- Didascalia: L’immagine riproduce la trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Aleandro Longhi alla madre, scritta il giorno stesso della sua fucilazione. Pare infatti un chiaro errore di trascrizione la data riportata (29 luglio 1947).Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario.
-
Proprietà della foto: Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri
Collocazione archivistica: Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 8 fasc. 16 - Testo dell'immagine:
Marassi, 29 luglio 1947
Cara mamma,
Mi devi perdonare di questo grande dolore che ti reco.
Lo sai io sono sempre stato comunista, e per questo devo pagare
con la vita.
Cara mamma non devi piangere, e devi essere forte, come sono forte
io. Io ho fatto sempre il mio dovere di operaio, non ho mai fatto
male a nessuno, in questo memento non devo rimproverarmi niente.
Un giorno ho visto Eugenio a Genova, mi rincresce che non abbia
potuto venire a trovarti.
Il pensiero è tutto per te e per i miei fratelli.
Ho parlato con il reverendo mi promise di venirti a trovare,
per farti coraggio, lui ti può dire la mia calma.
Il Partito mi diede degli incarichi che feci tutto il possi=
bile di assolvere.
Mi ero impegnato di fare uscire l’Unità e sono riuscito a
stampare il primo numero.
Tanti saluti e baci a tutti, Eugenio, Osvaldo, Nello e alla
piccola Silvana e Rina, Tanti baci a Vittoria, Ettore e suoi figli,
tanti baci a zio Giuseppe e sua moglie e figli.
Cara mamma; tanti baci
Tuo figlio
Aleandro