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Renzo Cattaneo (Dialot, Falco)



PRESENTAZIONE

Nessuna foto per ora disponibile Di anni 16. Nato il 24 agosto 1927 a Collegno (TO). Residente a Torino. Di professione operaio, assunto presso la Fiat-Lingotto. Collegatosi coi partigiani fin dai primi giorni dopo l’armistizio, l’’11 settembre 1943 si aggrega ai gruppi dislocati in Val di Torre e Val di Susa. Nominato capo-squadra, prende parte a numerosi combattimenti, a Rubiana, Monpellato e sul Colle del Lys. Nel novembre del 1943 è arrestato dalla polizia fascista, che lo trattiene per alcuni giorni nella Casa Littoria. Rilasciato, viene nuovamente fermato dai carabinieri di Collegno, che lo rinchiudono nelle carceri Nuove di Torino. Sottoposto a una serie di interrogatori, Cattaneo non rivela nessuna informazione compromettente e viene liberato, anche in virtù della sua giovane età. Trovato impiego presso la Manifattura pellami di Collegno, vi rimane fino al maggio del 1944, quando decide di ritornare in montagna per entrare a far parte della Brigata Matteotti "Tre confini" (così chiamata perché dislocata tra le provincie di Asti, Cuneo e Torino). Inviato in missione a Torino verso la metà di luglio, viene scoperto da un delatore ed arrestato dalla polizia fascista. Incarcerato nel penitenziario di via Asti, subisce numerosi interrogatori e torture, durante i quali si fa carico di colpe non sue, con l’unico scopo di salvare i due compagni catturati assieme a lui. Trasferito a Moncalieri per essere giustiziato, viene fucilato dai fascisti il 27 luglio 1944. Nei mesi successivi, per rendere omaggio al suo sacrifico, la Brigata "Tre confini" cambia il nome in Brigata "Renzo Cattaneo". Dopo la liberazione, alla sua memoria è stata concessa la medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione: "Sedicenne, rispose intrepido al richiamo della Patria per la liberazione del popolo oppresso. Partigiano valoroso, primo tra i primi, partecipò a numerose azioni di guerriglia infondendo a tutti coraggio, emergendo per ardimento e guadagnandosi la stima dei compagni che lo vollero comandante di squadra. Arrestato, per delazione, dalla polizia nazifascista e sottoposto a snervanti interrogatori durante i quali venne più volte percosso, mantenne sempre fiero il silenzio, salvando così la vita a numerosi compagni. Rilasciato per la sua giovane età, risalì le valli tanto amate riprendendo con maggiore ardore la dura lotta e rifulgendo per indomito coraggio. Inviato a Torino per una importante missione veniva nuovamente arrestato con il suo comandante ed un compagno. Per salvare i fratelli di fede, si addossava la responsabilità di azioni punitive contro spie fasciste, accettando serenamente la condanna a morte. Cadeva sotto il piombo nazifascista, fiero di essere partigiano della libertà. Fulgido esempio di cosciente valore, dì altruismo e di piena dedizione alla causa della libertà. Moncalieri (Torino), 27 luglio 1944."

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 16 anni
Genere Maschio
Stato civileCelibe
Data di nascita 24/8/1927
Luogo di nascita Collegno
Provincia di nascita Torino
Residenza Torino

Data di morte: 27/7/1944
Luogo di morte: Borgo Aje
Comune di morte: Moncalieri
Provincia di morte: Torino
Regione di morte:Piemonte

Categoria professionaleOperai
Professione Operaio Assunto presso la Fiat-Lingotto di Torino. Nei primi mesi del 1944 trova invece impiego presso la Manifattura pellami di Collegno.

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Nome di battaglia: Dialot, Falco
Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: 13/9/1943 - novembre 1943
Tipo di reparto: Gruppo
Nome del reparto: Gruppo partigiano in Val della Torre e in Val di Susa
Grado conseguito: Caposquadra
Seconda formazione nella Resistenza: maggio 1944 -
Tipo di reparto: Brigata
Nome del reparto: Brigata Matteotti Tre Confini
Grado conseguito: Comandante di squadra
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Fascista
Descrizione della circostanza della morte: Tradito da una delazione, è catturato dalla polizia fascista verso la metà del luglio 1944, mentre si trova a Torino in missione assieme ad altri due compagni. Incarcerato nel penitenziario i Via Asti, viene ripetutamente interrogato e torturato. Addossatosi colpe non sue per salvare i compagni, viene trasferito a Moncalieri per essere fucilato.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Trasferito dalle carceri torinesi di Via Asti a Moncalieri, Cattaneo viene fucilato il 27 luglio 1944 da un plotone d'esecuzione composto da militi fascisti.
Riconoscimenti:militare: Medaglia d'oro assegnata in data 14/6/1947

BIBLIOGRAFIA

  • "Falco": aveva sedici anni quando... in "Patria indipendente" N. 07/07, Roma, 22 luglio 2007, p. 18
  • Mario Avagliano (a cura di) Generazione ribelle. Diari e lettere dal 1943 al 1945, Torino, Giulio Einaudi Editore, 2006, pp. 223 e 440
  • Gino Castagno Renzo Cattaneo: eroe della gioventù italiana e socialista, Roma, Stab. tip. ETI, 1955

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

» Leggi
Lettera a Padre e ai fratelli,
Stato del documento: autografo

La lettera è conservata presso:
Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea - Torino

Indirizzo web:
http://www.istoreto.it/

Collocazione archivistica:
Fondo Conti, b. B MAT-ac, fasc. a

Note al documento:
Malgrado la lettera sia senza data, è logico supporre che sia stata scritta nella seconda metà del luglio 1944, tra la cattura e l'esecuzione di Renzo Cattaneo.

INFORMAZIONI REPERIBILI IN ALTRE BANCHE DATI