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Maurizio Giglio



PRESENTAZIONE

Nessuna foto per ora disponibile Di anni 23. Nato il 20 dicembre 1920 a Parigi, in Francia. Trasferitosi con la famiglia a Roma, consegue la maturità classica e si laurea in giurisprudenza. Partito volontario per la Grecia nel 1940, viene ferito in battaglia e decorato con la medaglia di bronzo al valor militare. Costretto ad un lungo periodo di riposo, viene successivamente assegnato al lavoro d’ufficio, finché non chiede e ottiene l’assegnazione ad un nuovo reggimento. Arruolato con il grado di tenente nell’81º fanteria dislocato a Roma, all’annuncio dell’armistizio prende parte alla difesa della capitale, contrastando l’avanzata delle truppe germaniche a Porta San Paolo. Dopo l’occupazione della città, si dà alla macchia e si sposta a sud, in territorio liberato. Entrato in contatto con la 5ª Armata americana, viene scelto dall’O.S.S (Office of Strategic Service) per svolgere attività di spionaggio. Tornato a Roma il 28 ottobre, si infiltra nella polizia della R.S.I. (Repubblica sociale italiana) e, in costante contatto radio con il comando Alleato, compie diverse missioni. Tradito da una delazione, è arrestato dalla Banda Koch il 17 marzo 1944 e rinchiuso nella pensione Oltremare. Per una settimana subisce ripetuti interrogatori e torture, ma senza rivelare alcuna informazione compromettente. Consegnato ai tedeschi, il 24 marzo è scelto per essere fucilato con altri 334 detenuti nella rappresaglia delle Fosse Ardeatine. Alla sua memoria è stata conferita la medaglia d’oro al valor militare, con la seguente motivazione: "Si portava alla conclusione dell’armistizio in territorio liberato desideroso di combattere contro i tedeschi. Assunto dal servizio informazioni della 5ª Armata americana dopo un breve periodo di addestramento, ritornava in territorio occupato munito di apparato radiotrasmittente ed, arruolatosi nella polizia della pseudo repubblica sociale, svolgeva intelligente, preziosa opera informativa. Sorpreso mentre eseguiva delle fotografie, fermato e sottoposto ad indagini con sangue freddo ed astuzia riusciva a confondere i suoi avversari ed otteneva la liberazione. Arrestato dai fascisti in seguito ad indicazione strappata al suo radiotelegrafista fu sottoposto a feroci interrogatori e torture senza nulla rivelare sul suo servizio. Veniva poi barbaramente trucidato per rappresaglia, immolando la giovane vita generosamente offerta per la liberazione della Patria dalla oppressione nazifascista. Roma - Fosse Ardeatine, settembre 1943 -24 marzo 1944."

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 23 anni
Genere Maschio
Stato civileCelibe
Data di nascita 20/12/1920
Luogo di nascita Parigi
Provincia di nascita
Nazione di nascita Francia

Data di morte: 24/3/1944
Luogo di morte: Fosse Ardeatine . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Roma
Regione di morte:Lazio

Titolo di studioLaurea. Laurea in Giurisprudenza all'Università di Roma
Categoria professionaleUfficiali, impiegati pubblici e privati, pensionati
Professione Ufficiale del regio esercito Tenente di fanteria.
Appartenenza alle Forze armateEsercito
Arma Fanteria
Reparto tiburio 81° reggimento
GradoTenente di complemento

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: autunno 1943 - marzo 1944
Tipo di reparto: Struttura militare alleata
Nome del reparto: Struttura militare alleata O.S.S. (Office of Strategic Services)
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Nazista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Infiltrato nella polizia ausiliaria della R.S.I. (Repubblica sociale italiana), viene tradito da una delazione e arrestato il 17 marzo 1944. Interrogato e torturato, viene incarcerato a Roma, ma dopo pochi giorni è selezionato dai nazisti per essere fucilato nella rappresaglia delle Fosse Ardeatine (24 marzo 1944).
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Il 23 marzo 1944 32 soldati tedeschi perdono la vita in Via Rasella, a causa di un attentato partigiano. La rappresaglia scatta inesorabile il giorno successivo. Dopo mezza giornata di ricerche frenetiche, le SS, sotto il coordinamento del Ten. Col. Herbert Kappler, radunano 320 detenuti, tra ebrei e prigionieri politici, ed individuano il luogo adatto all’esecuzione: le Fosse Ardeatine, antiche cave nei pressi della via Ardeatina, poco fuori Roma. Poco dopo l’ora di pranzo tuttavia, muore un altro dei feriti nell’attacco del giorno precedente. E’ la trentatreesima vittima, perciò si richiedono altri 10 detenuti da giustiziare. E’ lo stesso Kappler ad individuarli, tra gli ebrei arrestati in mattinata. Nel primo pomeriggio i condannati vengono caricati sui camion, senza che venga data loro alcuna spiegazione; il loro numero totale è di 335. Arrivati alle Fosse, vengono condotti, 5 per volta, nel profondo delle grotte, posti in ginocchio e fucilati alla nuca. La terribile processione di morte si chiude soltanto alle 7 di sera, quando anche l’ultimo nome viene cancellato dalla lista. Subito dopo le mine vengono fatte esplodere e la cava crolla sui cadaveri, allo scopo di nascondere l’orrore della strage.
Riconoscimenti:militare: Medaglia d'oro
Collegamenti:Strage di Fosse Ardeatine , comune di Roma . 24/3/1944
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Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Ferdinando Agnini | Anonimo Anonimo | Anonimo (le mie prigioni) Anonimo | Anonimo (ormai per me...) Anonimo | Anonimo (W Italia) Anonimo | Antonio Ayroldi | Ugo Baglivo | Marcello Bucchi | Giuseppe Celani | Saverio Coen | Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo | Gerardo De Angelis | Alberto Fantacone | Dardano Fenulli | Edmondo Fondi | Genserico Fontana | Gioacchino Gesmundo | Epimenio Liberi | Umberto Lusena | Enrico Mancini | Alberto Marchesi | Vittorio Marimpietri | Sabato Martelli Castaldi | Orlando Orlandi Posti | Antonio Prosperi | Domenico Ricci | Simone Simoni | Raffaele Zicconi |

BIBLIOGRAFIA

  • Attilio Ascarelli - Arrigo Palladini (testi di) Fosse Ardeatine. Geografia del dolore, Roma, Anfim, 2001
  • Mario Avagliano - Gabriele Le Moli Muoio innocente. Lettere di caduti della Resistenza a Roma, Milano, Mursia, 1999, pp. 94-96
  • Mario Avagliano (a cura di) Generazione ribelle. Diari e lettere dal 1943 al 1945, Torino, Giulio Einaudi Editore, 2006, pp. 51, 415
  • Angelo Antonio Fumarola Essi non sono morti: le medaglie d’oro della guerra di liberazione, Roma, Magi-Spinetti, [1945?], pp. 142-151
  • Alessandro Portelli L’ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria, Roma, Donzelli, 1999

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a ai suoi cari, scritta in data 12-10-1943
Località di stesura: Napoli
Stato del documento: autografo


La lettera è conservata presso: Carte della famiglia Giglio, Roma



Collocazione bibliografica:
Angelo Antonio Fumarola, Essi non sono morti: le medaglie d’oro della guerra di liberazione, Roma, Magi-Spinetti, [1945?]

Note al documento:
La lettera fu scritta da Maurizio Giglio prima di partire in missione per conto degli Alleati e rappresenta il suo testamento spirituale. Fu recapitata alla famiglia da un ufficiale francese dell'O.S.S. (Office of Strategic Service), a cui lo stesso Maurizio Giglio l'aveva consegnata.

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