Lettera di Pietro Ferreira (Pedro) al Tenente Barbetti scritta in data 22-01-1945 da Carceri di via Asti, Torino

  • Didascalia: L’immagine riproduce la prima facciata di una delle sei lettere scritte dal Pietro Ferreira tra il 22 e il 23 gennaio 1945, e più precisamente quella indirizzata al tenente Barbetti, fascista e testimone a sua difesa durante il processo. L’originale è conservato presso l’Istituto storico della Resistenza in Liguria, a Genova.
    Nota: Questa immagine contiene un watermark indelebile che consente di risalire al legittimo proprietario.
  • Proprietà della foto: Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri
    Collocazione archivistica: Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945
  • Testo dell'immagine:
    [Fronte]

    Dalle carceri di via Asti, Torino 22/1/45 ore 16,50
    Caro Tenente Barbetti
    condannato a morte e a poche ore dalla
    esecuzione mi sento libero, leggero, sfrondato di
    ogni umana convenienza e di ogni particolare interes=
    se per cui la mia parola è pura e limpida come acqua
    sorgiva, e ciò che mi esce dalla penna non può esser
    altro che sgorgato dal cuore.
    E’ in queste condizioni di spirito che sento
    il bisogno di rivolgere un saluto anche a Voi
    prima di lasciare questa vita in cui ho vissuto
    tanto intensamente.
    Voi tenente Barbetti, colla vostra purissima fede
    di fascista e nazionalista mi avete fatto ri=
    credere su molti preconcetti che avevo sul
    mondo fascista repubblicano. Conoscendovi ho
    appreso ed ho dovuto constatare che anche tra le
    vostre file vi sono degli uomini puri, onesti
    e d’onore per i quali le doti morali staccan=
    dosi nettamente da ogni considerazione di carat=
    tere politico, brillano di luce propria e rendono
    la propria personalità inattaccabile da qualsiasi
    calunnia o ingiustizia anche a fine politico.
    Io, che muoio che muoio per la causa della li=
    bertà d’Italia voglio gridare a gran voce che
    chi da radio Bari ha pronunciato le note parole
    ingiuriose nei vostri confronti è un ignorante o
    un blasfemo. Voi non siete un criminale di
    guerra, come vi hanno definito, ma siete una
    persona d’onore, un puro, che segue la voce della
    coscienza e della lealtà. E ciò voglio dirlo, anzi,
    gridarlo io, Pedro Ferreira, in punto di morte.
    Possa questo mio grido che sale dalla fossa, giungere