Lettera di Gioacchino Gesmundo a Paolo Aringoli scritta in data 8-08-1943 da Roma

  • Didascalia: L’immagine riproduce la fotocopia della seconda facciata della lettera scritta da Gioacchino Gesmundo all’ex-alunno Paolo Aringoli.
    Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario.
  • Proprietà della foto: Carte private di Pietro Porfilio
  • Testo dell'immagine:
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    I pontefici massimi, anche nel nostro
    campo – con non so quale autorità – elargiscono
    investiture e scomuniche.
    Ma, pazienza! Auguriamoci che fra poco ognuno
    veda meglio quale sia il proprio dovere preciso.
    Intanto viviamo nella gioia della liberazione da
    quanto di più insolentemente oppressivo era
    nell’impalcatura del fascismo. Oh! la notte
    indimenticabile del 25 luglio! Le corse pazze, gli
    abbracciamenti, gli sfoghi ingenui e pur tanto
    salutari, i vetri rotti, le insegne strappate, e
    la gioia nella contemplazione della furia puri=
    ficatrice del fuoco. Ho fatto il ragazzaccio dalle
    undici di sera alle sei del mattino, armato
    d’un pezzo di attaccapanni rotto nell’anticamera
    del "Messaggero", confuso tra ragazzacci veri e
    uomini maturi fattisi improvvisamente monelli,

Questa lettera è composta da 5 pagine.
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