Lettera di Abramo Segre a Lucia (la fidanzata) scritta in data 7-12-1943 da oltre Brescia

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Testo:

7-12-43 oltre Brescia
Cara Lucia,
affido questo mio scritto alla bontà di qualcuno che vorrà imbucare.
E’ il secondo giorno che mi trovo chiuso in un vagone bestiame con i miei e con altre 200 persone in viaggio verso il campo di concentramento. Ho la prospettiva terribile di 8 giorni di viaggio per raggiungere Cracovia in Polonia.
Ho il presentimento purtroppo che questo viaggio sia per me e i miei senza ritorno, perché se non soccomberemo per la fame e per le fatiche cui verremo sottoposti non potremo resistere ai freddi terribili, scarsamente vestiti e calzati come ci troviamo. L’ultima nostra speranza è in Dio che purtroppo finora non ci ha aiutati, ma che pure continuiamo a pregare perché se manca il conforto della fede in questo momento così terribile, tanto vale farla finita senz’altro con la vita.
Le sofferenze del carcere erano un paradiso in confronto a quanto andiamo incontro ed io ti assicuro invidio anche il galeotto. Comunque ormai il destino è segnato e salvo un miracolo non tornerò più a casa. Sono ormai totalmente rassegnato e così mia mamma e mia sorella (poverette). Non mi spaventerei neppure se dovessero fucilarmi tra un’ora...
Il destino non è stato certo molto favorevole con me e dopo avermi sottoposto a prove di per sé stesse molto dure, ha voluto che per la nequizia degli uomini io fossi posto di fronte a quanto di più tremendo si possa immaginare. Mi piego con rassegnazione alla volontà del destino e di Dio, addolorato più che per me, per la mia mamma e per mia sorella, che pur avendo un morale elevatissimo e fatalistico come il mio, non meritavano una sorte così tremenda. La vita finora non mi ha offerto molti piaceri e pur avendo incontrate molte difficoltà mi ero rassicurato che infine anche questa prova della vita avrebbe avuto un termine ed io avrei potuto godere le bellezze della vita.
Viceversa mi trovo qui a scrivere il mio testamento spirituale. Qui non abbiamo neppure più un nome, ma soltanto un numero, come gli animali. I giorni trascorsi in carcere non mi avevano affatto addolorato, perché mi facevano fare una grande ed utile esperienza, ma ora... quasi piangerei la mia vita che a 23 anni viene posta al suo estremo limite, se non fosse invece che colla morte nel cuore devo tenere allegri e fare coraggio ai miei ed altri disgraziati che sono con me (persino vecchi 90enni). Penso anzi che la morte non è così terribile anche se affrontata con piena lucidità di mente, ma con piena rassegnazione.
Il treno corre non troppo veloce ma inesorabile verso i confini. Cara Lucia godi la vita che puoi e più intensamente che puoi cerca di non avere rammarichi! Vedi che la morte può giungere quando meno te l’aspetti. Meglio non avere rammarichi; mai come adesso capisco la verità del carpe diem oraziano. Vedi come nella vita si mutano le idee e i principi!
Ormai devo terminare questo breve scritto che ha poche probabilità di giungerti. Ti allego un breve appunto che deve servire da mio testamento pro-forma e che ti prego di gentilmente eseguire.
Salutami ancora una volta tutta Chivasso e gli amici e fai sapere a tutti la nostra morte. Se avrò tempo ti aggiungerò anche un breve rigo per Giulio che ti prego di salutare con tutto il mio affetto dato che pur nel breve tempo della nostra amicizia ha saputo dimostrarmi di essere il mio migliore amico. A te mando il mio ultimo e affettuoso saluto, ricordando le belle ore trascorse che hanno illuminato per un istante il grigiore della mia vita col loro raggio.
Addio, Lucia, addio... Mino
L’immagine riproduce il testo dell’ultima lettera di Abramo Segre alla fidanzata Lucia, scritta durante il viaggio da Milano ad Auschwitz, nel tratto ferroviario tra Brescia e Desenzano. Il documento originaleè scritto su carta ordinaria.
L’immagine riproduce il testo dell’ultima lettera di Abramo Segre alla fidanzata Lucia, scritta durante il viaggio da Milano ad Auschwitz, nel tratto ferroviario tra Brescia e Desenzano.
Il documento originaleè scritto su carta ordinaria.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a Lucia (la fidanzata), scritta in data 07-12-1943
Località di stesura: oltre Brescia
Stato del documento: copia

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945

Collocazione bibliografica:
Mimmo Franzinelli ( a cura di), Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945, Milano, Mondadori, 2005, pp. 314-316

Note al documento:
La lettera fu gettata dal treno durante il viaggio verso Auschwitz. Nel dopoguerra, chi la raccolse la consegnò alla comunità ebraica di Torino, visto che l'autore non era stato ancora identificato. Fu attribuito ad Abramo Segre solo negli anni Settanta, grazie alla pubblicazione di testimonianze di deportati ebrei curata da Guido Valabrega (Ultime lettere di deportati ebrei in "Quaderni del Centro di Studi sulla Deportazione e l'Internamento" n. 1, 1964) ed al lavoro di ricerca coordinato da Liliana Picciotto Fargion per il volume "Il libro della memoria". L'originale della lettera è conservato presso United States Holocaust Memorial Museum, Laura Sacerdote Perrini collection Document | Accession Number: 1997.A.0139 © United States Holocaust Memorial Museum. Tutti i diritti riservati