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Ugo Baglivo



PRESENTAZIONE

Nessuna foto per ora disponibile Di anni 33. Nato il 24 novembre 1910 ad Alessano (Lecce). Residente a Roma. Sposato e padre di una figlia di nome Simonetta. Diplomatosi nel 1927 al liceo Palmieri di Lecce, si iscrive alla facoltà di giurisprudenza dell’università La Sapienza di Roma. Laureatosi a vent’anni con il massimo dei voti, si trasferisce per qualche tempo in Germania, dove frequenta un corso di perfezionamento. Ritornato in Italia, intraprende la carriera accademica ed ottiene l’incarico di assistente universitario alla Cattedra di Diritto Penale de "La Sapienza". Accusato di antifascismo e denunciato da un collega, è inviato al confino per tre anni a Gioiosa Ionica (Reggio Calabria). Rientrato a Roma, non gli viene più data la possibilità di insegnare, perciò decide di esercitare la professione di avvocato. Nel luglio 1943, dopo la caduta di Mussolini, si mette in contatto con alcuni amici antifascisti ed entra a far parte del Partito d’Azione. Nei giorni immediatamente successivi all’annuncio dell’armistizio si prodiga nell’organizzare la difesa di Trastevere e Porta San Paolo dalle truppe tedesche che invadono la capitale. In seguito si collega coi vertici della Resistenza romana e diventa responsabile della 1ª zona di Roma delle formazioni G.L. (Giustizia e Libertà). Attivissimo nella raccolta e nella distribuzione di armi e finanziamenti, fornisce un valido aiuto nel pianificare gli atti di sabotaggio e si occupa anche della diffusione della stampa clandestina. Arrestato il 3 marzo 1944 assieme a due compagni di lotta, Baglivo viene immediatamente tradotto nel penitenziario di Regina Coeli. Il 24 marzo 1944 è scelto assieme ad altri 334 detenuti per essere fucilato alle Fosse Ardeatine, in rappresaglia all’attentato partigiano di Via Rasella.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 33 anni
Genere Maschio
Stato civileConiugato
Data di nascita 24/11/1910
Luogo di nascita Alessano
Provincia di nascita Lecce
Residenza Roma

Data di morte: 24/3/1944
Luogo di morte: Fosse Ardeatine . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Roma
Regione di morte:Lazio

Titolo di studioLaurea. Laureato in giurisprudenza. Frequenta con profitto un corso di perfezionamento in Germania
Categoria professionaleCulto, professioni e arti liberali
Professione Avvocato

Appartenenza politicaAzionista

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: settembre 1943 - 24/3/1944
Tipo di reparto: Comando
Nome del reparto: Comando della 1ª zona di Roma delle formazioni Giustizia e Libertà
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Nazista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Arrestato assieme a due compagni di lotta il 3 marzo 1944, viene rinchiuso nel penitenziario romano di Regina Coeli. Il 24 marzo 1944 verrà ucciso dai nazisti nella rappresaglia delle Fosse Ardeatine.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Il 23 marzo 1944 32 soldati tedeschi perdono la vita in Via Rasella, a causa di un attentato partigiano. La rappresaglia scatta inesorabile il giorno successivo. Dopo mezza giornata di ricerche frenetiche, le SS, sotto il coordinamento del Ten. Col. Herbert Kappler, radunano 320 detenuti, tra ebrei e prigionieri politici, ed individuano il luogo adatto all’esecuzione: le Fosse Ardeatine, antiche cave nei pressi della via Ardeatina, poco fuori Roma. Poco dopo l’ora di pranzo tuttavia, muore un altro dei feriti nell’attacco del giorno precedente. E’ la trentatreesima vittima, perciò si richiedono altri 10 detenuti da giustiziare. E’ lo stesso Kappler ad individuarli, tra gli ebrei arrestati in mattinata. Nel primo pomeriggio i condannati vengono caricati sui camion, senza che venga data loro alcuna spiegazione; il loro numero totale è di 335. Arrivati alle Fosse, vengono condotti, 5 per volta, nel profondo delle grotte, posti in ginocchio e fucilati alla nuca. La terribile processione di morte si chiude soltanto alle 7 di sera, quando anche l’ultimo nome viene cancellato dalla lista. Subito dopo le mine vengono fatte esplodere e la cava crolla sui cadaveri, allo scopo di nascondere l’orrore della strage.
Collegamenti:Strage di Fosse Ardeatine , comune di Roma . 24/3/1944
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Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Ferdinando Agnini | Anonimo Anonimo | Anonimo (le mie prigioni) Anonimo | Anonimo (ormai per me...) Anonimo | Anonimo (W Italia) Anonimo | Antonio Ayroldi | Marcello Bucchi | Giuseppe Celani | Saverio Coen | Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo | Gerardo De Angelis | Alberto Fantacone | Dardano Fenulli | Edmondo Fondi | Genserico Fontana | Gioacchino Gesmundo | Maurizio Giglio | Epimenio Liberi | Umberto Lusena | Enrico Mancini | Alberto Marchesi | Vittorio Marimpietri | Sabato Martelli Castaldi | Orlando Orlandi Posti | Antonio Prosperi | Domenico Ricci | Simone Simoni | Raffaele Zicconi |

BIBLIOGRAFIA

  • Mario Avagliano - Gabriele Le Moli Muoio innocente. Lettere di caduti della Resistenza a Roma, Milano, Mursia, 1999, pp. 33-34
  • Renato Perrone Capano La Resistenza in Roma, Roma, Gaetano Macchiaroli editore, novembre 1963, p. 456
  • Alessandro Portelli L’ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria, Roma, Donzelli, 1999
  • Sergio Torsello A Roma un giorno di primavera. Ugo Baglivo, un alessanese alle Ardeatine, I quaderni della Libreria Idrusa, 2006

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

» Leggi
Lettera a Moglie,
Località di stesura: Roma (Carceri di Regina Coeli)
Stato del documento: copia

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945


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