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Alfredo Borotti



PRESENTAZIONE

La foto ritrae Alfredo Borotti. Nato nel 1921 a Piacenza. Entrato a far parte del Partito comunista, dopo l’8 settembre si unisce al movimento di liberazione piacentino, occupandosi principalmente della stampa e della diffusione dei volantini e di diversi numeri de "Il Martello", il giornale clandestino della Federazione Comunista. Arrestato nel febbraio del 1945, viene immediatamente rinchiuso nelle carceri cittadine, ove rimane fino alla notte del 21 marzo 1945, quando viene prelevato dalla propria cella e condotto al cimitero di Piacenza, assieme ai compagni di prigionia Fabio Camozzi, Gino Dallariva, Girolamo Fava, Adelmo Fiorani, i fratelli Francesco e Luigi Manfroni, Fulvio Martucci, Armando Merlini e Armando Zanon. Qui i dieci detenuti vengono fucilati da un plotone d’esecuzione composto da militi delle Brigate Nere, per rappresaglia alla morte del federale Antonino Maccagni avvenuta ai primi di gennaio in Val Nure, in seguito alla sentenza del tribunale militare partigiano della XII zona. Dopo la liberazione, sul luogo della strage è stata posta una lapide per ricordare i nomi delle vittime. Nella sede della Camera di commercio di Piacenza invece se ne trova un’altra dedicata al solo Alfredo Borotti.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 24 anni
Genere Maschio
Stato civileCelibe
Data di nascita 1921
Luogo di nascita Piacenza

Data di morte: 21/3/1945
Luogo di morte: Cimitero di Piacenza . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Piacenza
Regione di morte:Emilia Romagna

Categoria professionaleUfficiali, impiegati pubblici e privati, pensionati
Professione Impiegato Assunto presso la Camera di commercio di Piacenza.

Appartenenza politicaComunista

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Tipologia del condannato:Partigiano
Tipo di reparto: Divisione
Nome del reparto: Divisione Val d’Arda
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Fascista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Arrestato nel febbraio del 1945, è incarcerato a Piacenza. Il 21 marzo 1945 viene condotto con altri 9 detenuti al cimitero cittadino e fucilato da un plotone composto da militi delle Brigate Nere.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione La notte del 21 marzo 1945 i partigiani Alfredo Borotti, Fabio Camozzi, Gino Dallariva, Girolamo Fava, Adelmo Fiorani, i fratelli Francesco e Luigi Manfroni, Fulvio Martucci, Armando Merlini e Armando Zanon, tutti detenuti nelle carceri di Piacenza, vengono condotti al cimitero cittadino e fucilati dai fascisti in rappresaglia alla morte del federale Antonio Maccagni.
Collegamenti:Strage di Cimitero di Piacenza , comune di Piacenza . 21/3/1945
Visualizzazione ingrandita della mappa
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Armando Zanon |

BIBLIOGRAFIA

  • I nostri caduti. Alfredo Borotti in "Il Martello", Piacenza, 16 marzo 1946
  • Giuseppe Prati La Resistenza in Val d’Arda, Piacenza, Casa editrice Vicolo del Pavone, 1994, p. 369

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a Genitori, fratelli e parenti, scritta in data 21-03-1945
Località di stesura: Piacenza
Stato del documento: autografo


La lettera è conservata presso: Anpi di Piacenza, Via X Giugno, 20 - 29100 Piacenza
Tel. e FAX: 0523/322983
e-mail: info@partigiani-piacentini.net
web: www.partigiani-piacentini.net

Note al documento:
Copia digitale del documento è conservata anche presso l'Archivio dell'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea di Piacenza, Fondo "Valdarda", Cartella A n. 40.

INFORMAZIONI REPERIBILI IN ALTRE BANCHE DATI