Lettera di Leone Ginzburg (Leonida Gianturco) alla Moglie da Carcere di Regina Coeli, Roma

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Testo:

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Natalia cara, amore mio
ogni volta spero che non sia l’ultima let-
tera che ti scrivo, prima della partenza o in
genere; e così è anche oggi. Continua in me,
dopo quasi un’intera giornata trascorsa, il lie-
to eccitamento suscitatomi dalle tue notizie e
dalla prova tangibile che mi vuoi così bene.
Questo eccitamento non ha potuto essere cancel-
lato neppure dall’opinato incontro che abbiamo

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fatto oggi. Gli auspici, dunque, non sono lieti;
ma pazienza. Comunque, se mi facessero partire
non venirmi dietro in nessun caso. Sei molto più
necessaria ai bambini, e sopra tutto alla pic-
cola.-
E io non avrei un’ora di pace se ti sapessi
esposta chissà per quanto tempo a dei pericoli,
che dovrebbero presto cessare per te, e non ac-
crescersi a dismisura. So di quale conforto mi pri-
vo a questo modo; ma sarebbe un conforto avvele-
nato dal timore per te e dal rimorso verso i bam-
bini. Del resto, bisogna continuare a sperare che
finiremo col rivederci, e tante emozioni si com-
porranno e si smorzeranno nel ricordo, formando
di sé un tutto diventato sopportabile e coerente.
Ma parliamo d’altro. Una delle cose che più mi
addolora è la felicità di cui le persone intor-
no a me (e qualche volta io stesso), perdono
il gusto dei problemi generali dinanzi al pericolo
personale. Cercherò di conseguenza, di non par-
larti di me, ma di te. La mia aspirazione è che
tu normalizzi, appena ti sia possibile la tua
esistenza; che tu lavori e scriva e sia utile

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agli altri. Questi consigli ti saranno facili e
irritanti; invece sono il miglior frutto della
mia tenerezza e del mio senso di responsabilità.
Attraverso la creazione artistica ti libererai
delle troppe lacrime che ti fanno groppo dentro;
attraverso l’attività sociale, qualunque essa
sia, rimarrai vicina al mondo delle altre persone,
per il quale io ti ero così spesso l’unico pon-
te di passaggio. A ogni modo, avere i bambini
significherà per te avere una grande riserva di
forza a tua disposizione. Vorrei che anche An-
drea si ricordasse di me, se non dovesse più ri-
vedermi. Io li penso di continuo, non cerco di
non attardarmi mai sul pensiero di loro, per non
infiacchirmi nella malinconia. Il pensiero di te
invece non lo scaccio, e ha quasi sempre un ef-
fetto corroborante su di me. Rivedere facce ami-
che, in questi giorni, mi ha grandemente eccita-
to in principio, come puoi immaginare. Adesso
l’esistenza si viene di nuovo normalizzando,in
attesa che muti più radicalmente. Devo smette-
re perché mi sono messi a scrivere troppo tardi

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fidando nella luce della mia lampadina, la qua-
le invece stasera è particolarmente fioca, ol-
tre ad essere altissima. Ciò continuerò a scri-
vere alla cieca, senza la speranza di rilegge-
re. Con tutto il tommaseo che ho tra le mani,
sorge spontaneo il raffronto con la pagina di
diario di lui che diventa cieco. Io, per fortu-
na, sono cieco solo fino a domattina. Ciao, amo-
re mio, tenerezza mia. Fra pochi giorni sarà
il sesto anniversario del nostro matrimonio.
Come e dove mi troverò quel giorno ? Di che umo-
re sarai tu allora ? Ho ripensato, in questi
ultimi tempi, alla nostra vita comune. L’unico
nostro nemico (ho concluso) era la mia paura.
Le volte che io, per qualche ragione, ero as-
salito dalla paura, concentravo talmente tutte
le mie facoltà a vincerla e a non venir meno
al mio dovere, che non rimaneva nessun’altra
forma di vitalità in me. Non è così ? Se e quan-
do ci ritroveremo, io sarò liberato dalla pau-
ra, e neppure queste zone opache esisteranno
più nella nostra vita comune. Come ti voglio
bene, cara. Se ti perdessi, morirei volentieri.

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(Anche questa è una conclusione alla quale sono
giunto negli ultimi tempi).
Ma non voglio perderti, e non voglio che tu
ti perda nemmeno se, per qualche caso, mi per-
derò io. Saluta e ringrazia tutti coloro che
sono buoni e affettuosi con te: debbono essere
molti. Chiedi scusa a tua madre, e in genere
ai tuoi, di tutto il fastidio che arreca questa
nostra troppo numerosa famiglia. Bacia i bam-
bini. Vi benedico tutti e quattro, e vi ringra-
zio di essere al mondo. Ti amo, ti bacio, amo-
re mio. Ti amo con tutte le fibre dell’essere
mio. Non ti preoccupare troppo per me. Immagi-
na che io sia un prigioniero di guerra; ce ne
sono tanti, sopra tutto in questa guerra; e nel-
la stragrande maggioranza ritorneranno. Augu-
riamoci di essere nel maggior numero, non è
vero, Natalia ?
Ti bacio ancora e ancora e ancora. Sii
coraggiosa.-
L’immagine riproduce la prima pagina della trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Leone Ginzburg alla moglie Natalia. In alto, cancellati da alcune righe oblique tracciate a mano con una penna blu, vi sono brevi cenni biografici su Leone.
L’immagine riproduce la prima pagina della trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Leone Ginzburg alla moglie Natalia. In alto, cancellati da alcune righe oblique tracciate a mano con una penna blu, vi sono brevi cenni biografici su Leone.
L’immagine riproduce la seconda pagina della trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Leone Ginzburg alla moglie Natalia.
L’immagine riproduce la seconda pagina della trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Leone Ginzburg alla moglie Natalia.
L’immagine riproduce la terza pagina della trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Leone Ginzburg alla moglie Natalia.
L’immagine riproduce la terza pagina della trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Leone Ginzburg alla moglie Natalia.
L’immagine riproduce la quarta pagina della trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Leone Ginzburg alla moglie Natalia.
L’immagine riproduce la quarta pagina della trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Leone Ginzburg alla moglie Natalia.
L’immagine riproduce la quinta pagina della trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Leone Ginzburg alla moglie Natalia.
L’immagine riproduce la quinta pagina della trascrizione a macchina dell’ultima lettera di Leone Ginzburg alla moglie Natalia.

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

Lettera a Moglie,
Località di stesura: Carcere di Regina Coeli, Roma
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 6 fasc. 12

Note al documento:
In alto, alcuni brevi cenni biografici di Leone Ginzburg sono stati cancellati (a trascrizione effettuata) con righe oblique tracciate a mano, con una penna blu.