ma svaligiata dal pian terreno al solaio. Poco
    importa, sono le ultime rappresaglie.
    Rassicura Mamma e Papà, chè non ho tempo scrivere anche a loro.
    Non lasciarti impressionare da eventuali notizie, che si stanno con-
    tando sul nostro conto; un sacco di fandonie e poi, conosci anche
    tu codesto genere di lavoro propaganda. Ti sono continuamente vicino
    ed il tuo visetto sorridente mi ha seguito ovunque, nelle marce più
    lunghe, nei momenti più critici e sotto gli acquazzoni piùù disastrosi.
    Ritorneremo insieme qui dove ho trascorsi i giorni più densi della vi-
    gilia e ti indicherò i luoghi che abbiamo percorso sotto l’acqua, affa-
    mati e laceri, ma col cuore forte e l’animo sereno. Il morale è alle
    stelle; Gianni ed Angelo sono sempre con me e dividiamo la poca polenta,
    dei giorni perigliosi e ridotta, dei giorni tranquilli. Viviamo nella
    più cameratesca delle amicizie, legati da una sicura fede nel domani
    e dall’orgoglio di sentirci tanto diversi dagli altri. La barba cresce fol-
    ta, quasi bella e c’è qualcuno che osa affermare mi stia anche bene.
    "Su nel cielo ci guidano le stelle" dice la nostra canzone, ma sopra
    tutto Dio è con noi. Non temere, ritornerò e potrai essere fiera del
    tuo Paolaccio. Le fatiche, le rinuncie, le sofferenze stanno affinando
    spiritualmente il mio immenso amore per te e, sono sicuro, saremo feli-
    ci. Oh! le avrò bene da contare tutte le avventure ai nostri pupetti
    e li sapremo bene allevare, col nostro esempio, all’amore del bello, del
    santo e del buono.
    "Soffia il vento e fischia la buffero, scarpe rotte eppur bisogna andar"
    ed andremo fino alla fine, fino alla vittoria, alla libertà, alla nostra
    casa, che ci attende all’amore che si schiude alla nostra gioventù.

Questa lettera è composta da 2 pagine.
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